Platea planetaria: per l’eterno duello tra Ronaldo e Messi
L’orario e l’audience danno il tocco planetario Per Real-Barça platea di 650 milioni di spettatori
Spagna e Catalogna continuano a litigare. La stampa che ha la vena «blanca» vorrebbe che lo facessero anche Madrid e Barça. E poi ci sono loro, Zinedine Zidane ed Ernesto Valverde. Che sorridendo e parlando piano pensano solo al calcio, alla palla, alla partita, a questo Clasico numero 237, sfida globale per orario e audience (si parla di 650 milioni di spettatori) che può ravvivare o azzerare le speranze bianche in Liga. Zidane è a -11 con una partita da recuperare, vincere è praticamente obbligatorio: «Ma io non faccio calcoli, non penso a distacchi reali o virtuali. Non abbiamo ansia, m’interessa solo la partita, il pallone. Se giochiamo bene possiamo vincere, altrimenti no». «E poi non sarà decisivo – gli fa eco Valverde a 600 km di distanza –. Nemmeno se vinciamo noi, perché resta da scrivere un sacco di storia in questa stagione».
MA QUALE «PASILLO» I due allenatori esorcizzano le polemiche come fanno col catenaccio. Vogliono giocarsela e manco si fossero messi d’accordo neutralizzano con ferma eleganza i sicari del «pasillo»: «A me e a tutti i miei giocatori queste cose non interessano», dice Zizou, «Non voglio farlo e non vorrei che me lo facessero, ha perso ogni virtù e il senso che aveva prima», ribadisce il ‘Txingurri’. Il riferimento è all’assurda pretesa, avanzata dalla stampa più affine alla Casa Blanca, che il Madrid entrasse in campo applaudito per la vittoria al Mondiale per Club da due ali di giocatori catalani. Una cosa senza senso usata nei giorni scorsi da Madrid per creare polemiche sul nulla. «La stampa peggiora giorno dopo giorno», la sentenza in proposito di Piqué.
UN ALTRO BARCELLONA Meglio parlare di calcio. I due tecnici si sono scontrati ad agosto e non c’è stata partita: 5-1 complessivo del Ma- drid nelle due vittorie per la Supercoppa di Spagna: «Avevamo perso un giocatore importante come Neymar ed eravamo all’inizio di un cammino lungo. Ora stiamo meglio», ha detto Valverde. Da quelle due sconfitte il Barça non ha più perso: 24 partite con 19 vittorie. In Liga ha il miglior attacco (+12 gol sul Madrid) e la miglior difesa (con l’Atletico). Il gioco non è sempre brillante ma Valverde ha saputo tranquillizzare l’ambiente e trovare soluzioni alla fuga di Neymar e all’infortunio di Dembélé, quasi pronto ma oggi non convocato. Ha abbandonato il dogma del 4-3-3 blaugrana usando Paulinho come incursore e lasciando libero Messi.
IDEA KOVACIC? Il Barça è solidissimo in mezzo e la cosa potrebbe condizionare l’approccio di Zidane. Che non sembra voler rischiare Bale (ne parliamo a parte) ma è tentato dall’inserimento di Kovacic al posto di Isco. Per parigliare le forze blaugrana, perché l’ex interista in agosto ha fatto un gran lavoro di copertura su Messi e perché la cosa darebbe maggior libertà a Modric, in gran forma. L’idea ha più di un perché tattico ma nella sempre offensiva parrocchia blanca la mossa verrebbe giudicata «amarrategui» bellissimo termine che definisce chi pensa a difendersi. All’ora di pranzo vedremo se Zidane avrà il coraggio di sfidare una forma mentis nei secoli fedele.
I RE DEL MONDO I due tecnici si affideranno ai loro Mostri: Ronaldo e Messi, 10 Palloni e 8 Scarpe d’oro equamente divisi negli ultimi 10 anni, 53 a gol a testa, nazionali comprese, nel 2017. Leo è il Pichichi del Clasico con 24 reti, Ronaldo è a 17 e se segna stacca Di Stefano al vertice della graduatoria madridista.