La Gazzetta dello Sport

Reti e fantasia Ivan, è la notte per ritornare il Terribile

L’uomo chiave di Spalletti in calo, ma nel derby di ottobre fece sfracelli

- Luca Taidelli MILANO @LucaTaidel­li

La vittoria da pallottoli­ere che introduce un altro crollo? E’ il timore dei tifosi interisti, che dopo la grande vergogna della primavera scorsa seguita al 7-1 sull’Atalanta (12 marzo) temono che anche il 5-0 al Chievo del 3 dicembre possa avere generato pericolose illusioni e introdotto una nuova frenata. Di sicuro a inizio mese si è fermato Ivan Perisic. Dopo essersi portato a casa il pallone per la tripletta ai veneti, la «Grande Scintilla» nerazzurra non è più riuscita ad accendere se stesso e l’Inter. Contro Juve, Udinese e Sassuolo (ma c’è anche il Pordenone in Coppa Italia), Perisic non è riuscito a produrre gol né assist. Mentre nelle 15 gare precedenti era arrivato a 7 marcature e 6 passaggi decisivi. Compreso quello stupendo con Musacchio incapace di prendergli la targa - per il momentaneo 2-1 di Icardi nel derby di metà ottobre. E proprio al Milan, nella prima stagione in nerazzurro, il 28enne di Spalato all’andata aveva piazzato al 92’ la rete del 2-2e al ritorno l’assist per il solito Icardi.

DUBBIO E MESSAGGIO Derby come svolta per tornare Terribile? Si vedrà, perché dopo tre mesi a tutta Perisic a Reggio Emilia è sembrato proprio sgonfio e Spalletti si prenderà tutto il tempo necessario per valutare se puntare su di lui o su Eder. Non è dato a sapere se il tecnico si riferisse anche ad Ivan quando dopo il k.o. di Reggio aveva detto «chi non regge certi livelli va messo in discussion­e», ma in generale il calo di rendimento dell’ex Wolfsburg è evidente. E tenere in panchina in una sfida così uno dei tre pilastri che non ha ancora saltato un minuto in campionato potrebbe sortire un doppio effetto. Psicologic­o, per stimolare l’orgoglio del croato. Ma anche tattico, per avere una vera arma pesante dalla panchina. Di sicuro non trovarselo davanti dal 1’ farebbe piacere a Rino Gattuso, che ieri ha indicato Perisic - al pari di Candreva - come l’avversario da frenare per evitare che a Icardi arrivino munizioni.

DUE FASI PIÙ MOSCE Eppure, al di là del calo di tutta la squadra e del valzer recente di compagni di binario mancino (Nagatomo, Santon, D’Ambrosio, Dalbert) l’uomo che raramente ha inciso nei primi tempi, salvo straripare alla distanza, nelle ultime uscite invece è parso indolente per tutti i 90’. Meno bionico nelle chiusure - vedi il gol dell’udinese Barak, quando sul più bello ha smesso di inseguire l’avversario - e meno ficcante in attacco, dove una squadra in cui manca chi salti l’uomo nello stretto e inventi qualcosa per aprire le difese barricate non può prescinder­e dai suoi strappi. Anche i dati Opta confermano la tendenza recente. Perisic creava 2,53 occasioni da rete a gara fino al Chievo, poi è sceso a 1,67; metteva 5,53 cross e dopo la media è di 4; la precisione al tiro (le conclusion­i nello specchio rispetto a quelle tentate) è passata dal 43% al 22%, con quella realizzati­va crollata dal 18% allo 0. Visto il fisico da decathleta che si ritrova, è difficile pensare che Perisic sia in difficoltà atletica. Più probabile che un elemento poco portato a trascinare il gruppo risenta di una flessione generale. Per diventare un top player Ivan però deve iniziare a pensare da leader. Lo psicologo Spalletti ci conta.

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ANSA Ivan Perisic, 28 anni, centrocamp­ista offensivo croato

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