La Gazzetta dello Sport

8Spunta Fazio La Roma var Aspetti Dzeko e Schick Decide il difensore al 94’

Cagliari sopravvive al rigore di Perotti (Cragno para) e si arrende solo nel recupero. Gialloross­i spenti, deludono le punte

- Massimo Cecchini ROMA

Sarà stata dura stanotte dormire per chi tifa gialloross­o o rossoblù. Il gol di Fazio segnato in pieno recupero – che innesca tra l’altro una mega-litigata tra uno spiritato Florenzi e metà della squadra sarda – consegna alla Roma un temporaneo terzo posto ad appena 4 punti dal vertice e con una partita da recuperare, mentre al Cagliari un’amarezza formato gigante, soprattutt­o perché la Var sui titoli di coda non ribalta la decisione dell’incerto Damato. Invece all’inizio della ripresa l’occhio elettronic­o aveva ribaltato la decisione arbitrale assegnando un rigore ai gialloross­i che Perotti aveva fallito. Morale: in una delle più modeste uscite stagionali, la Roma di Eusebio Di Francesco non ruba il successo, anche se il problema dell’attacco sterile resta vivo, perché la coppia Dzeko-Schick – alla prima uscita da titolare – è apparsa lontano da una proficua integrazio­ne, tant’è che nessuno dei due tira mai nello specchio della porta. SCHICK A SCUOLA In avvio Di Francesco vara il nuovo tandem per formare un tridente spurio insieme a Perotti. Il ceco s’impegna anche in qualche volenteros­a copertura, ma la squadra si piazza naturalmen­te con un doppio centravant­i, dietro al quale taglia spesso Nainggolan o addirittur­a il vivace Perotti – fino al rigore –, mentre sulla fasce Florenzi e Kolarov sono costanteme­nte proiettati in fase offensiva, lanciati da De Rossi e Fazio. Il Cagliari però non sta a guardare e così spesso in avvio propone pressing alto, costringen­do i gialloross­i al lancio lungo, mentre nelle ripartenze – con Cigarini che cerca di non perdere mai la posizione – Barella e Ionita provano a innescare Van der Wiel e Padoin sulle corsie, oppure tentano l’imbucata per favorire gli scatti di Pavoletti e Joao Pedro. Nella prima frazione, però, i rossoblù, pur muovendosi bene fino alla trequarti, non riescono a tirare in porta, a differenza della Roma che, senza far sfracelli, già all’11’ impegna Cragno con un tiro cross di Kolarov. Sembra l’inizio di un bombardame­nto ma, come spesso le succede ultimament­e, i gialloross­i inquadrano male la porta e così Schick e Dzeko di testa, così come Nainggolan dal limite, non riescono a «vedere» la porta, tant’è che l’unica parata il portiere dei sardi deve farla solo sul belga al 35’, anche se l’arbitro aveva appena fischiato un fuorigioco di Schick. Morale: la difesa a tre del Cagliari tutto sommato sembra funzionare.

DOMINIO VAR Nella ripresa la Roma alza il ritmo e il Cagliari in pratica si rinserra in area. Ne uscirà davvero solo al 33’, quando il subentrant­e Farias si

ritrova sul destro una buona palla che termina alta. Per il resto si gioca solo nella metà campo del Cagliari, anche se Cragno deve intervenir­e solo due volte, su De Rossi di testa (20’) e Perotti (38’), anche quando – con l’uscita di Nainggolan – con El Shaarawy i gialloross­i si schierano con un 4-23-1 con Schick alle spalle di Dzeko, ma sempre con risultati modesti e a volte addirittur­a scontrando­si tra loro. A decidere allora è la Var. Al 5’ infatti Damato ammonisce Dzeko per una simulazion­e su uscita di Cragno che la Var ribalta in rigore perché il tocco sul centravant­i c’è. Batte Perotti ma in modo così fiacco da farsi parare il tiro (2° errore su 14 tiri) e poi uscire psicologic­amente dal match. Insomma, la Roma perde la misura, cosicché bisogna arrivare al lunghissim­o recupero per decidere il match. Al 49’, dopo una punizione battuta da Kolarov defilato a sinistra, Cragno esce di pugno ma manda la palla a carambolar­e su Fazio. Petto o braccio? La Var dice gol. Il Cagliari recrimina, la Roma esulta e il vertice del campionato è sempre più corto.

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 ?? ANSA ?? Federico Fazio, 30 anni, controlla il pallone sull’uscita di Cragno, 23, prima di depositare in rete il pallone del gol decisivo
ANSA Federico Fazio, 30 anni, controlla il pallone sull’uscita di Cragno, 23, prima di depositare in rete il pallone del gol decisivo

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