L’ultima derapata di Dovizioso «Proverò a fare qualcosa in più»
«Continuo a essere un introverso, ma l’affetto della gente mi piace. La prossima stagione? Siamo partiti da lontano, ora vogliamo godere»
Da una parte il più grande, Giacomo Agostini, con i suoi 15 Mondiali molto probabilmente destinati a rimanere un record che nessuno riuscirà a battere. Dall’altra, l’ultimo arrivato, Franco Morbidelli, il talento capace di riportare in Italia un titolo, quello della Moto2, a otto anni di distanza dall’ultimo trofeo conquistato da Valentino Rossi. In mezzo, Andrea Dovizioso, il pilota, l’uomo che quest’anno è stato capace di emozionare e fare sognare milioni di tifosi come da tempo non ci accadeva, arresosi solo all’ultimo metro dopo una grandissima battaglia con il nuovo re Marc Marquez. Parata di stelle delle due ruote, ieri sera negli Studios milanesi, con il Dovi premiato proprio da Agostini («Una volta i premi li davano a me, ma l’importante è partecipare — ride Ago –: Andrea è stato bravo, ce la poteva fare e sarebbe stato bello un italiano campione del mondo su moto italiana dopo 42 anni, ma ci riproverà») come exploit dell’anno e applaudito in tribuna anche da una fetta importante della Ducati che conta: il Direttore generale corse, Gigi Dall’Igna e il diesse Paolo Ciabatti.
LA SORPRESA Ma anche dal suo grande rivale nel Mondiale concluso un mese fa, che con un messaggio a sorpresa gli fa i complimenti per la grande stagione: «Lottare con te è stato bello e ho imparato diverse cose. Mi sono piaciute soprattutto le lotte in Austria e Giappone, dove mi hai battuto, bastardo» ride Marc nel video inviato dalla Spagna. E ride Dovizioso: «Marc ha meritato il titolo, è straforte. E battagliare con uno così, con il quale c’è un grande rispetto, è bellissimo».
COLORE ASFALTO È felice il Dovi, per questo premio, nonostante quello delle feste non sia il suo ambiente ideale: «Uno introverso come me fatica un po’
in queste situazioni, però continuo a godermi questo affetto della gente. È la cosa più bella. Se penso che fino a poco tempo fa non mi notava nessuno perché, come dice scherzando Luca Cadalora ero… color dell’asfalto, il cambiamento è stato grande. È stato un anno strepitoso per tutti i tifosi della Ducati. Abbiamo lottato fino alla fine, soprattutto abbiamo messo su una bella base per il prossimo anno, perché sono convinto che con questa competitività possiamo provare a fare qualcosa di più. Riuscire a vincere sei gare sarà comunque complicato, bisognerà anche vedere come partiranno gli avversari. Però in Ducati negli ultimi 5 anni abbiamo lavorato duro e adesso stiamo iniziando a prenderci delle belle soddisfazioni. Siamo partiti da lontano, ma adesso vogliamo godere».
IMPRESSIONI È quello che spera di fare un giorno anche Morbidelli, che dopo una grande stagione in Moto2, nel 2018 debutterà coi grandi sulla Honda del team Marc Vds. «Non so se sono pronto, ma mi sto preparando. Di sicuro ce la metterò tutta». E infatti, appena incontra Dovizioso nel parterre, cominciano a parlare fitto fitto, col vicecampione iridato della Ducati che tamburella Franco di domande su come abbia vissuto il debutto in MotoGP: «Dire che la moto va il doppio è riduttivo, è impressionante la potenza» gli spiega il Morbido. «Mi ricordo il passaggio dalla 250 – replica Dovi -. Queste moto vanno guidate di cattiveria, quasi senza rispetto. Non ho visto Franco in pista, ma me lo sono riguardato in tv: se l’è cavata bene». Se son rose fioriranno.