Goggia rilancia «Premio ambito Sarà la scossa per la stagione»
La sciatrice azzurra: «Se non avessi preso questo riconoscimento dopo un’annata così, quando avrebbero dovuto darmelo?»
Sofia Goggia arriva ai Gazzetta Sports Awards elegantissima, in abito lungo e tacchi. Situazione strana per una sciatrice a dicembre, quando di solito si passa dagli scarponi alle pantofole degli hotel che ospitano le squadre del circuito alpino. E infatti già oggi la bergamasca partirà per Val d’Isère, dove sabato e domenica sono in programma una discesa e un superG. Prima, però, c’è da onorare ancora una volta una stagione fenomenale. «Una grandissima soddisfazione — confida prima che la serata inizi —. Non mi ero resa conto che questo fosse un premio così ambito, averlo conquistato è tanta roba. Il momento più bello? Beh, il bronzo nel gigante ai Mondiali di St. Moritz è stata una cosa pazzesca, ma anche le finali mi hanno colpito. C’era una premiazione dietro l’altra, non finivano più di chiamarmi sul podio. Del resto, se non avessi preso questo riconoscimento adesso, dopo una stagione del genere, quando avrebbero dovuto darmelo?».
SPIGLIATA Fastidi ai piedi a parte, la bergamasca si sente subito a proprio agio davanti a una platea di campioni. «Sono emozionata — attacca —, e quando mi capita, la voce inizia a tremarmi. La “erre” che sentite, invece, rimane sempre la stessa». Sofia si trova nella bizzarra posizione di celebrare una stagione «eclatante», quella dei 13 podi in Coppa del Mondo in quattro diverse specialità, del bronzo iridato, di una popolarità esplosa all’improvviso, proprio nel momento in cui le cose in pista non vogliono proprio andare. Il mezzo infortunio a un ginocchio patito a fine ottobre a Soelden, nella prima gara della stagione, ha tolto fiducia a Sofia, che è tornata dalla trasferta in America senza essere riuscita a salire sul podio e che sabato, nel superG di St. Moritz,
è uscita dopo poche porte per una disattenzione. Sofia non è all’apice della felicità e per fortuna si vede, anche se sul palco si muove con spigliatezza. Enrico Bertolino la incalza, sottolinea che la nuova stagione è appena iniziata, che c’è tutto il tempo per raddrizzarla, ma Sofia, orgogliosa ed esigente come tutte le campionesse, ricorda che il premio Gazzetta come «donna dell’anno» deve essere un punto per chiudere la scorsa annata e che «è ora di darsi una svegliata», che «bisogna riprendersi». «Mi manca un po’ di serenità mentale — aveva spiegato a margine —. Devo solo rendermi conto che alla fine la mia vita è rimasta la stessa».
SORRISI Il sorriso ritorna quando nello schermo appaiono le foto di Belle, il cane di
Sofia, onnipresente nei social. «Ormai è una superstar — scherza Sofia —, quando la porto a spasso la gente dice “Guarda, c’è il cane di Sofia Goggia”. Solo dopo si accorgono che effettivamente ci sono anch’io». In platea c’è Buffon e Sofia tiene a far sapere «a Gigi» che sì, è atalantina, «ma per metà anche juventina. La Roma? No, la Roma no. Mi dispiace, Totti». Pochi secondi e appare il videomessaggio di Federica Pellegrini. «Ciao Sofia. So cosa stai provando in mezzo a tutti quei campioni. Io l’hanno scorso ho avuto l’onore di essere premiata come “leggenda” e ti posso dire che ha portato fortuna». Sofia sorride e ringrazia. Sì, anche lei ha bisogno soltanto di un po’ di fortuna. Non le manca altro.