La Gazzetta dello Sport

SCOZZOLI È ARGENTO E SIAMO A 13 MEDAGLIE!

- Stefano Arcobelli INVIATO A COPENAGHEN

La medaglia che mancava: nei 200 misti, grazie al bronzo di Ilaria Cusinato. La Divina Fede che sperava, ancora senza podi: via staffetta veloce tra uomini e donne al tocco di bronzo. E la conferma che serviva: al fresco campione dei 50 rana Fabio Scozzoli nei più prestigios­i 100 persi solo dal marziano Peaty da record europeo. L’Italia incrementa così agli Europei in vasca corta in Danimarca un bottino pesante e fa 13 (2 ori-6 argenti-5 bronzi): appena un podio in meno della Russia, in vista del gran finale di stasera.

CHE RANE C’era una volta uno Scozzoli forte che timbrava nel 2013 il record italiano dei 100 in 56”49, e c’è questo Scozzoli che galvanizza­to dal trionfo di due giorni prima, accetta da collaudato agonista di razza, la sfida con il ranista più forte della terra (potenza da leone tatuato sul bicipide sinistra ma tanto mansueto da lanciare l’oro ad una piccola danese seduta in tribuna) e gli lancia la più temeraria delle sfide a fianco di corsia e gli resta dietro per 21 centesimi: è un argento da primo degli umani (il record italiano lo abbasserà a 56”15, terzo crono della storia) al cospetto del britannico, che passa sotto di 4 centesimi al record mondiale del sudafrican­o Van der Burgh (26”06), e nel timore di farsi beffare dall’azzurro, si scompone un po’ e tocca solo col record europeo di 55”94 strappato al russo Prigoda che ha già preso la scoppola nei 50 dal nostro, e si ferma al bronzo in 56”28, mentre Nicolò Martinengh­i timbra un altro record mondiale juniores migliorand­osi sino a 57”27 (7°). La seconda parte tra Peaty (29”88) e Scozzoli (30”03) infiamma la Royal Arena e per Scozzoli è davvero la grande conferma. «Qualcosa porto a casa — dirà il romagnolo — sì lo Scozzoli più forte d’Europa di una volta ha lasciato spazio allo Scozzoli più sicuro che ha saputo coronare un difficile inseguimen­to per tornare al top. C’è chi ci prova e non arriva mai dopo aver visto il buio. La traduzione verso la vasca lunga? Mi mancano ancora i finali perfetti che avete visto qui, ma ci lavorerò senza strafare, a 30 anni posso migliorare la velocità come ho fatto adesso».

VELOCITA’ Esattament­e come sta tentando di fare Federica Pellegrini, nata il 5 agosto 1988, due giorni dopo Scozzoli. Fede aveva messo in conto di tornare a mani vuote da questi Europei danesi, e sarebbe stata la prima volta dopo 12 anni: ed invece, aiutata da una staffetta alternativ­a 4x50 sl, che vede uomini e donne insieme, ha contribuit­o con la terza frazione nuotata in 24”12, dando il cambio a Marco Orsi (20”74), già lanciato da Luca Dotto (20”87): la Pellegrini consegna il podio virtuale ad Erika Ferraioli che difende il bronzo dalla polacca Urbanczyk in 23”65 e così nell’apoteosi olandese di Kromowidjo­jo e Heemskerk (battuta prima dalla francese Bonnet nei 200 sl mollati da Fede) con record mondiale 29 anni 56”15 record italiano 31 anni sulla Russia, rompe l’incantesim­o della medaglia. «Ci siamo divertiti, mi hanno motivato i compagni e Luca e Marco mi hanno dato pure consigli su come dovessi tenere la testa, “frulla cattiva non essere elegante”. Sì questo è il primo raccolto nella velocità del nuovo cammino».

SORPRESA Anche Ilaria Cusinato è veneta di Cittadella ma è nata nel 1999, generazion­e 29 anni 1’29”38 INSIDE Martinengh­i, si allena a Ostia con Stefano Morini e studia il cinese «perché da grande voglio fare l’interprete e a scuola non volevo studiare religione, conosco 4 lingue, sono pazza, estroversa e determinat­a e il mio idolo è Katinka Hosszu (6 ori il bottino della stella ungherese, ndr): anche io voglio fare tutto». La sua miglior amica è Sara Franceschi che è anche la sua prima rivale, e intanto le sfila anche il 2° crono 18 anni 2’08”19 pr. personale 27 anni 27 anni italiano di sempre progredend­o da 2’09”05 sino a 2’08”19 e quasi viaggiando con l’argento, perso per 10 centesimi e per poca esperienza al confronto della seconda magiara sul podio, Evelyn Verraszto. Con frazioni da 27”99, 32”46, 37”80 e 30”15, la Cusinato colma l’ultimo gap. E’ un bronzo che sorprende e piace. E’ proprio un’Italia mista.

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