Gioco, errori, gol Ma che spettacolo Arsenal-Liverpool
All’Emirates vanno a segno sei giocatori diversi in una partita dove a vincere è stato il divertimento
Arsenal e Liverpool difficilmente offrono sfide banali. Nemmeno quando, come ieri sera all’Emirates, c’era in palio esclusivamente il quarto posto. Il 3-3 sul quale londinesi e Reds si sono lasciati nell’anticipo della diciannovesima di Premier ha messo in mostra di tutto: errori, a volte anche gravi, un’intensità forsennata, una rimonta incredibile e qualche giocata godibile. Da quando ha preso il timone del Liverpool Klopp è imbattuto contro i Gunners anche se in questa occasione, dopo aver assaporato la vittoria, se l’è vista davvero brutta (sul 3-2 per i londinesi). Il pareggio lascia gli ospiti in quarta posizione, con un punto di vantaggio sugli avversari di serata, ma di questo passo altri sorpassi e contro-sorpassi non sono certo esclusi.
DIFESE Le due squadre iniziano a viso aperto, tuttavia i due pacchetti difensivi controllano bene le incursioni avversarie. Non passano nemmeno dieci minuti e il capitano dei Reds (per l’occasione in maglia arancione) si deve arrendere a causa di un risentimento muscolare alla coscia: Henderson cede il posto al veterano Milner. Gli ospiti provano ad affondare ma la conclusione di Mane, deviata da Firmino, non impensierisce Cech. Firmino si fa trovare pronto su due centri dalla sinistra di Robertson e Coutinho: la sua prima capocciata è deviata dall’estremo difensore dell’Arsenal in angolo e la seconda finisce larga di poco. L’incornata giusta arriva però da chi non ti aspetteresti: sono i 171 centimetri di Coutinho a trovare il fondo della rete (26’). C’è anche una componente fortunosa nella rete del carioca: il centro di Salah incoccia infatti il piede di Koscielny, s’impenna e finisce proprio sulla testa di Coutinho, il quale comunque non perdona. Prima del gol dell’undici di Klopp, i Gunners avevano avuto una mezza occasione quando Sanchez aveva scambiato con Lacazette, ma si era fatto anticipare di poco da Mignolet.
MONOLOGO Per il resto è quasi un monologo del Liverpool che ora trova invitanti autostrade su cui lanciare le proprie ficcanti ripartenze: al 32’ Firmino pennella un pallone una spanna sopra la traversa dei londinesi. Salah ha poi sul destro la sfera del raddoppio; dopo l’erroraccio di Koscielny (44’) Cech è però provvidenziale e la susseguente rovesciata di Mane è alta. Dopo la pausa la musica sembra non cambiare: l’Arsenal perde palla dove non dovrebbe, il contropiede di Firmino e Salah è bruciante e il tocco d’interno destro dell’egiziano, deviato da Mustafi, supera Cech (52’). In cinque incredibili minuti, tra il 53’ e il 58’ tutto però cambia: l’Arsenal ha una pazzesca fiammata d’orgoglio e i noti errori difensivi del Liverpool ritornano a galla. Sono Sanchez di testa, sul centro di Bellerin, la sassata di Xhaka gestita malissimo da Mignolet e il delicato tocco di Özil a permettere ai Gunners di rivoltare il confronto. Ma il Liverpool non ci sta: dopo un’occasione per Mane (62’) ben sventata da Cech, il numero uno dei Gunners tradisce i suoi e al 71’ va troppo molle su una conclusione di Firmino deviando il pallone, ma facendolo terminare alle sue spalle. La palla schizza da un’area all’altra come in una meravigliosa partita di flipper: c’è ancora tempo per una stilettata di Bellerin, deviata da Mignolet, per l’ingesso in campo del fischiatissimo ex OxladeChamberlain e per un tiro sull’esterno della rete di Salah. Al triplice fischio finale i giocatori delle due formazioni non sanno se imprecare o gioire, quel che è certo è che hanno tenuto col fiato sospeso i quasi 60.000 dell’impianto londinese.