La Gazzetta dello Sport

GIGIO CAOS IN PARTENZA GIA’ A GENNAIO?

Ha chiesto al Milan d’annullare il contratto Non esiste la clausola: va via già a gennaio? Il legale di Donnarumma ha scritto al club che c’è stata violenza morale al momento della firma. E si scopre che non c’è vincolo rescissori­o: un vantaggio per la s

- Alessandra Gozzini Marco Pasotto

Il portiere scrive di aver firmato sotto pressione, la clausola si scopre che non c’è: un pasticcio. Ma spunta l’asse Raiola-club per trovare una soluzione che vada bene a tutti. Psg e Real pronti. Stasera sfida di Coppa col Verona

L’estate non è ancora finita se si parla di Donnarumma: la stagione di Gigio, che in campo ha già trascorso mesi da portiere qualunque e acceso qualche lampo da supereroe, è sempre la più calda. Alla vicenda contrattua­le che a fine campionato scorso si era arricchita di così tante puntate da farne una collana può oggi essere aggiunto un nuovo volume. Il primo punto è in realtà una mancanza e non un’aggiunta: nel prolungame­nto dell’accordo al 2021 depositato in estate in Lega manca l’allegato con la clausola rescissori­a. Un documento in meno che comporta una serie di conseguenz­e in più, teoricamen­te anche a favore del Milan. Senza prezzo scritto sull’etichetta d’acquisto il club potrebbe farsi forte e chiedere qualsiasi cifra per esser convinto a liberarsi del portiere, oppure alzare un muro invalicabi­le sostenendo l’incedibili­tà del giocatore. La pratica è però abbastanza differente: dietro al mancato deposito ci sono una serie di equivoci nati dopo l’11 luglio, data della firma sul rinnovo, che hanno tardato e poi impedito che il contratto venisse integrato della clausola – 70 milioni con la squadra in Champions, 40 senza partecipaz­ione - contenuta in una scrittura privata. Equivoci ora superati ma che non cambiano il senso del discorso: Gigio e il Milan sono di nuovo lontani. E la società non sarebbe costretta, ma spinta dal buonsenso a prendere in consideraz­ione l’ipotesi cessione già a gennaio. Anche qui lo spunto è sostenuto da un paio di validi motivi: primo, è stato l’a.d. Fassone ad ammettere la possibile vendita di un big senza Milan in Champions. Secondo: i conti che in estate hanno visto un pesante saldo negativo ringrazier­ebbero. E chi guarda al Milan se non con sospetto ma almeno con interesse, Uefa e Covisoc, potrebbe lo stesso vedere di buon occhio.

VIOLENZA C’è poi un secondo aspetto, altrettant­o «formale» e rivelato dal Corriere della Sera: in una serie di e-mail giunte a casa Milan firmate da Gigio e dal suo staff legale si sostiene che a metà luglio scorso la firma del portiere sia in arrivata dopo una serie di pressioni psicologic­he. L’ambiente esterno e soprattutt­o «interno» avrebbero sottratto al giocatore la necessaria serenità per prendere una decisione tanto importante, fino ad arrivare alla violenza morale che costituire­bbe un fondamento per invalidare il contratto. La prima lettera era datata fine settembre, a cui è seguita una risposta del Milan e di nuovo una controrepl­ica del portiere e del suo entourage giunta proprio in queste ore. Il «vizio del consenso» che il trio Donnarumma-avvocato Rigo-Raiola tira in ballo per chiedere l’annullamen­to del contratto è ritenuto dal club pretestuos­o: il giocatore ha firmato un contratto che vale circa 120 volte più del precedente, senza che nessuno gli puntasse la pistola alla tempia e senza che in cambio nessuno gli imponesse alcuna clausola capestro. Della questione si occupava Leandro Cantamessa, prima che il suo ruolo di legale del club terminasse in favore di Mattia Grassani, avvocato bolognese ufficialme­nte in carica dal prossimo 2 gennaio. Da un quasi accordo si è arrivati alla recente freddezza. I possibili sbocchi della querelle - non ancora definibile contenzios­o sono due: il Collegio arbitrale della Lega di A e il Tribunale del lavoro di Milano. Nel primo caso, ogni parte avrebbe il proprio arbitro e un arbitro terzo presi-

dierebbe il collegio giudicante. Opzione più rapida ma molto stretta: il giocatore è stato regolarmen­te pagato e si è mosso solo a fine settembre. Nel secondo caso, i tempi sarebbero più lunghi e probabilme­nte verrebbero chiamate a testimonia­re diverse persone, cui verrebbe chiesto se Donnarumma sia stato forzato a firmare un contratto contro la sua volontà. Ma con quali esiti? Da qui la volontà delle parti di evitare il contenzios­o e trovare una via d’uscita a 40 milioni. Dal club fanno intendere anche in tempi non lunghi. «Del resto ormai i rapporti sono logorati...». L’anima pubblica della società sostiene invece un’altra verità e cioè che Gigio è un patrimonio da tutelare, in campo e fuori.

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GETTY DAL VIVAIO ROSSONERO Gianluigi Donnarumma, 18 anni, arriva dal settore giovanile. Esordio in prima squadra a ottobre 2015

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