GATTUSO FA SCUDO SU GIGIO «HA 18 ANNI, NON È UN MOSTRO E IO DEVO TUTELARLO»
«In campo è un ragazzo eccezionale e mi sta dando tanto, ma ora non è sereno. Il derby? Servirà una partita perfetta»
Voleva la qualificazione ai quarti e l’ha ottenuta. Voleva maggiore attenzione e l’ha avuta: non c’è stata traccia del solito blackout del Milan, quel momento (lungo o corto) della partita in cui le gambe tremano e la testa smette di ragionare. E in più Rino Gattuso non ha preso gol, per la prima volta sotto la sua gestione. Eppure le insidie non mancavano, soprattutto dopo l’esplosione della vicenda Donnarumma che come potenziale elemento di distrazione aveva un coefficiente molto elevato. A maggior ragione dopo aver visto l’accoglienza riservata dalla curva Sud (ieri al primo anello) a Gigio. «È ovvio che lui sia scosso – ha detto Gattuso –, ci mancherebbe: ha solo 18 anni. Io devo solo ringraziarlo per la disponibilità e l’umiltà che dimostra quotidianamente in allenamento. Per l’età che ha, in prospettiva è il miglior portiere del mondo, non ci sono dubbi: ma non è sereno e non deve essere facile stare in campo ed essere contestato dai propri tifosi. Io posso solo dire che finché sarà qui con me avrà sempre la mia totale protezione».
ATTACCAMENTO L’attaccamento alla maglia, secondo Gattuso, non è in discussione: «A Benevento era in lacrime dopo che avevamo preso gol all’ultimo secondo. La settimana scorsa voleva venire a Rijeka e io volevo farlo riposare: questo è Gigio Donnarumma. Non è un caso se tutti nello spogliatoio gli vogliono bene». Questo è un altro problema che va ad aggiungersi a una squadra che ne ha già di suoi. «Si sta facendo passare un ragazzo di 18 anni come un mostro. E non se lo merita. Per fortuna questa era una gara in cui non c’era tanta gente: figuriamoci con 50-60 mila persone come sarebbe difficile gestire la situazione».
SEGNALI POSITIVI Poi c’è stata la partita. E da qui se non altro i segnali positivi sono arrivati: il Milan, scollinando il tenero ostacolo Verona grazie ai gol di Suso, Romagnoli e Cutrone, si è garantito un altro derby e soprattutto ha messo un altro mattoncino nell’opera di ricostruzione di una squadra che ha un bisogno sfrenato di ricostruirsi l’autostima, condizione necessaria per ricominciare a rimettersi sui binari giusti anche in campionato. «In questo momento dobbiamo solo pensare a recuperare le forze e restare concentrati sul campionato, dove abbiamo l’obbligo di recuperare posizioni visto che la Champions ad oggi è un miraggio. Poi penseremo al derby: incontreremo una squadra forte, che sta lottando per lo scudetto, dobbiamo giocare una partita perfetta per passare». Domenica c’è ancora il Verona. «Per noi è un campo maledetto, lo dice la storia, inutile nasconderci. Al Bentegodi sarà un’altra partita, ne sono sicuro. Dobbiamo stare attenti e ragionare partita per partita, poi le vittorie ti fanno lavorare bene, ma i punti da recuperare sono tanti: dobbiamo farne il più possibile e poi vedremo dove arriveremo».