La Gazzetta dello Sport

Hirscher alla Tomba Sbaglia ma è re di Campiglio

Trionfo col brivido per il fenomeno austriaco davanti ad Albertone

- Marisa Poli INVIATA A MADONNA DI CAMPIGLIO

La zampata del numero 1. Marcel Hirscher torna re a Madonna di Campiglio, come 5 anni fa, e con il minimo vantaggio (4 centesimi sullo svizzero Aerni, al primo podio in carriera) raccoglie il massimo risultato. E davanti a 17mila spettatori in un colpo torna in testa alla Coppa del Mondo e taglia gambe e sicurezze a Kristoffer­sen, terzo, seppure a soli 5/100, dopo i due trionfi di fila nella 3Tre.

TRAPPOLE Non era la solita pista, niente ghiaccio sotto gli sci stavolta, ma una neve più morbida e facile che ha mandato fuorigiri tanti al via, compresi i nostri Manfred Moelgg e Stefano Gross, settimo e nono alla fine, ben al di sotto delle loro aspettativ­e. Ne hanno approfitta­to gli svizzeri del tecnico italiano Matteo Joris: hanno piazzato anche Yule a 7/100, il minimo distacco tra il primo e il quarto in uno slalom di Coppa del Mondo. I primi 10 sono finiti in 59/100, da Hirscher a Pinturault che decimo si è consolato con il miglior tempo di manche. «Strani questi tempi così ravvicinat­i su una pista cosi difficile — sostiene Gross, terzo qui l’anno scorso —, non sono riuscito a interpreta­re questa neve morbida, sono arrabbiato perché valgo di più».

BATTAGLIA Erano in 15 ristretti in un secondo dopo la prima manche, con Moelgg quarto a 44/100 da Hirscher e Gross 12° a 85/100. Gli azzurri hanno sbagliato nello stesso punto, nella doppia a fine muro, e hanno perso velocità per l’ultimo tratto. In sei oltre al pettorale 30 hanno trovato posto nella seconda manche, compreso il ventunenne norvegese Haugan, 30° col 74 nella sua prima gara di Coppa. Nella seconda manche gli azzurri non sono riusciti a cambiare marcia. L’attesissim­o Kristoffer­sen è stato bravo sul muro, ma nel finale si è fatto bruciare dalla rapidità dello svizzero Aerni, bravissimo a superare la trappola piazzata dopo l’ultimo dosso dall’allenatore dei norvegesi. Il russo Khoroshilo­v, secondo dopo la prima manche, ha inforcato perdendo uno sci. E solo perché Hirscher è Hirscher è finita così, con il 49° successo di Coppa del Mondo del campione delle ultime sei coppe del Mondo di fila. L’austriaco è partito con 37/100 di vantaggio su Aerni, li ha incrementa­ti fino a 64/100 al secondo intermedio ma proprio entrando nel muro finale si è inchiodato per non uscire: un errore che per qualsiasi altro avrebbe significat­o l’addio al podio. Lui ha sempliceme­nte spinto ancora di più sull’accelerato­re, fino a chiudere in 1’39”79, di 4/100 meglio di Aerni, di 5/100 meglio di Kristoffer­sen, nonostante il 18° tempo di manche. «Sono migliorato in gigante — ammette il norvegese —, ma forse ho perso qualcosa in slalom. Ora mi devo mettere al lavoro per provare a mettere in difficoltà Hirscher».

Solo Moelgg e Gross hanno trovato posto fra i 30 e l’unico ad avvicinars­i davvero alla qualificaz­ione è stato Fabien Bacher, fuori dalla seconda manche per 4/100. L’altro giovane, Tommaso Sala, fino alla scorsa stagione candidato a entrare nel primo gruppo, è lontanissi­mo. Thaler è in piena crisi, fu nono qui l’anno scorso, ora non si avvicina nemmeno ai 30, non ha ancora trovato il feeling dopo aver cambiato i materiali e se a gennaio dovesse continuare così è deciso a ritirarsi. Niente da fare nemmeno per Razzoli, «ho fatto un pezzo buono e poi un errore, come a Val d’Isère» commenta l’olimpionic­o di Vancouver 2010, ieri partito con il 48. «Ancora non ho una manche intera nelle gambe, nella tecnica. È dura perché dovrei recuperare posizioni, invece così non lo posso fare. Le chance non mancano, però partirò sempre più dietro e sarà sempre più dura». Davanti gli altri corrono.

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 ?? AP ?? Alberto Tomba tra Luca Aerni, Marcel Hirscher ed Henrik Kristoffes­en. A destra, Manfred Moelgg
AP Alberto Tomba tra Luca Aerni, Marcel Hirscher ed Henrik Kristoffes­en. A destra, Manfred Moelgg
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