La Gazzetta dello Sport

K.o. in fotocopia Milano crolla ancora nel finale

A Malaga paga gli errori dell’ultimo quarto, con 11 punti segnati. Pianigiani: «Ora però non molliamo»

- Vincenzo Di Schiavi INVIATO A MALAGA (SPA)

Manca poco, ma quel poco non arriva mai. Ancora una sconfitta nelle ultime curve dove Milano sbanda nonostante il +6 cucito a meno di 5 minuti dalla fine. La tripla di Bertans, il migliore, sembra il destro del k.o. che però non centra il bersaglio, così Milano entra nel tunnel, subendo un 11-4 in pochi giri di lancette che la mandano in apnea. Finisce forse qui in Andalusia, nell’inverno che sa di primavera, la corsa a un playoff comunque molto, molto complicato anche vincendo.

STELLA Manca solo l’incrocio con la Stella Rossa al giro di boa: ben che vada si scollinere­bbe a un 5-10 che non lascia molto spazio alla fantasia. Resta, a metà del cammin, solo la certezza e il rammarico di aver affrontato tutti, patrizi e plebei, fino in fondo, cedendo di schianto solo una volta contro lo Zalgiris Kaunas al Forum, ma purtroppo il piatto piange. «Sì, è così – dice Pianigiani –. Abbiamo battuto quasi tutte le squadre che al momento non sono nei playoff, con l’Efes abbiamo perso in volata, siamo rimasti in partita con le big. Ora, anche per rispetto del club che rappresent­iamo, non voglio cali. Andrei su tutte le furie se i miei ora dovessero mollare». Non l’hanno fatto nemmeno ieri sera, cercando di sfuggire a un destino crudele. Goudelock, da leader, si è preso i palloni roventi, sbagliando però i sottomano che fino a quel momento erano stati una sentenza. «Poi abbiamo commesso anche alcune ingenuità – continua Pianigiani –: il gioco da tre punti di Brooks e il rimbalzo concesso ad Augustine. Poi abbiamo costruito un buon tiro da tre con Bertans».

OVERTIME Quello del possibile supplement­are a 14 secondi dalla fine. Finito chissà dove, in coda ad una gara in cui Milano paga più lo 0/10 nelle triple della coppia Goudelock-Jerrells, le due prime punte, che l’enorme gap a rimbalzo offensivo (15 quelli catturati da Malaga). Tant’è che per la prima volta in Eurolega l’area diventa per Milano un campo minato. Brooks, Augustine e Shermadini sono schegge impazzite e sanguinose che mandano in tilt innanzitut­to Tarczewski, subito a sedere con due falli, e la coppia M’BayeJeffer­son sempre tre passi indietro rispetto agli avversari.

DIFESA In realtà Milano fatica a tenere gli uno contro uno al ritmo dettato dagli andalusi. Così, per ricucire il 2-10 iniziale, si va da Goudelock, il leader mai abbastanza rimpianto nell’ultimo mese, che con 7 punti rimette l’Emporio nel match. Rimane a contatto l’Armani ma quel 13-5 a rimbalzo, con 5 offensivi, per Malaga è un problema. Che l’Olimpia attenua con l’impatto di Gudaitis, unico a spazzare via i fantasmi andalusi quando il pallone diventa una biglia impazzita intorno al ferro. Pianigiani insiste imperterri­to con le tre guardie e trova l’incastro giusto con Cinciarini, Goudelock e Bertans. Il lettone esce dal suo lungo letrargo nel secondo quarto, ritrovando l’ispirazion­e al tiro. Ne mette 10 quasi in un soffio il buon Dairis e son quelli che girano l’inerzia del match pompando un mega parziale di 20-6 che rilancia Milano in grande stile. C’è tanto Micov, oltre al solito Goudelock, e la pulita regia di Cinciarini a mettere a nudo i limiti di Malaga quando il giochino del rimbalzo d’attacco comincia a perdere appeal, anche perché la difesa milanese sale, e molto, di tono.

TRIPLA La tripla di un Theodore rinsavito dopo il brutto primo tempo, dà, come detto, il +6 (66-60) che pare disegnare un epilogo diverso. «Purtroppo – conclude Pianigiani – i nostri realizzato­ri sono arrivati alla fine troppo tirati e stanchi, non siamo riusciti a reagire quando loro hanno cominciato ad usare le mani. Ripeto: non dobbiamo mollare, nè ora nè mai».

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EPA Jeff Brooks, 28 anni, ex Cantù, stoppa Mantas Kalnietis, 31
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EPA Dairis Bertans

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