La Gazzetta dello Sport

Reggio va con il Markoishvi­li-show

Vittoria nelle ultime 5 gare per gli emiliani. Varese cede sotto la pioggia di triple (6/9) del georgiano

- Francesco Pioppi REGGIO EMILIA

Quando Manuchar Markoishvi­li esce a 18” dal suono della sirena, il pubblico del PalaBigi gli dedica una standing ovation che da queste parti si era vista solo per mostri sacri come Mike Mitchell o Rimantas Kaukenas. Non una roba da poco. È sicurament­e il modo di festeggiar­e la quarta vittoria degli emiliani nelle ultime 5 di campionato, ma anche di rendere omaggio ad un giocatore a cui gli infortuni alle ginocchia sembravano aver tarpato le ali nel momento più alto della carriera.

MODA La classica operazione di restyling che a Reggio è sempre di moda e che ieri sera si è sublimata nel 6/9 da tre del cecchino georgiano. «È un campione soprattutt­o nella testa - lo elogia Menetti- ed è l’emblema della nostra mentalità. Manu dopo essere stato al Cska, al Darussafak­a e in tanti top team, ha avuto l’umiltà di capire che dobbiamo pensare e giocare come una squadra che lotta per la salvezza. Sono felice per la vittoria, partire 0-6 poteva compromett­ere tutto, ora però teniamo la testa sul manubrio». Ieri sera è rientrato Chris Wright, a breve dovrebbero essere disponibil­i anche Garrett Nevels e Riccardo Cervi. La Grissin Bon vede finalmente la luce in fondo al tunnel, in cui invece sembra essere definitiva­mente piombato Damian Hollis. L’ala di Varese è partita in quintetto e poi è rimasta Super da 3 (6/9), perfetto nel tenere i compagni sulla strada maestra con leadership, fosforo e tecnica. a guardare per il resto della partita: «Mi sono bastati vedere i 3’ che ha giocato per capire...» la sentenza di coach Attilio Caja, bravissimo ad incartare Reggio in avvio con la zona 2-3, ma tradito successiva­mente dalla mira dei suoi: «Se tiri con 2/15 da tre in trasferta non puoi sperare di vincere».

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