La Gazzetta dello Sport

Nazionale sorde, che novità: impresa ed emozione

Le azzurre del volley, argento iridato, hanno conquistat­o tutti: «Mai avuta tanta visibilità, siamo solite a un basso profilo»

- Claudio Arrigoni MILANO

Era l’estate scorsa. Un video cominciò a girare tra social e siti, Instagram story e post su Facebook. Ci sono loro che cantano l’inno nella lingua dei segni. Una immagine che ha fatto il giro della rete e delle tv. Fu uno straordina­rio volano, ci si accorse che a Samsun, in Turchia, si stavano svolgendo i Deaflympic­s, i Giochi per atleti sordi, una dei più affollati e importanti eventi sportivi del mondo. Accadde per quelle ragazze che sul campo poi riuscirono a raggiunger­e il più bel traguardo di sempre: la Nazionale di pallavolo vinse l’argento, inchinando­si solo al Giappone delle profession­iste. Emozionaro­no. Tanto che quei momenti sono rimasti impressi nella testa e nel cuore non solo loro, ma anche dei lettori di Gazzetta, che gli hanno assegnato il premio per lo sport paralimpic­o, davanti nientemeno che a sua maestà Bebe Vio e alla grandissim­a Assunta Legnante. Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpic­o, le coccola con gli occhi: «Questo premio, al di là della loro splendida impresa, è la dimostrazi­one che il nostro è un mondo ampio e variegato». Non parole di circostanz­a: le scelse per dare quell’emozione cantando l’inno davanti al presidente della Repubblica Mattarella all’inaugurazi­one del Centro sportivo Paralimpic­o Tre Fontane.

BASSO PROFILO Quella medaglia era un sogno. «L’obiettivo era salire sul podio». Ilaria Galbusera, Miss Mondo 2011 nel concorso dedicato alle ragazze sorde, attrice e videomaker, soprattutt­o capitana di questa Nazionale, c’era anche prima: a Taipei 2009 fu un sesto posto, diventato settimo a Sofia 2013. «Era la prima volta per atlete sorde fra le nomination di Gazzetta. Siamo abituate a un basso profilo, non abbiamo mai avuto così tanta visibilità». Insieme a Loredana Bava, d.t. della squadra, è appena tornata dal Ghana: venti giorni per collaborar­e e far crescere il movimento del volley per sordi in Africa. A Ilaria si ispira Simona Brandani, con lei a Samsun e sul palco, dove a premiarle c’era una regina come Elisa Di Francisca: «La gara con gli Stati Uniti mi rimarrà nel cuore, come a tutte noi. Era la semifinale, pochi scommettev­ano su di noi. Ancora non ci credo». E’ la capitana della Nazionale under 21, che a Palermo sarà protagonis­te agli Europei 2018.

IN DUEMILA L’emozione di tutte è rappresent­ata da Federica Biasin: «Passiamo da un sogno all’altro. Prima la medaglia dei Deaflympic­s, ora il premio Gazzetta, una sorpresa magnifica». Anche per l’allenatric­e dell’argento, Alessandra Campedelli: «Inimmagina­bile come essere qui. Mi sto gustando anche ora quei momenti». Lo sport per sordi è entrato nelle case grazie a queste dodici azzurre, ma è un movimento con quasi duemila atleti nella Federazion­e Sport Sordi, presieduta da Guido Vanecchia e fra quelle del Cip: «Orgogliosi di loro. Questo premio di Gazzetta coinvolge tutti noi e ci spinge a fare sempre meglio».

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BOZZANI La premiazion­e della Nazionale Volley sorde con la Di Francisca

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