Fiducia Spalletti: «L’Inter farà gol anche sul mercato»
Col Sassuolo tocca all’azzurro, reduce da 2 panchine, e Joao si candida dopo tre mesi di naftalina: sono gli unici centrocampisti ancora senza reti
Sassuolo, derby di Coppa, Lazio e Fiorentina tutte d’un fiato prima della sosta. L’Inter tra oggi e il 5 gennaio si gioca molto e servirà l’apporto di tutti. Specialmente in mezzo al campo, dove ci sono appena cinque uomini per tre maglie. A Reggio Emilia mancherà per squalifica Vecino, uno dei due intoccabili (l’altro è Borja Valero) dell’ultimo periodo quindi tornerà Gagliardini ma aumentano le possibilità di rivedere anche Joao Mario.
GOL E LEGNA L’azzurro tornerà sicuramente titolare in campionato dopo avere iniziato dalla panchina contro Juve e Udinese. Alla ricerca di più peso offensivo ma senza perdere certi equilibri, Spalletti ha puntato su Brozovic e abbassato Borja. Lo spagnolo ha dimostrato di poter fare anche legna, ma non è certo stato risolto il problema del gol frutto degli inserimenti da dietro. Delle 34 reti in campionato, 24 (il 70,5%) sono state segnate da Icardi (17) e Perisic (7). Mentre Candreva è il miglior assistman del campionato con 8 passaggi decisivi. Dura restare là in alto senza un contributo realizzativo dei centrocampisti, fermi a quota 5 con Brozo (3) e un centro a testa di Borja e Vecino. Gagliardini c’è andato vicino con dei tiri da fuori, ma potrebbe sfruttare meglio i suoi 188 centimetri anche su palle inattive. Visto che nei due mesi al fianco di Vecino era più il compagno a strappare, l’azzurro deve sacrificarsi in copertura. I dati Opta confermano la sua forza in interdizione (sopra le medie di ruolo per palloni recuperati e contrasti vinti) ma anche la poca incisività offensiva. Oggi Gaglia (10 volte titolare in 15 presenze) avrà comunque un’occasione d’oro per tenersi la maglia anche nelle gare successive.
NAFTALINA E MERCATO L’altro senza reti è Joao Mario, la cui situazione è però molto diversa. Il portoghese rimane uno dei pochi a non avere ancora mostrato il cambio di marcia con la gestione Spalletti. Dopo i lampi di luglio e agosto, è tornato il giocatore né carne né pesce della scorsa stagione: non abbastanza solido in mediana e poco ficcante davanti. Complice anche una doppia tonsillite, negli ultimi tre mesi Joao è stato titolare solo contro il Chievo, con relative e immancabili voci di mercato. Anche perché alle porte c’è il Mondiale. «A me non hanno detto nulla né Sabatini né Joao Mario – ha spiegato ieri Spalletti, dopo che il coordinatore tecnico di Suning aveva ammesso che il portoghese non è contento del minutaggio –. Per me Joao è un calciatore forte dell’Inter e se mi confermerà di aver ripreso un po’ di condizione è chiaro che lo posso usare. Lui è uno di quelli che ci dà le soluzioni per vincere le partite». Frasi di in- coraggiamento che appunto vanno oltre la resa effettiva dell’ex Sporting, capace di incidere sulla trequarti solamente a inizio torneo, contro Roma e Spal. Dopo gli ultimi acciacchi, Joao si è allenato bene in settimana ma non avendo i 90’ nelle gambe oggi è più facile che possa servire a gara in corso. Visti gli impegni ravvicinati, avrà comunque altre occasioni prima di un mese di mercato in cui il suo nome tornerà a girare come elemento che potrebbe sbloccare le entrate. Va però ricordato che essendo stato pagato quasi 45 milioni nell’estate 2016 il portoghese potrebbe garantire una plusvalenza soltanto se venisse ceduto per più di 30 milioni. A prescindere da quello che ha in testa, accendersi ora sarebbe decisivo per guadagnarsi più minuti e attirare l’interesse dei club che potrebbero permettersi un certo investimento.