Sì del Senato alla norma che stoppa gli incarichi a vita
federali che vogliono fare carriera internazionale».
CONCRETEZZA La legge sui mandati diventa il fiore all’occhiello del mandato di Luca Lotti, che in giornata oltretutto fa l’en plein con l’assegnazione al Coni dei fondi Cipe per il completamento della ristrutturazione dello stadio di Barletta. «Una misura storica, che crea una rottura col passato – dice senza mezzi termini il ministro, che incassa pure il discusso inserimento nella legge di Bilancio delle società dilettantistiche lucrative, altro suo cavallo di battaglia –. Abbiamo dato una risposta concreta a chi con sterili polemiche ha provato invano a ostacolare l’iter parlamentare di questa norma». Giustamente il Pd passa all’incasso. Il senatore Raffaele Ranucci, che dell’esigenza di una legge sui mandati sportivi cominciò a parlare per primo nel 2008, evidenzia «l’importanza di aver esteso il limite agli enti territoriali, così da evitare in futuro casi come quello del Comitato campano della Figc che ha richiesto il lungo commissariamento del senatore Sibilia». Mentre la senatrice Josefa Idem auspica un «doveroso ricambio generazionale che è mancato in molte discipline» e la deputata Daniela Sbrollini assicura che la legge «garantirà anche un riequilibrio di genere».