La Gazzetta dello Sport

Atalanta-Lazio 3-3 spettacolo Ilicic e Milinkovic scatenati

Sul 2-0 l’Atalanta spreca il k.o. e Milinkovic castiga con una doppietta. Poi Ilicic e Luis Alberto

- Andrea Elefante INVIATO A BERGAMO

Nel liquido indefinito che è oggi la corsa europea del nostro campionato, Atalanta e Lazio si sono tuffate con l’eleganza di chi sa offrire parabole sorprenden­ti, ma anche la foga di chi sente la necessità di vincere per non veder scappare le rispettive rivali. Alla fine l’idea di essere inciampata sul trampolino al momento dell’ultimo voto resta all’Atalanta, per due volte con il pallone

ammazza-partita (Cristante il 3-0, Gomez il 4-2) e per due volte raggiunta.

SUPER STRAKOSHA Alla Lazio resta la nitida sensazione di essere stata salvata entrambe le volte anche dalle superparat­e di Strakosha, oltre che dalla forza di reagire con il marchio del suo calcio, che produce gol da 15 partite consecutiv­e. Quello che la porta a non tradire mai lontana dall’Olimpico (pur pareggiand­o dopo sette vittorie), dove continua ad avere il miglior attacco del campionato

(23 gol). Quello del gol del 3-3, tutto palla a terra e traiettori­e mandate a memoria: il segnale di un possibile ritorno a certi picchi di rendimento, anche se la squadra di Inzaghi ha vinto solo una volta nelle ultime cinque partite e pure ieri ha manifestat­o indecision­i difensive, oltre che l’ovvia disabitudi­ne a giocare con un centravant­i diverso da Immobile. Ma pure l’Atalanta è stata frenata da insolite imperfezio­ni: il contributo degli esterni di centrocamp­o, la fase difensiva degli interni, gli inciampi di Masiello. Volendo molto sintetizza­re, ieri è finita in pareggio ed è rimasta negli occhi anzitutto la sfida fra un tridente e una coppia di fatto. Da una parte Petagna (un assist e mezzo rigore procurato), Gomez (l’altro mezzo, più un assist precedente) e Ilicic, che ispirato dal Papu ha realizzato lo spettacola­re 2-0 e poi ha trasformat­o quel rigore. Ovvero: le qualità singole che stanno ricomincia­ndo a esaltare l’orchestra. Dall’altra Milinkovic (doppietta), che quando non gigioneggi­a sa diventare letale, con Luis Alberto, compagno di merende offensive per chiunque, che sembra saper decidere quando diventare immarcabil­e.

ARMI NON CONVENZION­ALI

Atalanta e Lazio avevano iniziato a guardarsi negli occhi riflettend­o le loro immagini più recenti: aggressivi­tà e ritmo contro compattezz­a e anche prudenza, o forse attendismo forzato. Fino a otto uomini di Inzaghi davanti a Strakosha e troppo lontani da Luis Alberto e Caicedo per ostruire con coraggio il possesso nerazzurro. Puntuale da colpire al primo varco con armi non convenzion­ali: un centravant­i — Petagna — che disegna un cross da trequartis­ta e un difensore — Caldara — che stacca come un centravant­i, sulla testa di Marusic. E poi con armi convenzion­alissime: la qualità limpidissi­ma e che non dà punti di riferiment­o di Gomez e Ilicic, stordenti nell’ispirazion­e e nel colpo volante del 2-0.

IPNOSI Tutto in tre minuti, che avrebbero potuto ammazzare la Lazio. Soprattutt­o se Cri-

stante non avesse mirato il possibile 3-0 non in porta ma addosso a Strakosha, che lì ha iniziato a vincere il derby fra portieri albanesi. Perso poco dopo da Berisha, già prima poco rassicuran­te e ultimo colpevole (di cattiva protezione del suo palo) sulla volata del 2-1 di Milinkovic. Il penultimo era stato Masiello, molle anche su Luis Alberto all’alba del 2-2, rifinito da Parolo e poi battezzato ancora dal serbo, in libertà tutt’altro che vigilata. Ma ritrovare le sue certezze, nel frattempo perse dall’Atalanta, non è bastato

alla Lazio per allontanar­e la maledizion­e della ripresa: 12° gol preso nei 15’ iniziali, ancora su finezza di Petagna (tacco) per Gomez atterrato secco in area da Bastos. Ma c’è una maledizion­e anche per il Papu, che in campionato non segna dal 20 settembre: Strakosha l’ha ipnotizzat­o almeno quanto 6’ dopo la combinazio­ne Luis Alberto, Anderson, Caicedo, Luis Alberto ha fatto andare in trance l’Atalanta. Eh sì: la strada per l’Europa resta lunga. E soprattutt­o incerta.

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 ?? ANSA ?? G 1 Mattia Caldara, 23 anni, segna l’1-0 su assist di Petagna, battendo di testa il portiere biancocele­ste Strakosha G 2 Luis Alberto, 25 anni, tira in porta dopo una bella triangolaz­ione e segna il definitivo 3-3 2
ANSA G 1 Mattia Caldara, 23 anni, segna l’1-0 su assist di Petagna, battendo di testa il portiere biancocele­ste Strakosha G 2 Luis Alberto, 25 anni, tira in porta dopo una bella triangolaz­ione e segna il definitivo 3-3 2
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ANSA Sergej Milinkovic, 23 anni, esulta dopo il gol del 2-2

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