Sochi, doping russo Zoeggeler da terzo è quasi argento «Felice? No, deluso»
Pure Demchenko squalificato. Se il Tas respingerà il ricorso, Armin promosso: «Pensavo fossimo puliti»
L’unico atleta della storia olimpica — estiva ed invernale – ad aver conquistato sei medaglie individuali in altrettante edizioni di Giochi nella stessa specialità, presto potrà diventare ancora più vincente. Il bronzo conquistato a Sochi 2014 da Armin Zoeggeler, leggenda dello slittino azzurro, in tempi relativamente brevi potrà infatti trasformarsi in argento. È un esito della decisione assunta ieri dal Cio che, in riferimento alla rassegna di quasi quattro anni fa, alla luce dell’indagine della commissione Oswald, ha cancellato i risultati di altri undici atleti russi (portando il totale a quota 43), negando loro anche la possibilità di essere presenti a future edizioni a cinque cerchi.
LE CLASSIFICHE Il provvedimento, per la prima volta, colpisce degli slittinisti. In particolare Albert Demchenko, altra gloria della disciplina, oggi 46enne presidente federale nazionale, allora d’argento nel singolo (dietro il tedesco Felix Loch e davanti appunto all’altoatesino e all’altro tedesco Andi Langenhan, quarto), come nella staffetta e Tatyana Ivanova, a sua volta protagonista della seconda medaglia (insieme ad Alexander Denisyev e Vladislav Antonov che, a loro volta, la perderanno). L’Italia (forte pure di Sandra Gasparini e Christian Oberstolz/Patrick Gruber), in quella gara fu quinta dietro Germania, Russia, Lettonia e Canada. Ora potrebbe ritrovarsi quarta (a 25/1000 dal podio...).
LA DELUSIONE La squalifica di Demchenko aggiornerebbe il medagliere olimpico di Zoeggeler a due ori (a Salt Lake City 2002 e a Torino 2006), due argenti (il primo a Nagano 1998) e due bronzi (a Lillehammer 1994 e a Vancouver 2010). «Il presidente del Coni Malagò mi ha appena comunicato la novità — racconta il 43enne carabiniere di Foiana, nella carriera anche sei ori mondiali, 10 Coppe del Mondo e 57 successi nel relativo circuito, ora d.t. della Nazionale tricolore —. Gli ho detto che questo è il mio regalo di Natale, ma era una battuta. In realtà non cambia molto. Certo è una medaglia più pesante, ma per quello che ha rappresentato per me, anche il bronzo valeva oro. Piuttosto sono dispiaciuto. Questa squalifica è grave per il nostro sport. Nello slittino ci siamo sempre detti che il doping non c’era, ora queste parole non valgono più. Conosco Albert da molto tempo, abbiamo gareggiato insieme, anche oggi ci capita di trovarci agli allenamenti delle nostre squadre, coi russi abbiamo un buon rapporto. Non so se gli dirò qualcosa, non saprei cosa. Se si è dopato, mi spiace molto. Sicuramente non ha finito bene la carriera. Sono contrario alla partecipazione dei russi a PyeongChang, anche nello slittino. Dopo ciò che è successo a Sochi, hanno creato un caos in un sacco di discipline, dal bob al biathlon, dallo slittino al fondo. È giusto che rimangano fuori».
AL TAS L’ufficialità della nuova medaglia arriverà quando il Tas esaminerà ed eventualmente respingerà i ricorsi che anche questi undici atleti, come tutti i colleghi già sanzionati, presto presenteranno. L’altro passo necessario è già stato compiuto: il Cio, nel caso, riscriverà senz’altro le classifiche. Anzi, in alcuni casi, ai Giochi di PyeongChang del 9-25 febbraio prossimi, potrebbe riassegnare le medaglie con tanto di cerimonia. L’Italia, che a Sochi, sul campo, conquistò sei argenti e due bronzi, considerando per le stesse ragioni anche il possibile terzo posto postumo di Karin Oberhofer nella sprint del biathlon, potrebbe arrivare a sette argenti e due bronzi (senza però migliorare il 22° posto del medagliere presqualifiche). Gli altri sospesi di ieri, intanto, sono i fondisti Nikita Kryukov, Alexander Bessmertnykh e Natalia Mateeva, i pattinatori in pista lunga Ivan Skobrev e Artem Kuznetcov, i bobbisti Liudmila Udobkina e Maxim Belugin e le giocatrici di hockey ghiaccio Tatiana Burina e Anna Shchukina.
SE SI È DOPATO, ALBERT HA CHIUSO MOLTO MALE LA SUA CARRIERA ARMIN ZOEGGELER SULL’AVVERSARIO I RUSSI HANNO CREATO IL CAOS, GIUSTO CHE NON VADANO IN COREA ARMIN ZOEGGELER SU PYEONGCHANG 2018