La Gazzetta dello Sport

INTERROTTA NAPOLI TOP

Spalletti primo k.o.; e Sarri sorpassa in vetta

- Nicola Cecere

Si interrompe la serie positiva: Icardi pareggia il gol di Lasagna poi dilagano i friulani. L’allenatore bussa alla porta di Suning per nuovi acquisti: «Serve di più». A Torino si sblocca Belotti, ma Hamsik guida i suoi al comando: «Siamo tornati quelli di prima, e ora basta passi falsi» BRAMARDO, BREGA, CALABRESI, CECERE, GRAZIANO, MALFITANO, TAIDELLI, VERNAZZA >PAGINE 2-7

Cinquantam­ila cappellini da Babbo Natale in omaggio a San Siro, bambini felici e canzoncine cantate in coro, ma la sorpresa sotto l’albero poi la fanno gli ospiti. Dopo essersi salvata ai rigori col Pordenone, l’Inter cede primato e imbattibil­ità su un rigore assegnato dal Var e trasformat­o impeccabil­mente da De Paul, anima dell’arrembante Udinese vista nel secondo tempo. La settimana friulana, così, dà concretezz­a ai dubbi emersi qua e là sulle possibilit­à della squadra di Spalletti di reggere la corsa al vertice in mancanza di un robusto aiuto dal mercato di gennaio. Serve un innesto di qualità per reparto, ieri se n’è avuta conferma: difesa con amnesie diffuse, centrocamp­o in netta flessione atletica, attacco legato a Icardi, che ha spedito in rete l’unico suggerimen­to ricevuto ma che non ha compagni in grado di affiancarl­o (Karamoh è apparso leggerino, Eder è entrato a partita compromess­a).

GIORNATA NO La giornata negativa di Perisic e Brozovic ha impedito all’Inter di concretizz­are la supremazia espressa nella prima frazione attraverso il lavoro di distribuzi­one organizzat­o più da Borja Valero che da Vecino (appannato) e finalizzat­o dai puntuali cross di un attivissim­o Candreva. L’1-1 col quale si arriva al riposo è il prodotto di una leggerezza commessa in disimpegno da Santon (pallone riconsegna­to all’ostinato, tenace Widmer) e tesaurizza­ta dalla zampata sotto porta di Lasagna, sbucato alle spalle di Skriniar e in anticipo su D’Ambrosio.

IL LAMPO Il disorienta­mento di San Siro dura però giusto il tempo dei festeggiam­enti poiché Candreva sa cucinare la pietanza preferita da Maurito: un traversone a mezza altezza in mezzo all’area. Icardi lo trasforma con tocco al volo nell’immediato pareggio. E San Siro riprende a pregustare l’abbuffata. Anche perché l’Udinese si arrocca con i suoi cinque difensori e i tre centrocamp­isti tenuti fissi nella propria metà campo.

TUTTO A DESTRA Solo che la manovra dei nerazzurri si sviluppa in modo insidioso soltanto a destra, dove agisce un Candreva che ha spesso la meglio sul suo avversario diretto, Adnan. Centralmen­te Brozovic non ispira e non sfonda: il suo apporto è un tiro al volo da fuori, ben eseguito, su angolo. Palla a fil di palo. Perisic ci prova con un destro dal limite alto e con un diagonale mancino rasoterra piuttosto prevedibil­e. Difatti Bizzarri ci arriva

senza patemi. I tentativi di Borja Valero e Candreva da posizione centrale, neutralizz­ati dal portiere, chiudono una prima parte che non lascia assolutame­nte presagire il patatrac.

CAMOMILLA? Chissà cosa c’era nella classica bevanda calda dell’intervallo. Da come si riparte sembra che i nerazzurri abbiano bevuto camomilla al posto del tè. Fatto sta che Lasagna, lanciato da De Paul ma liberato da una grave esitazione di Skriniar, si presenta a due metri dalla linea bianca e spara un destro che Handanovic, prodigiosa­mente, riesce a sventare. Sono passati 40 secondi dalla ripresa ma l’Inter non è in grado di trasformar­e lo scampato pericolo in energia propulsiva. Anzi, la squadra comincia a spegnersi e Spalletti l’aiuta subito inserendo i muscoli di Gagliardin­i al posto di Brozovic: trequartis­ta diventa Borja Valero.

DENTRO O FUORI? La mossa non ha effetto poiché di lì a poco (12’) Widmer sfonda a destra, si allunga il pallone, riesce però a crossarlo a cavallo della linea di fondo, la sfera sbatte sul braccio di Santon ed esce. Arbitro e guardaline­e assegnano la rimessa all’Inter, la Var interviene e dopo tre minuti di incertezza l’Udinese beneficia del rigore che De Paul trasforma per il 2-1. TRAVERSA E CROLLO Dopo 10’, Spalletti inserisce un’altra punta (Karamoh). Poi Skriniar colpisce la traversa di testa, Miranda invoca un rigore dopo contatto con Widmer (niente Var stavolta), Gagliardin­i vede Bizzarri togliere dalla rete una sua pregevole deviazione aerea. Ma l’Udinese è sempre reattiva. Oddo può contare sull’efficace lavoro di De Paul fra le linee e sugli inseriment­i delle mezzali Jankto e Barak, capaci di far male negli spazi sempre più ampi lasciati da un’Inter ormai sbilanciat­a e allungata (ci sono soltanto tre difensori). Proprio i due centrocamp­isti bianconeri confeziona­no la pregevole azione del k.o. prendendo spunto da un’apertura di De Paul. Il 3-1 è decisament­e severo ma non bugiardo. Oddo può brindare al suo quarto successo di fila sulla nuova panchina: ecco uno che farà senz’altro un bel Natale.

 ??  ?? Disperazio­ne Mauro Icardi con le mani tra i capelli: lui ha segnato, ma l’Inter ha perso Gioia Marek Hamsik con la mano sul cuore: il Napoli è tornato in testa, lui a segnare
Disperazio­ne Mauro Icardi con le mani tra i capelli: lui ha segnato, ma l’Inter ha perso Gioia Marek Hamsik con la mano sul cuore: il Napoli è tornato in testa, lui a segnare
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 ?? AFP ?? Mauro Icardi, 24 anni, sconsolato davanti al portiere Albano Bizzarri, 40
AFP Mauro Icardi, 24 anni, sconsolato davanti al portiere Albano Bizzarri, 40
 ?? LIVERANI PETRUSSI ?? Antonin Barak, 23 anni, chiude i conti con l’Inter siglando il definitivo 3-1 per l’Udinese L’esultanza dei giocatori dell’Udinese dopo aver espugnato il Meazza e battuto la capolista
LIVERANI PETRUSSI Antonin Barak, 23 anni, chiude i conti con l’Inter siglando il definitivo 3-1 per l’Udinese L’esultanza dei giocatori dell’Udinese dopo aver espugnato il Meazza e battuto la capolista
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