La Gazzetta dello Sport

CHE NATALE RICCO MA PERCHÉ DI SERA?

- IL COMMENTO di UMBERTO ZAPELLONI email: uzapelloni@rcs.it twitter: @uzapelloni

M a che ci posso fare, se a me piace il Natale... In campo naturalmen­te. Si adegua anche la Serie A ed era ora. Segue, un po’ maldestram­ente, l’esempio della Premier, il campionato più ricco che c’è. In Nba costruisco­no i calendari apposta mettendo sotto l’albero le partite migliori. E quando diciamo sotto l’albero intendiamo proprio il 25 dicembre. Non alla vigilia, non a Santo Stefano. Proprio a Natale, accanto all’albero e al Presepe. Non chiediamo tanto, sarebbe anche troppo. Ci basta l’abbuffata in arrivo. Due turni farciti con altrettant­i derby di Coppa Italia (prima Milano, poi Torino). Davvero un piatto ricco. D’altra parte negli anni scorsi ci avevano provato la Serie B, il basket e il volley. Le festività aiutavano a riempire i palazzetti. Lo sport come i cinepanett­oni di una volta. Peccato solo che l’esempio inglese non sia stato seguito fino in fondo, continuand­o a programmar­e partite anche in notturna, piegandosi alle richieste delle Tv. Perché programmar­e le quattro partitissi­me dei quarti di finale di Coppa Italia tra le 20.45 e le 21.05? Perché non anticipare al pomeriggio? Avrebbe aiutato a riportare le famiglie e i bambini allo stadio. Un poco alla volta. Ci arriveremo anche noi. Oggi si gioca anche alle 12.30 e 5 partite sono alle 15. Un buon inizio comunque.

Meglio 34 partite in 16 giorni di festa (in campo 10 giorni sui 16), che una Supercoppa al caldo e tante inutili tournée in giro per il mondo. Anche perché il cervellone della Lega ci ha comunque confeziona­to tre giornate ricche come un vero pranzo di Natale. Un menù a tre stelle che porterà ad avere i campioni d’inverno prima di Capodanno per poi ripartire all’Epifania con il girone di ritorno. Si farà tutto in fretta anche per via del Mondiale... Noi non ci saremo, ma tanti campioni della nostra Serie A ci andranno e quindi, entro il 20 maggio, tutto dovrà essere finito.

Il campo centrale è l’Allianz Stadium di Torino: Juve e Roma spareggian­o per scegliere l’antiNapoli. È il dessert della giornata di Natale. Più di un panettone. Un esame di maturità per Di Francesco, che ha perso gli scontri diretti con Napoli e Inter e non può steccare ancora. La Juve ha l’occasione per lasciare lontana una pretendent­e e restare un po’ più sola nella scia del Napoli. È una Juve tornata feroce. Di Francesco dovrà maneggiarl­a con estrema cura per poter trascorrer­e un Natale sereno. A che ora si gioca a Torino? Alle 20.45, naturalmen­te. Se in Spagna la Liga ha programmat­o il clàsico Real-Barcellona alle 13 un motivo ci sarà... Non saranno pazzi questi spagnoli, che in estate giocano anche alle 22... Da noi i cinesi comprano le squadre, ma ancora non dettano gli orari.

Il Natale più comodo sulla carta è quello dell’Inter, che deve riprendere il ritmo vincente smarrito prima di affrontare la Juve; il più festoso dovrebbe essere quello del Napoli, a 180’ dal titolo d’inverno con soltanto Samp e Crotone come ostacoli da saltare; il più tormentato sicurament­e quello del Milan, che dopo una settimana di ritiro prova a risvegliar­si contro uno degli avversari peggiori che poteva trovare: l’Atalanta pimpante e con almeno due ex dal dente avvelenato come Cristante e Petagna. Guardate il calendario. Le partite di oggi, quelle di sabato prossimo e anche voi cominceret­e a pensare che il Natale in campo non è poi così male. Anche se dovremo accendere le luci. E non soltanto quelle dell’albero.

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