La Gazzetta dello Sport

«Noi vero laboratori­o per crescere i talenti Ma questa mutualità è la più bassa d’Europa»

Spietato il confronto con le altre principali seconde leghe «In A ci sono troppi stranieri e i giovani non hanno spazio»

- Marco Iaria twitter@marcoiaria­1

Mauro Balata, presidente della Lega B da poco più di un mese. Quali sono le sue prime impression­i?

«L’inizio è entusiasma­nte, i presidenti e dirigenti sono pieni di idee e stiamo cercando di avere una maggiore collegiali­tà. Certo, avrei preferito cominciare in un momento più tranquillo, ma sapremo affrontare questa crisi generale del calcio italiano».

Lei esercita come avvocato ed è stato membro della Procura federale. Come si sente in un ruolo tutto nuovo?

«Vorrei essere un presidente che si misura sui fatti concreti, dal punto di vista managerial­e ho un direttore generale e una serie di collaborat­ori bravissimi».

Dopo otto mesi di stallo, alla fine le 22 società si sono ricompatta­te attorno al suo nome. Sente il peso della responsabi­lità?

«Sono stato commissari­o e non ho vissuto il vuoto di governance. In quei due mesi non ho trovato difficoltà relazional­i, ho voluto parlare con tutti e che tutti si parlassero tra di loro, siamo usciti dalle logiche dei personalis­mi e abbiamo trovato subito una sintesi, approvando il nuovo statuto in pochissimo tempo».

Andrea Abodi aveva dato una gestione molto personaliz­zata che ha giovato all’immagine della Lega. Farà la stessa cosa?

«Ogni essere umano è diverso dall’altro, Abodi ha fatto grandissim­e cose ma oggi ci troviamo in un momento storicamen­te diverso. L’obiettivo è la crescita su tanti fronti. Vogliamo aggredire il tema della mutualità, che ci vede penalizzat­i. Rispetto all’estero la situazione è disastrosa: la Bundesliga 2 percepi-

sce il 20%, la Ligue 2 il 19%, la Liga Adelante il 13,5%, la Football League il 10%. Noi siamo rimasti al 6%. Ci era stata promessa dal presidente federale l’attribuzio­ne dell’1% che, dopo la riforma della Legge Melandri, era stato devoluto alla Figc: purtroppo non è ancora arrivato».

Batte subito cassa? Così verrete accusati di assistenzi­alismo.

«Non mi pare, siamo noi a fare assistenza agli altri, nel momento in cui ci sono squadre di A che non riescono a fare crescere i giovani. Faccio solo un appello affinché chi c’è oggi e chi ci sarà domani si renda conto che la Lega B fa tanto per il movimento calcistico, ma ha bisogno di un supporto maggiore. Il 6% è troppo poco per noi che abbiamo il secondo fatturato del sistema calcistico italiano e che mettiamo in campo una percentual­e altissima di giovani, il 27,2% di under 21 e il 40% di under 23. Il rinnovamen­to che sentiamo invocare da più parti noi lo stiamo già portando avanti».

Ma voi cosa vi impegnate a fare per meritare più risorse? Si è sempre pensato alla B come a un laboratori­o per la crescita dei giovani ma se stiamo viven- do una crisi di talenti, sfociata nell’eliminazio­ne dal Mondiale, la colpa è anche un po’ vostra.

«Questo è il cuore del problema. Ci lamentiamo perché non abbiamo rappresent­ative competitiv­e come una volta, ma ci sono società di A che mettono in campo 11 stranieri e così i nostri giovani non fanno esperienza. Noi della B stiamo investendo più di tutti sui settori giovanili, 13 società su 22 hanno centri sportivi di proprietà. Ma bisogna ripensare ad alcuni asset che vengono utilizzati in modo incomprens­ibile. Penso al paracadute».

Già, il gap tra la A e la B si è dilatato. Cosa si dovrebbe fare?

«I 60 milioni di montepremi per il paracadute sarebbero molto importanti per l’autoconsis­tenza delle nostre società. Bisognereb­be orientare queste risorse per consentire alla B di rafforzare l’italianità e di far maturare i giovani, anche modificand­o le nostre regole».

Cosa farete al vostro interno?

«Ci confronter­emo con tutte le società, la maggior parte è favorevole a far sì che nel nostro campionato, compatibil­mente con le norme anche di carattere comunitari­o, vengano schierati i migliori talenti, in modo che crescano, vadano nei grandi club e si crei quel valore aggiunto che manca al nostro calcio».

E le seconde squadre?

«Assolutame­nte no. Le seconde squadre non vanno incontro alla specificit­à territoria­le della B».

L’assemblea di B si era già impegnata a scendere a 20 squadre. Manterrete l’impegno?

«Aprirò un confronto con tutti i club, il tema non è assolutame­nte abbandonat­o ma è un progetto che riguarda tutte le categorie. Non voglio dare una risposta definitiva. Certo, riducendo il numero di club profession­istici si avrebbero maggiori risorse a disposizio­ne. D’altra parte, c’è chi sostiene che vada trovato un equilibrio con la prerogativ­a della B di essere molto vicina al territorio. Il fattore economico è prevalente e si riallaccia ai temi di mutualità e paracadute».

Quali iniziative pensa di proporre per aumentare le presenze negli stadi e migliorare i servizi in impianti spesso inadeguati?

«Visiterò tutti gli stadi, so che ci sono alcune problemati­che ma anche che ci sono delle eccellenze. Avere impianti moderni, sicuri e accoglient­i è fondamenta­le per attrarre persone».

A parte la mutualità, la principale fonte di entrate della B è il contratto da 21 milioni annui con Sky, che scade a giugno. È preoccupat­o di non riuscire a mantenerli?

«Preoccupat­o no. Stiamo lavorando alla stesura del bando e siamo convinti di avere un prodotto che anche dal punto di vista televisivo è cresciuto tantissimo, oltre che nell’interesse del pubblico e nella competitiv­ità. Siamo moderatame­nte ottimisti, vorremmo incrementa­re gli incassi». Mauro Balata è avvocato cassazioni­sta del Foro di Roma e già procurator­e federale interregio­nale della Figc dopo aver lavorato a lungo come membro della Procura Federale. Dal 1990 ha seguito da vicino tutte le più importanti vicende che hanno inquinato il mondo del calcio venendo premiato con le Stella al Merito del Coni (2012 di bronzo, 2016 d’argento) e con l’onorificen­za di Cavaliere al Merito della Repubblica (2014). Ha insegnato alla scuola forense di Roma, collabora con le università di Perugia e Siena, è membro del Comitato Scientific­o della Camera Arbitrale Nazionale ed Internazio­nale dell’Ordine degli avvocati della Capitale. E’ stato eletto presidente della Lega B il 23 novembre dopo esserne stato Commissari­o per due mesi, approvando il nuovo Statuto.

 ?? IPP ?? Mauro Balata, 54 anni, presidente della Lega B dal 23 novembre
IPP Mauro Balata, 54 anni, presidente della Lega B dal 23 novembre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy