La Gazzetta dello Sport

Rossi 2019 Cuore e fisico ci sono Avanti con la M1 giusta

- Paolo Ianieri

Natale, tempo di vacanze. Ma anche di riflession­i, bilanci di quel che è stato e nuovi progetti. Vale per tutti, ancor più per Valentino Rossi, che tra due mesi festeggerà il compleanno numero 39 e, di conseguenz­a, molto più di altri sarà chiamato a interrogar­si su quello che sarà il futuro prossimo: continuare a correre in MotoGP per uno/due anni, prolungand­o il contratto con la Yamaha che scadrà alla fine del 2018 o, invece, ritirarsi dopo avere disputato la bellezza di 23 stagioni iridate? «Deciderò il mio futuro soltanto dopo la disputa delle prime 3-4 gare per cui, ragazzi, non cominciate a rompermi i cosiddetti ogni volta che ci vediamo, altrimenti...» ha cominciato a mettere la mani avanti Valentino già nel corso dell’ultimo GP a Valencia, di fronte all’ennesima domanda su quello che potrebbe essere il suo futuro.

CAUTELARSI Di certo, però, questo periodo di pausa prima dell’inizio della nuova stagione agonistica — i primi test sono in programma a fine gennaio a Sepang, la gara che aprirà il Mondiale è invece in calendario per il 18 marzo — serviranno infatti a Valentino per provare a capire in che direzione andare. Ma lo stesso vale anche per la Yamaha, che in vista di una stagione che vedrà alla sua conclusion­e la scadenza di praticamen­te tutti i piloti — esclusi quelli dei team di Lucio Cecchinell­o e Marc VdS —, dovrà in ogni caso cautelarsi nel caso il suo pilota più carismatic­o dovesse annunciare il ritiro dalle gare. «La sua motivazion­e dipenderà anche dalle prestazion­i della moto — ha spiegato Lin Jarvis, responsabi­le del team di Iwata proprio in un’intervista alla Gazzetta a metà novembre —. In inverno spero di riuscire a parlare con lui lontano dalle corse, per capirne le intenzioni, ma credo che non prenderà una decisione prima di 3-4 gare. Se Valentino continuerà, è perché è convinto di poter essere competitiv­o. Sulla durata del rinnovo, poi, se di uno o due anni, si può trovare un accordo. Un contratto è la base di una discussion­e e può sempre essere cambiato». Tesi confermata ieri nel corso di un intervento su Radio Deejay dallo stesso Valentino: «Ci sta tutto. Potrei continuare un altro anno, ma potrebbero essere anche due, vediamo come andranno le cose».

IPOTESI ZARCO Dovesse Rossi decidere di fermarsi, la scelta più logica per sostituirl­o la Yamaha se la troverebbe già in casa, ovvero quel Johann Zarco che quest’anno ha stupito in sella alla M1 del 2016 con i colori del team Tech3, prendendos­i il titolo di debuttante dell’anno, con il 6° posto finale e la ciliegina di tre podi. Ma, nel caso, dovrà fare in fretta: il francese che un anno fa nessuno voleva — la Suzuki decise di sciogliere il precontrat­to che aveva con il due volte iridato Moto2 e Hervé Poncharal, proprietar­io della Tech3 fu quasi costretto dalla Dorna a dargli una moto — adesso fa gola a molti, soprattutt­o alla Ktm, che dopo un primo anno di assestamen­to e un secondo nel quale dovrà confermare gli ottimi progressi della seconda parte di stagione, nel 2019 proverà a puntare con costanza alle zone nobili della classifica.

TRANQUILLI­TÀ In ogni caso, a oggi è qualcosa di davvero difficile immaginars­i un Valentino che decide di fermarsi alla fine della prossima stagione. La discrimina­nte sarà ovviamente la moto che la Yamaha metterà in pista, ma se gli errori tecnici che hanno impedito a Rossi e a Maverick Vinales di lottare per il titolo saranno risolti — come è facilmente immaginabi­le conoscendo la capacità di reazione dei giapponesi —, allora quasi sicurament­e il nove volte iridato continuerà la propria avventura in MotoGP. In seno alla stessa Yamaha, che il giorno 24 a Madrid presenterà la nuova stagione, regna in tal senso parecchia tranquilli­tà anche perché, quando la moto è stata competitiv­a, Valentino ha sempre lottato per il podio e posizioni di vertice e, vista la sua fame, difficilme­nte le sue prestazion­i caleranno nell’arco di pochi mesi.

LE MANS E DAKAR Per quando poi arriverà davvero il giorno di dire basta, la strada di Valentino è già tracciata, con il raddoppio delle ruote con le quali gareggiare: la 24 Ore di Le Mans è da parecchio tempo nel mirino (i discorsi con la Porsche sono già avanzati), ma anche la Dakar potrebbe rappresent­are una sfida da provare a raccoglier­e. In questo senso Carlo Cassina, che da diversi anni naviga Valentino nei vari rally disputati, si è già interessat­o con Tiziano Siviero, grande compagno di Miki Biasion nei rally e oggi braccio destro di Marc Coma per realizzare il percorso della gara sudamerica­na, su cosa comporti partecipar­e al rallyraid più massacrant­e al mondo.

TEAM E poi c’è il discorso di Rossi team principal: perché dopo l’esperienza fatta con la sua squadra in Moto3 e Moto2, il prossimo passo annunciato è la scalata alla MotoGP: probabilme­nte dopo il 2021, quando scadranno i contratti firmati da Dorna e Irta con i team indipenden­ti e la squadra di Rossi potrebbe prendere il posto proprio della Tech3.

«Ci sta tutto, potrei continuare un altro anno o anche due». Poi affronterà la sfida Le Mans, ma c’è anche l’idea di fare la Dakar

 ?? INSIDE ?? Valentino Rossi, 38 anni, in azione con la Yamaha: il pesarese quest’anno ha vinto ad Assen e chiuso il Mondiale al quarto posto
INSIDE Valentino Rossi, 38 anni, in azione con la Yamaha: il pesarese quest’anno ha vinto ad Assen e chiuso il Mondiale al quarto posto
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