La Gazzetta dello Sport

Gioco, errori, gol Ma che spettacolo Arsenal-Liverpool

All’Emirates vanno a segno sei giocatori diversi in una partita dove a vincere è stato il divertimen­to

- Pier Luigi Giganti

Arsenal e Liverpool difficilme­nte offrono sfide banali. Nemmeno quando, come ieri sera all’Emirates, c’era in palio esclusivam­ente il quarto posto. Il 3-3 sul quale londinesi e Reds si sono lasciati nell’anticipo della diciannove­sima di Premier ha messo in mostra di tutto: errori, a volte anche gravi, un’intensità forsennata, una rimonta incredibil­e e qualche giocata godibile. Da quando ha preso il timone del Liverpool Klopp è imbattuto contro i Gunners anche se in questa occasione, dopo aver assaporato la vittoria, se l’è vista davvero brutta (sul 3-2 per i londinesi). Il pareggio lascia gli ospiti in quarta posizione, con un punto di vantaggio sugli avversari di serata, ma di questo passo altri sorpassi e contro-sorpassi non sono certo esclusi.

DIFESE Le due squadre iniziano a viso aperto, tuttavia i due pacchetti difensivi controllan­o bene le incursioni avversarie. Non passano nemmeno dieci minuti e il capitano dei Reds (per l’occasione in maglia arancione) si deve arrendere a causa di un risentimen­to muscolare alla coscia: Henderson cede il posto al veterano Milner. Gli ospiti provano ad affondare ma la conclusion­e di Mane, deviata da Firmino, non impensieri­sce Cech. Firmino si fa trovare pronto su due centri dalla sinistra di Robertson e Coutinho: la sua prima capocciata è deviata dall’estremo difensore dell’Arsenal in angolo e la seconda finisce larga di poco. L’incornata giusta arriva però da chi non ti aspetteres­ti: sono i 171 centimetri di Coutinho a trovare il fondo della rete (26’). C’è anche una componente fortunosa nella rete del carioca: il centro di Salah incoccia infatti il piede di Koscielny, s’impenna e finisce proprio sulla testa di Coutinho, il quale comunque non perdona. Prima del gol dell’undici di Klopp, i Gunners avevano avuto una mezza occasione quando Sanchez aveva scambiato con Lacazette, ma si era fatto anticipare di poco da Mignolet.

MONOLOGO Per il resto è quasi un monologo del Liverpool che ora trova invitanti autostrade su cui lanciare le proprie ficcanti ripartenze: al 32’ Firmino pennella un pallone una spanna sopra la traversa dei londinesi. Salah ha poi sul destro la sfera del raddoppio; dopo l’erroraccio di Koscielny (44’) Cech è però provvidenz­iale e la susseguent­e rovesciata di Mane è alta. Dopo la pausa la musica sembra non cambiare: l’Arsenal perde palla dove non dovrebbe, il contropied­e di Firmino e Salah è bruciante e il tocco d’interno destro dell’egiziano, deviato da Mustafi, supera Cech (52’). In cinque incredibil­i minuti, tra il 53’ e il 58’ tutto però cambia: l’Arsenal ha una pazzesca fiammata d’orgoglio e i noti errori difensivi del Liverpool ritornano a galla. Sono Sanchez di testa, sul centro di Bellerin, la sassata di Xhaka gestita malissimo da Mignolet e il delicato tocco di Özil a permettere ai Gunners di rivoltare il confronto. Ma il Liverpool non ci sta: dopo un’occasione per Mane (62’) ben sventata da Cech, il numero uno dei Gunners tradisce i suoi e al 71’ va troppo molle su una conclusion­e di Firmino deviando il pallone, ma facendolo terminare alle sue spalle. La palla schizza da un’area all’altra come in una meraviglio­sa partita di flipper: c’è ancora tempo per una stilettata di Bellerin, deviata da Mignolet, per l’ingesso in campo del fischiatis­simo ex OxladeCham­berlain e per un tiro sull’esterno della rete di Salah. Al triplice fischio finale i giocatori delle due formazioni non sanno se imprecare o gioire, quel che è certo è che hanno tenuto col fiato sospeso i quasi 60.000 dell’impianto londinese.

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GETTY Mesut Özil , 29 anni, ha segnato il 3-2 per l’Arsenal dopo un meraviglio­so scambio con Lacazette

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