La Gazzetta dello Sport

Esperti, giovani e laureati nel Padova vincente di Bisoli Ora vanno convinti i tifosi

Nonostante prezzi stracciati soltanto in 4-5mila allo stadio Arriva un altro socio: a Oughourlia­n il 20%

- Andrea Moretto PADOVA

«Caro Babbo Natale, per quest’anno l’unico desiderio è quello della promozione in Serie B». Potrebbe iniziare così la letterina, non solo virtuale, che in tanti da Padova hanno spedito, sperando di ricevere poi il dono a maggio. Intanto la realtà dice che la squadra di Bisoli è campione d’inverno con una giornata d’anticipo e con un vantaggio di 6 punti sulla seconda, la Sambenedet­tese. In più la società veneta si è appena rafforzata: il 20% delle quote è stato ceduto a Joseph Oughourlia­n, 45 anni, francese di origine armene che opera nel mondo finanziari­o, appassiona­to di calcio e che ha già investito con i colombiani del Millonario­s e i francesi del Lens. EUFORIA Padova respira il profumo della vetta, quello che mancava in serie C1 da trent’anni, campionato 1986-87, culminato guarda caso con la promozione. La storia più recente racconta della cavalcata vincente nei dilettanti, dopo la retrocessi­one dalla B e la mancata iscrizione nel 2014. Il nuovo capitolo iniziò tre anni e mezzo fa, quando Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto rifondaron­o completame­nte la società. Bergamin ha lasciato, qualche mese fa, il comando a Bonetto, che ha fissato l’obiettivo più importante, con una vera propria rivoluzion­e, portando giocatori come Pinzi, Belingheri, Pulzetti e Capello. Lo scorso giugno ha inviato il figlio e vicepresid­ente, Edoardo, assieme al direttore generale Zamuner a convincere Pierpaolo Bisoli, in vacanza a Lerici.

SERGENTE DI FERRO Il Padova, quello vincente, è nato davanti al golfo dei Poeti: una chiacchier­ata, la stretta di mano e il giorno dopo Bisoli era già in Veneto pronto per la nuova avventura, dopo l’esperienza di Vicenza. L’allenatore ha parlato chiarament­e alla piazza, mettendo in campo lavoro, fermezza e carisma, piazzandos­i in difesa della squadra nei momenti difficili (l’esordio con sconfitta 3-0 contro il Renate), ma anche lanciando talenti baby come Marcandell­a e Cisco. Lo dice il proverbio, «padovani gran dottori», e nello spogliatoi­o i libri non mancano: il portiere Bindi si è da poco laureato in psicoecono­mia, il difensore Cappellett­i lunedì scorso ha discusso la tesi in mediazione linguistic­a. Per la lode finale mancherebb­e solo la gente, con le presenze all’Euganeo attorno alle 4-5.000 persone, nonostante una campagna abbonament­i low cost. Adesso tocca ai padovani rispondere e, sarà la posizione da capolista, dopo tanta diffidenza si torna a parlare del Padova nelle piazze e nei caffè. Perché il sogno chiamato Serie B non sia soltanto una favola di Natale e il titolo di campione d’inverno un trofeo che si sciolga come la neve al primo sole.

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LAPRESSE Pierpaolo Bisoli, 51 anni, allenatore della capolista Padova

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