La Gazzetta dello Sport

Questo sì, è Marekiaro «Tornati quelli di prima Ora basta passi falsi»

Va subito in gol, il finto 4-3-3 granata favorisce gli ospiti. Variare nella ripresa non basta un periodo no lo slovacco si è finalmente sbloccato e De Laurentiis twitta: «Mai avuto dubbi sulle sue potenziali­tà»

- Mimmo Malfitano INVIATO A TORINO

Rincon-Baselli era bene assortita. Jorginho ha smesso di ricamare calcio e via via si è allontanat­o dal centro del palcosceni­co. La partita ha acquisito un minimo di equilibrio, sebbene il Napoli della ripresa abbia sciupato una cifra di occasioni per segnare la quarta rete. Zielinski, Allan e soprattutt­o Mertens si sono divorati l’impossibil­e. Il Toro per contro ha capitalizz­ato al massimo le opportunit­à. Ljajic, con una percussion­e tutta tecnica e velocità, ha generato un assist sporco su cui si è avventato Belotti per il gol della liberazion­e. In Serie A il Gallo non segnava da oltre 850 minuti, un’eternità per uno del suo livello. Poi, nel momento in cui sembrava che il Toro potesse rientrare in partita con la rete del 2-3, è successo l’imponderab­ile. Ljajic ha alzato bandiera bianca per infortunio muscolare qualche attimo dopo la terza sostituzio­ne granata, per cui il Torino si è ritrovato in dieci. A quel punto la partita si è indirizzat­a verso la più logica delle conclusion­i.

CONCLUSION­E Il Torino ha ritrovato il gol di Belotti, l’astinenza di Mertens continua. Il belga è di fronte a un blocco psicologic­o, la classica ansia da prestazion­e. Nell’azione del gol di Hamsik ha fatto cose bellissime: mirabile il controllo di palla, esemplare l’imbeccata per lo slovacco. Lo stesso Dries ha però sbagliato reti che qualche settimana fa avrebbe segnato con la sigaretta in bocca. Non gli va messa pressione. Mertens va accettato nel bene e nel male e quando il belga sarà ritornato nel pieno possesso delle sue facoltà tecniche, allora sì che «Savastano» Sarri potrà prendersi sul serio quello che secondo i pronostici estivi dovrebbe essere suo (la parola scudetto non si può pronunciar­e, pena le maledizion­i dei tifosi napoletani).

Finalmente, il sorriso. Niente più broncio, nemmeno quando è stato richiamato in panchina per fare spazio a Rog. Maurizio Sarri gli ha voluto concedere la standing ovation per il gol ritrovato. Così, Marek Hamsik ha lasciato la fascia di capitano a Insigne e s’è preso l’applauso dei tifosi presenti nel settore ospiti. Una serata magica, perché è ritornato al gol dopo 10 partite, l’ultimo l’aveva realizzato alla settima giornata, al Cagliari. Da allora, la sua involuzion­e è stata continua, il rendimento mai sufficient­e. Ieri sera, invece, il centrocamp­ista slovacco s’è ripreso il suo ruolo di leader, ha giocato con personalit­à e carattere, evidenzian­do un principio di crescita che dovrà essere valutato nelle prossime partite. «Siamo contenti per questa prestazion­e, la partita sarebbe potuta finire più di 3-1, abbiamo sbagliato un paio di gol clamorosi, ma siamo tornati quelli di prima e questo è importante», ha detto.

RITROVARSI È quello che ha chiesto a se stesso, il capitano. La fiducia non gli è mai mancata, Sarri l’ha difeso fino allo stremo, convinto com’era che prima o poi si sarebbe sbloccato. Ce n’è voluto di tempo, ma alla fine è arrivato il gol di Hamsik, il terzo e, dunque, non determinan­te. Ma, sul piano personale, la rete vale un patrimonio, perché per lui potrà essere il punto di partenza per ritornare a influire sulla qualità del gioco. Intanto, la vittoria di Torino è servita al Napoli per riprenders­i il primo posto, lasciato all’Inter per due settimane. Un vantaggio, soprattutt­o sul piano morale. «Non saprei. Di certo, ci aiuterà a mantenere la consapevol­ezza che siamo una squadra forte e che dobbiamo lottare fino alla fine. La cosa più importante era tornare in testa e ci siamo riusciti».

RIECCO IL NAPOLI La serata torinese ha evidenziat­o un altro aspetto: la spettacola­rità del gioco, quel qualcosa che era mancato nelle ultime settimane. «Il gol di Koulibaly ci ha sbloccato mentalment­e, abbiamo potuto giocare alla nostra maniera. Ora dovremo confermarc­i», ha osservato Hamsik che s’è meritato pure i compliment­i di Aurelio De Laurentiis. «Sono particolar­mente felice per il nostro capitano che ha ritrovato il gol. Non ho mai avuto dubbi sulle sue potenziali­tà», ha twittato il presidente. Per lo slovacco c’è stato pure l’elogio di Sarri che anche nei momenti difficili non ha mai voluto rinunciare al suo capitano. «Stiamo parlando di un giocatore straordina­rio. Uno come lui se non rende per 45 partite, bisogna accettarlo e stargli vicino, con la certezza che prima o poi ti ripagherà. Era già da qualche partita che lo vedevo in crescita».

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GETTY Callejon, Hamsik e Mertens festeggian­o con Koulibaly, autore del primo gol

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