La Gazzetta dello Sport

La curva scarica Donnarumma: «Via» Mirabelli a Raiola: «Fa lo showman»

Offese e pesante striscione per il portiere. Il d.s. contro l’agente: «Non ci facciamo prendere per il collo. Ci tuteleremo. Sappiamo da dove viene il male»

- Alessandra Gozzini Carlo Laudisa MILANO

Con i tifosi sistemati nel primo anello blu, subito dietro la sua porta, Gigio sente benissimo. Ma sentono un po’ tutti, nelle altre zone dello stadio fino a chi ascolta dalla tv. Tanto il coro è forte: «Donnarumma pezzo di m...» e di conseguenz­a «Gigio vattene!». Altri fischi, e altri cori, avevano accolto Gigio nel riscaldame­nto e subito dopo alla lettura delle formazioni. L’abbraccio di Bonucci negli spogliatoi era stato solo un parziale conforto: mentre Leo lo circonda il 99 ha gli occhi bassi e tristi, quasi alle lacrime. Non si fosse capito bene, un durissimo striscione fa il riepilogo del pensiero della curva: «Violenza morale, 6 milioni all’anno e l’ingaggio del fratello parassita? Ora vattene la pazienza è finita». Quando al 45’ si avvia lento verso gli spogliatoi il coro riparte e Gigio scuote la testa. Alla fine invece si volta verso la Nord e allarga le braccia. I compagni lo avvolgono, gli avversari lo incoraggia­no: quando la squadra va a ricevere l’applauso della curva più popolata Donnarumma si limita a sollevare le mani stando ben attento a non oltrepassa­re il cerchio di centrocamp­o.

SHOWMAN La tensione dello stadio va di pari passo con quella che poco dopo il d.s. Mirabelli riaccende con Raiola, manager del giocatore: «Il Milan non deve cedere nessuno e nessuno ci prenderà per il collo. C’è qualche signore che ad arte vuole organizzar­e “qualcosa” ma noi ci tuteleremo in ogni sede. Capiamo i tifosi ma chiedo di fischiare gli avversari e non i nostri: Gigio è un ragazzo e non tutte le colpe sono sue, lui ama il Milan e un giorno capirà dove sta il bene e il male. Va sostenuto e il club lo farà perché è un patrimonio, sappiamo da dove viene il male e speriamo nei prossimi mesi di risolvere il problema. Non ho incontri in programma con Raiola, non ho niente da dirgli: Donnarumma ha già rinnovato ed è sotto contratto fino al 2021. Qualche signore danneggia la nostra immagine ma sta diventando più uno showman che altro e non gliela faremo passare. All’inizio mi veniva da ridere, ma se la cosa si fa seria dico che non abbiamo intenzione di cedere Gigio. Semmai dovrà chiedercel­o lui supplicand­o, ma finora non l’ha mai fatto, ci ho parlato anche un minuto fa. Tuteleremo il Milan, altrimenti andremo a casa noi. Eventualme­nte le condizioni per cedere Donnarumma le detta la società, e non saranno facili». Una partenza immediata giocherebb­e più a favore di Raiola: il Milan non potrebbe tirare troppo sul prezzo. In estate sarebbe diverso e una strategia concordata tra l’agente e Fassone, considerab­ili invece alleati e attori di un dialogo costruttiv­o anche nelle ultime ore, può essere utile e oggi è anche la strada più probabile: Gigio porterebbe nelle casse del club almeno 40 milioni. La discussion­e sulla clausola è superata: il prezzo lo faranno il club, il manager e il mercato con Psg e Real in attesa. In direzione di una comune diplomazia era andato un post affidato al sito ufficiale: «Gigio è un patrimonio del club, sia sportivo che economico. Tutto questo è valorizzat­o da un contratto fino al 2021 e rafforzato da un dialogo sempre aperto e positivo fra il giocatore e il suo allenatore, fra il giocatore e il direttore sportivo Mirabelli». Che qualche problema pare averlo, oltre che con Raiola, con la famiglia Donnarumma per il maggiore dei fratelli, Antonio, deluso per essere stato retrocesso a terzo portiere: le promesse estive – secondo lui – lo davano vice.

PROCESSO Se l’obiettivo resta far pace, serve che tutti abbassino i toni. Se invece certe condizioni – comprese quelle ambientali – impedirann­o di ricucire, tutto tornerà possibile. Difficile è invece che Gigio forzi la mano con la storia del vizio di forma: sapeva anche lui che la clausola non era mai stata depositata mentre la violenza psicologic­a avviene se c’è menomazion­e di capacità cognitiva, e non è il caso di Gigio. Se però Raiola e l’avvocato Rigo scegliesse­ro lo stesso questa strada si troverebbe di fronte a un bivio con possibilit­à di accoglimen­to di un’azione legale in entrambi i casi modeste come ritiene anche il nuovo legale del club, Mattia Grassani. Un appello al Collegio arbitrale con procedura d’urgenza consegnere­bbe una risposta in massimo 30 giorni, dunque in tempi utili per il mercato di gennaio con sentenza eventualme­nte valida per giugno. Un tribunale ordinario avrebbe invece tempi molto più lunghi.

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PHOTOVIEWS Gianluigi Donnarumma, 18 anni, a testa bassa: per il portiere del Milan una serata surreale
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ANSA Bonucci e Donnarumma prima del calcio d’inizio

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