La Gazzetta dello Sport

«Dopo quell’errore pensavo di arrivare oltre il 20° posto»

L’exploit dell’iridato: «Sono sorpreso pure io. Come quando avevo 20 anni: combinavo pasticci ma poi rimediavo. Tomba? Mi stima, ne sono orgoglioso»

- MADONNA DI CAMPIGLIO ma.po.

Se c’è il ghiaccio, vince Hirscher. Se la neve è morbida, ancora lui. Se nevica, se parte da 1° dopo la 1a manche (come qui a Campiglio), se deve recuperare dall’8° posto (come in Val d’Isere la scorsa settimana). Il fenomeno austriaco nella stagione più difficile, cominciata con un infortunio alla caviglia sinistra, sta raccoglien­do i migliori risultati: 4 vittorie, 2 podi e un 17° posto finora in 7 gare. Con un segreto: «Quell’infortunio mi ha riacceso, sono ripartito con una fame, con un amore e una passione per questo sport maggiore rispetto agli ultimi anni».

MITO Con la 23° vittoria in slalom si avvicina ai più vincenti di sempre nella specialità, Stenmark (40) e Tomba (35). Con la 49° vittoria in Coppa del mondo è a meno 1 da Tomba: «Tomba la Bomba è uno dei più grandi di sempre, forse il più grande – si inchina -, per me è stato davvero un onore conoscerlo qui. Ho avuto l’impression­e che mi stimi molto e questo per me è un orgoglio». Agli altri non resta che applaudire. «Non è per niente facile battere questo austriaco» scherza Kristoffer­sen. «Giù il cappello davanti a uno che vince dopo un errore così» sottolinea Moelgg. Aggiunge Gross: «Senza quel numero avrebbe ammazzato la gara, avrebbe piazzato un altro distacco impression­ante». E Hirscher ammette: «E’ stata una delle più grandi sorprese della mia carriera quando sono arrivato al traguardo e ho visto che la luce era verde. Dopo quell’errore ho pensato: ok, ora arrivi 20°. Ma invece di arrendermi ho solo pensato ad andare il più veloce possibile dopo quell’errore, ma ero davvero convinto che per la vittoria fosse andata. In fondo mi è sembrato di tornare indietro a quando avevo vent’anni e combinavo un pasticcio ma poi mi andava bene lo stesso».

RINCORSA La sorpresa vera è stata quella di andare così forte dopo un’estate senza sci e con 6 settimane di gesso. La scommessa di partire nello slalom di Levi (chiuso al 17° posto) si è rivelata vincente, da quel momento sono arrivate le 2 vittorie di Val d’Isere e ieri di Campiglio, più i centri in gigante a Beaver Creek e Gran Risa, oltre ai terzi posti di Val d’Isere e nel gigante parallelo dell’Alta Badia. «Non pensavo davvero di andare così forte e così presto – dice Hirscher -, forse il fatto di dover recuperare da questo infortunio mi ha fatto lavorare ancora con più intensità. Non sapevo a che punto ero, così mi sono impegnato ancora di più rispetto agli ultimi anni. Non mi era mai capitato nella mia carriera una situazione così, ma io sono sempre stato positivo anche dopo essermi fatto male, alla fine ho capito che per la mia testa è stato ottimo. Un avvio di stagione così non mi capitava da un po’». Ora che dopo l’amarezza dei due secondi posti del 2015 e del 2016 nello slalom di Campiglio la rincorsa a Kristoffer­sen è completata con un bel sorpasso, ora che è tornato in testa alla Coppa del Mondo per 29 punti, si può anche riposare. Niente combinata a Bormio, pochi allenament­i nella pausa di Natale prima dello slalom parallelo di Oslo di Capodanno. «Ora il mio corpo ha bisogno di riposo, farò qualche allenament­o in superG ma nulla di più».

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