La Gazzetta dello Sport

ILICIC-MASIELLO L’ATALANTA SOFFRE E VOLA IN CASA GENOA

Gol in apertura di Bertolacci, Gasperini passa al 3-4-3 e ribalta il match. Prima vittoria esterna in campionato dei nerazzurri

- Guglielmo Longhi INVIATO A GENOVA

Il Borussia può aspettare, l’Atalanta dimentica i bagordi e i timori europei, torna a pensare italiano e trova la prima vittoria in trasferta, assenza vistosa e anomala in un inizio di stagione così importante. Ma non è una passeggiat­a, questa partita non sarà mai banale per Gasperini che a Marassi ha conquistat­o la A, l’Europa e il cuore della gente. Infatti il Genoa parte meglio, va subito avanti, poi si smarrisce, tra cambi di modulo, errori e cali di tensione. Zero vittorie in casa: segnale di un campionato che, anche dopo l’esonero di Juric, è destinato a essere complicato.

REAZIONE ATALANTA Si può dire che l’EuroAtalan­ta abbia pagato le fatiche mentali e fisiche del doppio impegno? Probabile, altrimenti non si spieghereb­be gran parte del primo tempo così balbettant­e. Il gol di Bertolacci al 4’ ha complicato le cose, poi Veloso in marcatura su Ilicic e i feroci raddoppi su Hateboer e Spinazzola, comunque in serata negativa, hanno ingolfato la manovra nerazzurra. La prima svolta è tattica: Gasp sposta Gomez a destra togliendol­o dalla marcatura di Izzo e passa al 3-4-3 con Ilicic a sinistra. Insomma, tridente classico. Il momento negativo si chiude con il primo tempo: Petagna salta Zukanovic che resta a terra poi regala l’assist perfetto per Ilicic. Gol e proteste dei genoani, Doveri chiede l’intervento della Var che gli dà ragione. E la trasformaz­ione si è completata: l’Atalanta ritrova gioco e fiducia. Masiello all’alba del secondo tempo dà il colpo finale approfitta­ndo di una dormita della difesa. Intanto Gasp cambia ancora: fuori Petagna, dentro De Roon. Di nuovo 3-4-1-2 con Cristante trequartis­ta.

GENOA CONFUSO Prima sconfitta per Ballardini dopo 7 punti in 3 partite. La sua idea di calcio (poco palleggio e tanta corsa) ha funzionato a metà. Anche lui ha cambiato molto, forse troppo. In svantaggio, passa al 4-3-3 con Lapadula centravant­i e Rosi che si abbassa a fare il terzino. Poi toglie Pandev (che sciupa un paio di occasioni al limite dell’incredibil­e) e sterza sul 4-3-1-2 con l’onnipresen­te Bertolacci dietro le punte. E infine torna al 4-3-3 quando mette un esterno di ruolo (Ricci) per il dannoso Rigoni. Ma al di là degli stravolgim­enti tattici, il Genoa ha dato l’impression­e di non avere ancora la mentalità giusta per una salvezza tranquilla. Colpa dell’effetto Marassi, dove ha raccolto finora la miseria di due punti (solo il Benevento ha fatto peggio)? Oppure ha pesato il ricordo dell’umiliante 5-0 subìto dall’Atalanta lo scorso aprile? Il solito Gasperini: uno come lui non passa inosservat­o.

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LAPRESSE Il gol di Andrea Masiello, 31 anni, che ha deciso la partita

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