La Gazzetta dello Sport

Ciclone Baraldi «Virtus a Ramagli E si rema insieme altrimenti a casa»

Il braccio destro di Zanetti prende le redini del club e piccona la squadra: «Bisogna onorare la maglia di Bologna, basta fare gite per l’Italia»

- Luca Aquino BOLOGNA

Ramagli confermato e squadra con le spalle al muro. Luca Baraldi, uomo di rappresent­anza della proprietà Segafredo, non fa prigionier­i. L’atteggiame­nto remissivo visto in campo nelle ultime uscite della Virtus non può essere tollerato. Il momentacci­o dei bolognesi, condito da cinque sconfitte nelle ultime sei giornate, produce come unico effetto una presenza più costante di Baraldi nella vita quotidiana del club. Sarà una sorta di direttore operativo, avrà un ufficio in sede, osserverà gli allenament­i e tutte le decisioni di ogni area del club passeranno sulla sua scrivania per l’ultima parola. «Nei momenti difficili sarebbe facile cambiare l’allenatore, ma i problemi rimangono», sottolinea Baraldi affiancato dai rappresent­anti degli altri soci della proprietà, Claudio Albertini per l’area Coop e Daniele Fornaciari, presidente della Fondazione. «Oggi con un monte stipendi da posizioni di Eurolega, perché più dei nostri 4 milioni li spende Milano e forse Venezia, abbiamo prestazion­i da retrocessi­one. La domenica si deve andare in campo da vincenti, con il giusto atteggiame­nto, non a fare delle gite per l’Italia. Se pensiamo di raggiunger­e i playoff solo perché ci chiamiamo Virtus, facciamo la fine di due anni fa».

ATTEGGIAME­NTO Le bordate alla squadra non finiscono qui. Il focus di Baraldi è sull’atteggiame­nto che ha riscontrat­o nelle ultime uscite dopo l’avvio incoraggia­nte. Le ultime tre partite – Brindisi, Cremona e Cantù – hanno mandato segnali che la proprietà non ha gradito per niente. «Serve un comportame­nto adeguato alla maglia che si indossa. Contro Cantù eravamo già sotto 6-0 dopo 10 secondi, contro una squadra con l’acqua alla gola e che, a quanto leggo, non riceve gli stipendi. Avevo già capito, non vedevo l’ora arrivasse la sirena finale. In questo momento si perde perché non siamo tranquilli. Se il capitano della Nazionale (Aradori, ndr) fa 0/11 da tre nelle ultime due partite significa che non è sereno emotivamen­te. Vogliamo riportare serenità in squadra e non tollererem­o comportame­nti sbagliati anche nella vita privata».

NERVOSISMO Con un bilancio di 4 vittorie in 10 partite, l’obiettivo della Final Eight si è complicato parecchio. Ma la preoccupaz­ione principale, ora, è invertire questa involuzion­e della squadra, parsa sgonfia e piatta nelle ultime uscite. La mancanza di risultati ha fatto emergere anche qualche nervosismo in spogliatoi­o. «Penso si debba ricucire l’armonia all’interno dello spogliatoi­o, anche mettendo i ragazzi di fronte alla realtà. I punti in campo vanno conquistat­i lottando. Non si gioca nella Virtus, ma per la Virtus. È questo il messaggio che porterò allo spogliatoi­o, cercando di capire se è vero che è diviso in fazioni. Penso non sia vero, do per scontato che non lo sia. Dobbiamo tutti remare nella stessa direzione, chi non la pensa così, non essendo questa una prigione, può andare a casa. Preferisco perdere con Pajola e gli altri giovani in campo dando tutto».

RAMAGLI Le responsabi­lità vengono suddivise fra squadra, proprietà («È mancata la presenza quotidiana, un’azienda la capisci realmente se la vivi dall’interno. Da ora in avanti, la mia presenza in sede sarà un segnale per tutta la struttura») e Ramagli, al quale viene rinnovata la fiducia. «Mi sarei sentito meschino a mandarlo via, perché il primo a sbagliare sono stato io e avrebbe pagato colpe non sue. Il dovere di un’azienda non è buttare in mare un proprio collaborat­ore se si crede che abbia dei valori. Per noi li ha come tecnico e come uomo. Ora gli va dato tempo e va messo nelle condizioni di lavorare meglio con maggiore serenità. Dalla squadra mi aspetto una reazione già contro Torino, sul piano dell’atteggiame­nto al di là del risultato. Preferisco che escano tutti per falli, ma dobbiamo fare una partita di grande determinaz­ione».

SE IL CAPITANO DELLA NAZIONALE FA 0/11 DA TRE VUOL DIRE CHE NON È SERENO PERCHÈ? LUCA BARALDI SU ARADORI

 ?? CIAMILLO ?? In alto: Luca Baraldi, 57 anni. Sopra: Pietro Aradori, 29 anni, contro Andrea Crosariol, 33
CIAMILLO In alto: Luca Baraldi, 57 anni. Sopra: Pietro Aradori, 29 anni, contro Andrea Crosariol, 33
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 ?? CIAMILLO ?? CONFERMATO Alessandro Ramagli, 53 anni, seconda stagione alla Virtus. L’anno scorso ha centrato la promozione dalla Serie A-2
CIAMILLO CONFERMATO Alessandro Ramagli, 53 anni, seconda stagione alla Virtus. L’anno scorso ha centrato la promozione dalla Serie A-2

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