Dybala ancora in panca Allegri: «Dipende da lui»
Tecnico della Juventus punge l’argentino, ancora fuori dall’inizio «Non sta rendendo, giocherà un altro finché non ritrova la condizione»
Spiega Max: «Finché Paulo non ritornerà in forma giocherà un altro». Il ritorno di Pjaca tra i convocati
Una panchina non risolve i problemi. A Gonzalo Higuain ne servirono due consecutive (Torino e Olympiacos) per uscire dalla crisi, Massimiliano Allegri userà la stessa strategia con Paulo Dybala, nella speranza di ottenere i medesimi risultati. Ovvero, ritrovare i gol del suo numero 10 per l’assalto alla diligenza azzurra, che ieri ha riconquistato la testa della A. «Non lo so ancora, ma è difficile che Dybala giochi», ha ammesso il tecnico. E poi ancora: «Il problema Dybala non esiste, ho una rosa di grandissimi giocatori e tutti dobbiamo rimetterci in discussione ogni giorno. Paulo non sta rendendo come dovrebbe, quindi giocherà un altro finché non avrà ritrovato la condizione. Nei miei 4 anni di Juve sono stati fuori Pirlo, Vidal, Pogba. Capita. Non è il primo e non sarà l’ultimo nella storia del calcio».
ATTEGGIAMENTO Vero, però Dybala in versione panchinaro per due gare consecutive è una rarità: in questa stagione finora non era mai successo. L’ultima volta era accaduto un anno fa, ma per un motivo ben preciso: Paulo era appena rientrato da un brutto infortunio e Allegri lo reinserì gradualmente. Stavolta la situazione è diversa: Dybala non è al top della condizione e questo lo si vede in partita. Il problema però non è mai solo fisico, come ha ribadito ieri il tecnico parlando della risalita di Higuain: «Quando attraversi un momento no dipende solo e tutto da te». Stessi concetti che Allegri ha cercato di trasmettere a Paulo: «Gli ho detto solo che deve dimenticare ciò che non è andato e ricominciare a fare le cose per bene. Meno si pensa e più si fa. Paulo è un ragazzo straordinario ma ha 24 anni e margini di crescita, deve imparare ad affrontare questi momenti con serenità. Bisogna solo allenarsi bene e rimanere concentrati, perché alla fine conta solo giocare e dimostrare». ALLENATORE JUVENTUS