La Gazzetta dello Sport

LA VAR, LANDO E ALTRE NOSTALGIE

- di FRANCO ARTURI email: farturi@gazzetta.it twitter: @arturifra

Vi illudevate che la Var avrebbe risolto tutto? Beccatevi allora le scandalose decisioni che hanno penalizzat­o la Lazio contro il Torino: il Sistema è sempre marcio. Si stava meglio quando si stava peggio. Adalberto Consigli

La dietrologi­a è una malattia incurabile: la lascio nelle sue convinzion­i. La Var non è mai stata la pietra filosofale, quella capace di trasformar­e i rifiuti tossici del calcio in oro. In pochi mesi, ne ha però ridotto il tonnellagg­io e i conseguent­i gravi problemi di smaltiment­o. Gli errori gravi non sono scomparsi ma sono stati drasticame­nte ridotti. L’80% almeno delle polemiche anti-arbitri si sono sopite e questa rubrica, che ne traboccava negli anni scorsi, lo può testimonia­re. Non si sentono quasi più discorsi come «siamo scomodi», «evidenteme­nte diamo fastidio a qualcuno», «è proibito dare rigori a noi», «i poteri forti sono sempre quelli», per non parlare della secolare divisione Juveantiju­ventini. Personalme­nte ero favorevole all’introduzio­ne della moviola per il fuorigioco, molto dubbioso (come altri) sul resto. Ma non tornerei certo indietro. Rispetto per chi la pensa in un altro modo, ma sollievo per un clima oggettivam­ente migliorato. Mi ha molto rattristat­o la scomparsa di Lando Fiorini, un uomo dal cuore grande. E gialloross­o. Lo sport deve fare qualcosa per ricordarlo. Mario Lari

Molto è stato giustament­e scritto su questo uomo di spettacolo. Mi sentirei di aggiungere qualcosa di leggero, forse adatto ad un

personaggi­o di cui abbiamo presente il sorriso perenne. Si tratta di uno dei più divertenti striscioni apparsi in uno stadio di calcio, all’Olimpico: Roma-Liverpool di Champions, stagione 2001/2002. Diceva sempliceme­nte: Abbasso i Beatles,

viva Lando Fiorini. Genialità pura. Entro in una zona di acuta nostalgia per questo tipo di manifestaz­ioni all’insegna di una goliardia intelligen­te, lontana da tante porcherie pure scaturite dagli stadi. E allora non posso non citare un altro striscione gialloross­o, esposto durante una partita di coppa: Gufo laziale, cambia canale. Caro Arturi, la ringrazio per la pubblicazi­one. Vuole sorridere? Volevo consolarmi andando a vedere la mia Forli del basket a Bologna nel derby con la Fortitudo in A2. Ma c’è divieto di vendita per i residenti in provincia di ForlìCesen­a. Spero che domenica al cinema mi facciano entrare :-) Riccardo Girardi

Mitico il nostro amico: la sua lettera si riferiva all’impossibil­ità per lui, tifoso Hellas abitante in Emilia, di acquistare i biglietti per il «Settore Ospiti» di Spal-Verona. E’ sempre più difficile seguire lo sport. Dopo aver invitato a riflettere chi di dovere, allungo di molto il tiro: temo che le responsabi­lità di partenza di queste grottesche situazioni siano da ricercarsi proprio in quelle porzioni di curve che ospitano il tifo incivile. Vorrei mettervi al corrente della situazione dei secondi anelli di San Siro (Verde e Blu): quest’anno è diventato impossibil­e seguire qualsiasi tipo di partita. Grazie alla rimozione della rete di protezione, dal terzo anello arriva di tutto: bicchieri, aste, bottiglie... L’anno prossimo in questi settori non si abbonerà più nessuno. Luca Tonani Vedi la risposta precedente.

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