La curva scarica Donnarumma: «Via» Mirabelli a Raiola: «Fa lo showman»
Offese e pesante striscione per il portiere. Il d.s. contro l’agente: «Non ci facciamo prendere per il collo. Ci tuteleremo. Sappiamo da dove viene il male»
Con i tifosi sistemati nel primo anello blu, subito dietro la sua porta, Gigio sente benissimo. Ma sentono un po’ tutti, nelle altre zone dello stadio fino a chi ascolta dalla tv. Tanto il coro è forte: «Donnarumma pezzo di m...» e di conseguenza «Gigio vattene!». Altri fischi, e altri cori, avevano accolto Gigio nel riscaldamento e subito dopo alla lettura delle formazioni. L’abbraccio di Bonucci negli spogliatoi era stato solo un parziale conforto: mentre Leo lo circonda il 99 ha gli occhi bassi e tristi, quasi alle lacrime. Non si fosse capito bene, un durissimo striscione fa il riepilogo del pensiero della curva: «Violenza morale, 6 milioni all’anno e l’ingaggio del fratello parassita? Ora vattene la pazienza è finita». Quando al 45’ si avvia lento verso gli spogliatoi il coro riparte e Gigio scuote la testa. Alla fine invece si volta verso la Nord e allarga le braccia. I compagni lo avvolgono, gli avversari lo incoraggiano: quando la squadra va a ricevere l’applauso della curva più popolata Donnarumma si limita a sollevare le mani stando ben attento a non oltrepassare il cerchio di centrocampo.
SHOWMAN La tensione dello stadio va di pari passo con quella che poco dopo il d.s. Mirabelli riaccende con Raiola, manager del giocatore: «Il Milan non deve cedere nessuno e nessuno ci prenderà per il collo. C’è qualche signore che ad arte vuole organizzare “qualcosa” ma noi ci tuteleremo in ogni sede. Capiamo i tifosi ma chiedo di fischiare gli avversari e non i nostri: Gigio è un ragazzo e non tutte le colpe sono sue, lui ama il Milan e un giorno capirà dove sta il bene e il male. Va sostenuto e il club lo farà perché è un patrimonio, sappiamo da dove viene il male e speriamo nei prossimi mesi di risolvere il problema. Non ho incontri in programma con Raiola, non ho niente da dirgli: Donnarumma ha già rinnovato ed è sotto contratto fino al 2021. Qualche signore danneggia la nostra immagine ma sta diventando più uno showman che altro e non gliela faremo passare. All’inizio mi veniva da ridere, ma se la cosa si fa seria dico che non abbiamo intenzione di cedere Gigio. Semmai dovrà chiedercelo lui supplicando, ma finora non l’ha mai fatto, ci ho parlato anche un minuto fa. Tuteleremo il Milan, altrimenti andremo a casa noi. Eventualmente le condizioni per cedere Donnarumma le detta la società, e non saranno facili». Una partenza immediata giocherebbe più a favore di Raiola: il Milan non potrebbe tirare troppo sul prezzo. In estate sarebbe diverso e una strategia concordata tra l’agente e Fassone, considerabili invece alleati e attori di un dialogo costruttivo anche nelle ultime ore, può essere utile e oggi è anche la strada più probabile: Gigio porterebbe nelle casse del club almeno 40 milioni. La discussione sulla clausola è superata: il prezzo lo faranno il club, il manager e il mercato con Psg e Real in attesa. In direzione di una comune diplomazia era andato un post affidato al sito ufficiale: «Gigio è un patrimonio del club, sia sportivo che economico. Tutto questo è valorizzato da un contratto fino al 2021 e rafforzato da un dialogo sempre aperto e positivo fra il giocatore e il suo allenatore, fra il giocatore e il direttore sportivo Mirabelli». Che qualche problema pare averlo, oltre che con Raiola, con la famiglia Donnarumma per il maggiore dei fratelli, Antonio, deluso per essere stato retrocesso a terzo portiere: le promesse estive – secondo lui – lo davano vice.
PROCESSO Se l’obiettivo resta far pace, serve che tutti abbassino i toni. Se invece certe condizioni – comprese quelle ambientali – impediranno di ricucire, tutto tornerà possibile. Difficile è invece che Gigio forzi la mano con la storia del vizio di forma: sapeva anche lui che la clausola non era mai stata depositata mentre la violenza psicologica avviene se c’è menomazione di capacità cognitiva, e non è il caso di Gigio. Se però Raiola e l’avvocato Rigo scegliessero lo stesso questa strada si troverebbe di fronte a un bivio con possibilità di accoglimento di un’azione legale in entrambi i casi modeste come ritiene anche il nuovo legale del club, Mattia Grassani. Un appello al Collegio arbitrale con procedura d’urgenza consegnerebbe una risposta in massimo 30 giorni, dunque in tempi utili per il mercato di gennaio con sentenza eventualmente valida per giugno. Un tribunale ordinario avrebbe invece tempi molto più lunghi.