Montalto, notte magica «Dio, i toast, la Ternana E magari vado pure in A»
L’attaccante dopo il poker alla Pro Vercelli: «Sono religioso, ho superato tante prove e mi sono rialzato più forte»
«Epensare che non dovevo neanche giocare»: Adriano Montalto sorride ancora ripensando alla notte magica di giovedì. Quattro gol in 41 minuti per stendere la Pro Vercelli e riportare la sua Ternana alla vittoria. Il day-after è stato di quelli da ricordare: «Mi ero registrato la partita per guardarla con calma, ma il cellulare continuava a suonare: su WhatsApp c’erano più di 400 messaggi, era dai tempi in cui un mio gol al Pavia (quando giocava nella Salernitana, ndr) è finito a Striscia La Notizia che non ne ricevevo così tanti. In città i tifosi mi riempiono di attenzioni: mentre facevo colazione al bar, mentre compravo i regali di Natale ho incontrato bambini che mi chiedevano foto e autografi. È stato emozionante».
FAVOLA Certe cose non hanno prezzo, Montalto lo sa bene: «In estate volevo una occasione in B e me la sono presa al volo: non ho chiesto neanche quanto mi offrivano, sono andato in prova e ho conquistato la squadra senza pensare ai soldi. Per questo ringrazio il direttore Evangelisti e mister Pochesci: venivo da un anno terribile alla Juve Stabia dove non avevo quasi mai giocato, nonostante ciò hanno avuto il coraggio di darmi una chance». Riavvolgendo il nastro della serata del Liberati, il numero 32 rossoverde non ha dubbi su quale dei 4 gol gli sia entrato più nel cuore: «Il primo, un sinistro dalla distanza difficile e importantissimo perché ci ha permesso di pareggiare subito. Dopo il quarto gol invece sono rimasto immobile: l’unica cosa che ho pensato è che stavolta forse ce l’avremmo fatta davvero a vincere dopo tanti pareggi». A credere sempre nell’attaccante di Erice, a due passi da Trapani, anche nei momenti più bui costellati da gravi infortuni (crack alla caviglia e due volte rottura del crociato), il procuratore Gerry Palomba. Molto più di un agente, un vero e proprio amico: «Mi è sempre stato vicino. Il giorno prima della partita con la Pro Vercelli mi ha detto “tranquillo, fai una tripletta così passi Natale in doppia cifra”. Di gol ne ho fatti addirittura quattro...».
SEGRETO A Terni, come detto, è scoppiata la Montalto-mania, al punto da paragonarlo a un totem rossoverde come Riccardo Zampagna: «Facevo le giovanili a Messina quando lui giocava: ricordo ancora la sua rovesciata nel 4-3 alla Roma. Segnava in tutti i modi anche se lo chiamavano falegname. Tecnicamente me la cavo meglio io (ride, ndr)». Una gioia condivisa con la famiglia, con una dedica speciale alla fidanzata Stefania: «Sono la mia forza». Ma il segreto del suo successo sono i toast al prosciutto cotto, mangiati al bar a fine allenamento con i compagni: un momento per fare spogliatoio, perché in fondo «Braccio di ferro aveva gli spinaci, noi ci rinforziamo così...».
FUTURO La B è un traguardo che Montalto, dopo averlo raggiunto con tanti sacrifici, vuole godersi: «Ho sempre creduto in me stesso, anche quando in pochi lo facevano. Senza gli infortuni forse avrei avuto un’altra carriera, ma non ho rimpianti. Sono religioso e Dio sul nostro cammino ci mette di fronte a delle prove dure da superare per renderci più forti. Anzi credo ancora di potercela fare ad arrivare in A». Non è troppo tardi: «Non mi accontento di chiudere a quota 11 gol il girone d’andata». L’Avellino, prossimo avversario, è avvisato.