In arrivo il verdetto sul fair play Uefa con le motivazioni
Milan aspetta la risposta da Nyon sulla richiesta di voluntary agreement e si prepara al piano B
La settimana in cui Nyon avrebbe dovuto essere un’occasione buona soltanto per godersi il sorteggio di coppa, è invece anche quella in cui dal Canton Vaud arriverà il verdetto della Uefa sulla richiesta di voluntary agreement del Milan. C’era chi lo attendeva già nei giorni scorsi, ma i tempi si sono dilatati perché assieme alla sentenza ci saranno anche le motivazioni. Dunque, ci siamo. Tra oggi e domani il governo del calcio europeo chiarirà le tinte del panorama rossonero a medio termine: rosee se il voluntary verrà accettato, ovvero il Milan avrebbe una buona libertà di azione sul mercato e un occhio flessibile sul bilancio da parte delle istituzioni; fosche se la Uefa respingerà la richiesta, ovvero il club rossonero passerebbe al settlement agreement, che prevede condizioni molto più severe e restrittive, gravate da sanzioni di varia entità, con un nuovo faldone da presentare e soggetto ad approvazione in primavera. RICHIESTE Purtroppo per via Aldo Rossi, la bilancia non è per nulla equilibrata: si va decisamente verso un no, che – al netto delle comprensibili smentite, anche da parte della stessa Uefa – era filtrato già diverse settimane fa e nell’ultimo periodo ha finito col sembrare inevitabile. E non soltanto per quanto era filtrato da Nyon (dove i dubbi più grandi sul Milan riguardano la proprietà), ma per indiscutibili interpretazioni. Una, per esempio, riguarda il presidente della Uefa Aleksander Ceferin, che a Repubblica senza giri di parole si era detto «preoccupato» sulle sorti rossonere; l’altra è relativa alle parole dell’amministratore delegato rossonero Marco Fassone, che ha parlato di «richieste impossibili» da parte dell’Uefa, ma che nel frattempo ha comunque prodotto per due volte integrazioni informative da sottoporre alla commissione esaminatrice. Adesso è il momento della verità.