La Gazzetta dello Sport

Pescara va Ma continua la tensione club-Zeman

Battuto. Il n°1 Sebastiani: «Non so se sarà con noi giovedì»

- Orlando D’Angelo PESCARA

Il Pescara ritrova i tre punti, ma non il sorriso. «Giovedì ad Ascoli non so se ci sarà Zeman in panchina», tuona il presidente Sebastiani a fine partita. L’1 a 0 sul Novara non basta a sanare il rapporto tra il tecnico e il numero uno abruzzese, dopo la conferenza della vigilia in cui Sdengo aveva vuotato il sacco sui tanti problemi di un Pescara nato male già nel mercato estivo. Niente dimissioni del boemo, per ora. «Non intendo dimettermi, a meno che non sia costretto a farlo...», ha risposto sibillino l’allenatore a fine gara. Una polveriera quella biancazzur­ra. Nel mezzo una partita vinta senza soffrire e quasi senza una parata di Fiorillo, contro una delle squadre meglio attrezzate nelle partite esterne. Dopo tre gare senza successi, Zeman pesca la quarta vittoria su dieci partite giocate in casa contro un Novara in serata decisament­e negativa. LA MAGIA Ci pensa Brugman con una prodezza a risolvere la pratica. Ma sul campo è il solito Pescara. Una squadra a metà. Parte bene, mette il Novara alle corde e crea i presuppost­i per andare in vantaggio nei primi minuti. Ma non approfitta e non è fortunato. Al 18’ potrebbe sbloccarla quando il cross di Carraro viene schiacciat­o da Mancuso nell’angolino. Montipò si salva (e poi si fa male nello scontro con Pettinari). Ancora una volta una sua prodezza balistica tiene a galla il Pescara. Piede da A. Non è serata, si è capito: ci vuole una giocata individual­e per cambiare la storia di una partita che sicurament­e non passerà agli annali. E’ la perla di Gaston Brugman: controllo dal limite, palla ferma e destro a giro sotto l’incrocio. Al 21’ l’uruguaiano scuote la fredda serata dell’Adriatico. Un grande abbraccio tra i giocatori biancazzur­ri, davanti alla panchina e allo sguardo impassibil­e del boemo, è la dimostrazi­one di compattezz­a che la squadra abruzzese vuole regalare ai pochi e infreddoli­ti tifosi presenti. Vissuto il bel momento da libro cuore, il Pescara torna a commettere le stesse ingenuità di sempre. Lascia il dominio del campo al Novara, diventa timido e sbaglia palloni a ripetizion­e a metà campo. La fortuna di Zeman è che la squadra di Corini non sembra crederci fino in fondo.

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LAPRESSE L’abbraccio dei giocatori del Pescara dopo il gol di Brugman
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