Real padrone del mondo E Ronaldo è sempre re
Sesto titolo iridato, il secondo fila, arriva dopo una partita dominata grazie a una punizione di CR7
Una punizione di CR7 stende il Gremio: sesto trionfo per i blancos
L’ha ignorato, perché i campioni veri fanno così. Non si perdono in polemiche da due soldi, si portano via i trofei e lasciano agli altri le parole. Cristiano Ronaldo in fondo l’aveva promesso solo tre giorni fa: «Renato? Gli risponderò in finale». Il 53° gol dell’anno 2017 basta e avanza. Per zittire il tecnico del Gremio che in campo ha giocato un altro sport - il calcio di solito prevede che si provi a tirare in porta, no? - e per alzare al cielo il quarto Mondiale per club personale. Abu Dhabi segna netto il confine della vittoria di Cristiano e del Real Madrid tutto, al sesto titolo iridato di sempre, comprese le tre Intercontinentali. L’originalissimo sextete è la degna conclusione di una partita che non ha mai avuto una briciola di dubbio sul suo destino. L’uno a zero finale è tanto striminzito nel punteggio quanto eccessivo nel divario tecnico tra le due formazioni. E così, quando dopo otto minuti del secondo tempo, Cristiano si è guadagnato una punizione, il gol è parsa a tutti la naturale conclusione della vicenda, al netto della beffa di una barriera che si è aperta come neppure i bambini fanno per la paura di una pallonata in volto: pallone in buca d’angolo e giochi fatti.
BARRIERA GALEOTTA Il tabellino dell’incontro spiega benissimo il match, leggibile come fosse uno scout di basket: 17 conclusioni a 1 per il Madrid. Per inciso: il tiro del Gremio è un calcio di punizione con le tre dita di Edilson, peraltro pure pericoloso, da 40 metri. Il 42-3-1 di Renato è apparso scolastico ma mai in grado di bloccare la superiorità numerica in mezzo al campo del Madrid. E così per Casemiro, Kroos e Modric è stato un gioco da ragazzi palleggiare in attesa dell’imbucata giusta. In particolare per il croato, praticamente imprendibile per i poveri Jailson e Michel. Proprio lui, a metà del primo tempo, aveva creato la prima vera occasione del Real, portando al tiro al volo Carvajal. Poi era stato Cristiano, al 38’, a sprecare una chance evitando di calciare con il sinistro e tentando il rientro sul destro dopo un rimpallo fortunoso di Benzema. C’era una ragione: il piede caldo di Cristiano era il destro, come poi sperimentato a inizio ripresa con la punizione gol, la 34a vincente di Cristiano in carriera con il Real. Perché poi in qualche modo la supremazia andava concretizzata. Non foss’altro perché Benzema ancora una volta è girato al largo della porta avversaria. E perché poi può esserci sempre l’episodio che gira la partita al contrario. Al 7’, un minuto prima della rete di Cristiano, il Gremio s’era affacciato in area spagnola. E non sarebbe stato uno scandalo se l’arbitro messicano Ramos avesse assegnato un rigore ai