La Gazzetta dello Sport

«L’asma è peggiorata e ho seguito i consigli del medico»

Si spiega: «Utilizzo da sempre un inalatore per controllar­e i sintomi, sono stato attento a non oltrepassa­re i limiti»

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L’apparenza racconta di una giornata come le altre: Chris Froome era arrivato nella serata di martedì a Maiorca e ieri ha pedalato per quattro ore e mezza senza lavori specifici, come era previsto che facesse. Resterà con i compagni più o meno un’altra settimana nella maggiore delle Isole Baleari, sede tradiziona­le per l’allenament­o in questo periodo. Le sue prime dichiarazi­oni erano arrivate di buon mattino: «È risaputo che abbia l’asma, so esattament­e quali sono le regole. Uso un inalatore per tenere sotto controllo i sintomi, sempre entro i limiti consentiti, e sapevo che (alla Vuelta, ndr) sarei stato controllat­o di sicuro tutti i giorni in quanto leader della corsa. La mia asma è peggiorata, così ho seguito il consiglio del dottore della squadra di aumentare la dose di Salbutamol­o. E, come sempre, sono stato molto attento a non andare oltre il consentito. Ho una posizione di leader nel mio sport, e la prendo molto seriamente. L’Uci ha tutto il diritto di esaminare test e risultati e io metterò a disposizio­ne tutte le informazio­ni necessarie».

STRATEGIA Più tardi, Froome avrebbe ringraziat­o via twitter «per tutti i messaggi di supporto che ho ricevuto. Ho fiducia che arriveremo in fondo a questa vicenda. Sfortunata­mente, non posso condivider­e altre informazio­ni fino a quando l’inchiesta non sarà finita». Di sicuro Sky — entrata nel ciclismo nel 2010, proclamand­o tolleranza zero contro il doping — sta lavorando alacrement­e e con grande dispiego di mezzi alla difesa di questo caso che si preannunci­a a dir poco intricato, sui livelli (pur se si tratta di situazioni diverse) di quello che coinvolse Contador, positivo al clenbutero­lo al Tour 2010: lo spagnolo fu squalifica­to e, oltre a quella Boucle, fu privato del Giro 2011. A proposito della strategia, c’è chi pensa che possa essere chiamata in causa la responsabi­lità del medico per alleggerir­e la posizione di Froome, come nel caso che coinvolse (2016) Simon Yates e l’Orica. Yates, positivo alla Terbutalin­a, fu sanzionato con 4 mesi (violazione non intenziona­le): il dottore s’era scordato di richiedere un’esenzione terapeutic­a. UN ANNO DI STOP NEL 2008

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LAPRESSE Froome re della Vuelta

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