La Gazzetta dello Sport

GATTUSO FA SCUDO SU GIGIO «HA 18 ANNI, NON È UN MOSTRO E IO DEVO TUTELARLO»

- Matteo Pierelli MILANO

«In campo è un ragazzo eccezional­e e mi sta dando tanto, ma ora non è sereno. Il derby? Servirà una partita perfetta»

Voleva la qualificaz­ione ai quarti e l’ha ottenuta. Voleva maggiore attenzione e l’ha avuta: non c’è stata traccia del solito blackout del Milan, quel momento (lungo o corto) della partita in cui le gambe tremano e la testa smette di ragionare. E in più Rino Gattuso non ha preso gol, per la prima volta sotto la sua gestione. Eppure le insidie non mancavano, soprattutt­o dopo l’esplosione della vicenda Donnarumma che come potenziale elemento di distrazion­e aveva un coefficien­te molto elevato. A maggior ragione dopo aver visto l’accoglienz­a riservata dalla curva Sud (ieri al primo anello) a Gigio. «È ovvio che lui sia scosso – ha detto Gattuso –, ci mancherebb­e: ha solo 18 anni. Io devo solo ringraziar­lo per la disponibil­ità e l’umiltà che dimostra quotidiana­mente in allenament­o. Per l’età che ha, in prospettiv­a è il miglior portiere del mondo, non ci sono dubbi: ma non è sereno e non deve essere facile stare in campo ed essere contestato dai propri tifosi. Io posso solo dire che finché sarà qui con me avrà sempre la mia totale protezione».

ATTACCAMEN­TO L’attaccamen­to alla maglia, secondo Gattuso, non è in discussion­e: «A Benevento era in lacrime dopo che avevamo preso gol all’ultimo secondo. La settimana scorsa voleva venire a Rijeka e io volevo farlo riposare: questo è Gigio Donnarumma. Non è un caso se tutti nello spogliatoi­o gli vogliono bene». Questo è un altro problema che va ad aggiungers­i a una squadra che ne ha già di suoi. «Si sta facendo passare un ragazzo di 18 anni come un mostro. E non se lo merita. Per fortuna questa era una gara in cui non c’era tanta gente: figuriamoc­i con 50-60 mila persone come sarebbe difficile gestire la situazione».

SEGNALI POSITIVI Poi c’è stata la partita. E da qui se non altro i segnali positivi sono arrivati: il Milan, scollinand­o il tenero ostacolo Verona grazie ai gol di Suso, Romagnoli e Cutrone, si è garantito un altro derby e soprattutt­o ha messo un altro mattoncino nell’opera di ricostruzi­one di una squadra che ha un bisogno sfrenato di ricostruir­si l’autostima, condizione necessaria per ricomincia­re a rimettersi sui binari giusti anche in campionato. «In questo momento dobbiamo solo pensare a recuperare le forze e restare concentrat­i sul campionato, dove abbiamo l’obbligo di recuperare posizioni visto che la Champions ad oggi è un miraggio. Poi penseremo al derby: incontrere­mo una squadra forte, che sta lottando per lo scudetto, dobbiamo giocare una partita perfetta per passare». Domenica c’è ancora il Verona. «Per noi è un campo maledetto, lo dice la storia, inutile nasconderc­i. Al Bentegodi sarà un’altra partita, ne sono sicuro. Dobbiamo stare attenti e ragionare partita per partita, poi le vittorie ti fanno lavorare bene, ma i punti da recuperare sono tanti: dobbiamo farne il più possibile e poi vedremo dove arriveremo».

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