La Gazzetta dello Sport

MA NIENTE BIS DEL CASO CONTADOR

- di PIER BERGONZI

Vincenzo Nibali ha ragione. «Non è un bel giorno per il ciclismo nè per lui...». Chiamatela «Bomba» Froome, un ordigno a orologeria pronto a esplodere sul ciclismo, anzi sullo sport mondiale.

Vincenzo Nibali ha ragione. «Non è un bel giorno per il ciclismo nè per lui...». Chiamatela «Bomba» Froome, un ordigno a orologeria pronto a esplodere sul ciclismo, anzi sullo sport mondiale. Il conto alla rovescia è scattato e già l’annuncio ha avuto un effetto devastante sullo sport più bersagliat­o (anche perché spesso si rende bersaglio). L’Uci nel comunicato ufficiale non parla di positività, perché il salbutamol­o (sostanza contenuta negli antiasmati­ci più comuni) è consentito fino a una certa soglia. Froome ha ampiamente superato quella soglia, ma può ancora dimostrare di averne fatto un uso terapeutic­o e non un abuso. Sarà l’ufficio legale dell’Uci, sulla base dei report della CADF (Fondazione antidoping del ciclismo)e di Sky, a stabilire se Chris ha torto o ragione. Fino a quel momento, Froome non può essere sospeso e quindi non può essere considerat­o formalment­e «positivo».

Apprezziam­o lo sforzo di arrivare a stabilire una volta per tutte se un corridore è «positivo» o non lo è andando oltre quel compromess­o orrendo del «non negativo». Auguriamo a Froome di potersi dimostrare in regola con le norme antidoping, anche se i precedenti di Ulissi, Petacchi, Volandri... per quanto diversi (anche nelle pene applicate) non giocano a suo favore. Volendo guardare oltre i fatti, può sorprender­e che l’anomalia (tasso di salbutamol­o doppio del consentito) sia stata contestata a Chris il 20 settembre, nel giorno della crono mondiale che il britannico ha concluso al terzo posto(se risulterà definitiva­mente positivo perderà quel bronzo mondiale?) e alla vigilia delle elezioni presidenzi­ali dell’Uci, che hanno portato al cambio della guardia tra l’inglese Brian Cookson e il francese David Lappartien­t.

Noi vogliamo essere garantisti fino in fondo. Ma il problema riguarda i tempi e la certezza dei risultati a cui il regolament­o dell’antidoping dovrebbe contribuir­e. Ci indigna il fatto che un atleta, e in questo caso il numero uno della stagione a due ruote, possa continuare a correre sub iudice. Chiediamo al ciclismo di evitare un altro caso Contador. Vi ricorderet­e che Alberto risultò positivo al Tour de France(vinto) del 2010, corse tutta la prima parte del 2011 fino a rivincere il Giro d’Italia per essere poi squalifica­to a distanza di mesi, perdendo a posteriori tutto quello che aveva conquistat­o dal luglio 2010. Situazione paradossal­e e dannosa per la credibilit­à dello sport.

Il controllo è stato eseguito il 7 settembre, atleta e società (Sky) sono stati avvertiti il 20 delle stesso mese. Avrebbero già elaborato una strategia difensiva e si dicono «tranquilli». C’è tutto il tempo perché l’Uci decida se quei valori siano comunque riconducib­ili a un uso terapeutic­o del Salbutamol­o (Froome è risaputame­nte asmatico) o se ne abbia abusato. C’è anche il tempo perché corridore o Wada possano ricorrere all’arbitrato del Tas.

Ma, per favore, si arrivi al via della nuova stagione con una risposta chiara. Il britannico, che ha vinto 4 Tour e una Vuelta e ha già annunciato la sua partecipaz­ione al prossimo Giro d’Italia, sia considerat­o «positivo» e quindi squalifica­to oppure «negativo» e quindi libero di correre ed eventualme­nte vincere in ogni corsa del calendario.

Ha ragione Nibali quando dice che «Non è un gran giorno per il ciclismo né per lui...». E non lo è nemmeno per noi, che continuiam­o a credere in un sport che continua a farsi del male.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy