Ten Cate, spirito Barça L’Al Jazira avverte il Real
Tra Zinedine Zidane e una valanga di numeri da aggiornare — l’ottavo trofeo personale in 23 mesi, la prima volta di una squadra che vince due volte di fila il Mondiale per club, il quinto titolo del Madrid nel 2017, la rincorsa al sextete — c’è una facciona olandese di nome Henk ten Cate, 63 anni compiuti quattro giorni fa, uno che il Real sa come trattarlo, domarlo e sistemarlo per le feste. E sì che Zidane non ne avrebbe bisogno, perché la batosta rifilata al Siviglia gli avrà pure rasserenato la settimana, ma non sia mai venir via da Abu Dhabi senza il Mondiale in tasca prima del Clasico del 23 dicembre.
CON RONALDINHO Ecco, Ten Cate ha tutta l’intenzione di tornare blaugrana per una sera e rovinare i piani a Zizou. Ora fa l’allenatore dell’Al Jazira, club in cui spicca pure un ex — Lassana Diarra, che a Madrid ebbe la curiosa idea di prendere il numero 10 —, oltre al brasiliano Romarinho e all’altro attaccante Ali Mabkhout, che da queste parti è una specie d’iradiddio, 7 gol in 7 partite di campionato. Ma il personaggio è Ten Cate, altro che storie. A Barcellona è stato assistente di Frank Rijkaard dal 2003 al 2006: in coppia prepararono la strada al guardiolismo che ha cambiato la storia del calcio, vincendo en passant due Liga e una Champions. Insomma, al Real — e di quella squadra Zidane era calciatore — se lo ricordano bene. L’olandese numero due non era per niente un numero due. Ha raccontato lo stesso Guardiola nel suo libro: «Quando andò via, lo spogliatoio del Barcellona visse un momento di smarrimento. Sapeva farsi temere e rispettare da tutti. L’esempio migliore è Ronaldinho, che in quel periodo aveva spesso la tendenza a ingrassare. Quando accadeva e Ten Cate se ne accorgeva, non sprecava la sue parole. Piuttosto, portava Ronaldinho davanti ai compagni squadra, lo faceva spogliare e gli urlava: “Così stai mancando di rispetto a tutti loro”». Ora Ten Cate del Real dice: «Il mio Barcellona era azione, il Madrid è sempre stato reazione. Certo che loro sono i favoriti, a me servirebbero tre bus da piazzare davanti alla porta, chissà se Mourinho può aiutarmi. Ma Zidane, con tutti i campioni che ha, potrebbe far vedere un calcio migliore».