La Gazzetta dello Sport

Nibali senza gioia «Brutta vicenda E vincere così non ha sapore»

Squalo potrebbe conquistar­e la corsa a tavolino: «Nessun brindisi, sul podio di Madrid comunque non risalirei»

- INVIATO A HVAR (CROAZIA)

Sa già quello che vuoi chiedergli. È inevitabil­e. Così quando Vincenzo Nibali scende a cena, nella sala ristorante dell’hotel che ospita il ritiro della Bahrain-Merida sull’isola di Hvar, entra direttamen­te in argomento senza quasi attendere la domanda: «Quella di Froome è una brutta vicenda, per lui, per me, per il ciclismo, per tutto lo sport. Così, se qualcuno pensa che abbiamo gioito quando lo abbiamo saputo, se si crede che abbiamo stappato una bottiglia… è completame­nte fuori strada. Ci tengo davvero a dirlo».

RIASSUNTO La Vuelta 2017 è stata quella del grande duello. Vincenzo e Chris. Chris e Vincenzo. In salita, in discesa, a cronometro. Sempre. Alla fine, primo e secondo, separati da 2’15” sul podio di Madrid. «Ne ho parlato anche con mia moglie di questa storia. È andata come è andata, io ogni giorno ho lottato con onore e dato il massimo. Una eventuale vittoria a tavolino non potrebbe mai avere lo stesso sapore, e in questo momento non m’importa nulla. Sul gradino più alto del podio di Madrid non ci potrei comunque risalire, i miei tifosi non potrebbero più festeggiar­mi».

PENSIERO Allo Squalo era già capitato in passato di guadagnare a tavolino una posizione sul podio di un grande giro: nel 2011 arrivò terzo a Milano, ma poi Contador fu squalifica­to e per lui l’albo d’oro dice secondo posto, alle spalle di Michele Scarponi. Il 33enne siciliano allarga il discorso: «Noi atleti sappiamo che siamo responsabi­li di ogni cosa che entra nel nostro corpo. Parliamo spesso con i dottori delle norme che cambiano. Non mi sento di dire molto altro perché sta a Froome difendersi. Sarà il tempo a darci le risposte più opportune. Spero sinceramen­te che la vicenda si possa risolvere nel migliore dei modi. Certo, con Chris c’è un rapporto profession­ale, quello che ci può essere tra colleghi. Mentre per esempio con Ulissi (pure lui coinvolto in un caso legato al salbutamol­o nel 2014, c’è un legame di amicizia e gli sono stato vicino. Ma questa consideraz­ione non cambia la sostanza del mio discorso». Riguardo alla consideraz­ione di poter — potenzialm­ente — passare a cinque grandi giri vinti… la risposta è chiara, netta: «Non cambierebb­e niente, non mi interessa».

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AFP Uno dei tanti testa a testa tra Froome e Nibali all’ultima Vuelta

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