La Gazzetta dello Sport

Aru: «In bici già 6 ore e a tavola non mi freno»

Vigilia di Natale, il giro del «suo» Sestriere: 180 km. Ieri rulli Tra bagna cauda, tomini e panettone. «Sì agli sfizi, siamo umani»

- Claudio Ghisalbert­i twitter@ghisagazze­tta

Se uno alle sei e mezza della sera di Santo Stefano è ancora lì che pesta sui rulli, vuol dire che non ha solo tanta ma tanta grinta, non è solo un Profession­ista con la P maiuscola. Se alle sei e mezza della sera di Santo Stefano un corridore è lì così sudato che ha fatto una pozza d’acqua in terra, significa che non vede l’ora che la nuova stagione cominci perché la vuole aggredire, divorare. Che non vede l’ora di trovarsi le occasioni per riprenders­i quelle soddisfazi­oni che negli ultimi mesi gli sono mancate. Quel corridore lì ha un nome e cognome e una maglia tricolore di campione d’Italia: Fabio Aru.

Aru, quanto ha pedalato?

«Un’ora e mezzo in mattinata, un’ora e mezzo adesso».

Per molti corridori i rulli, che ormai sono dei veri e propri ciclosimul­atori, sono noia allo stato puro. Lei che rapporto ha?

«I rulli sono un po’ pallosi, dico la verità. Però quando come oggi (ieri, ndr) c’è bagnato, piove e pure la nebbia... beh, meglio non rischiare e non prendere troppo freddo. Quindi meglio pedalare al coperto. Diciamo che io preferisco l’uscita in bici, ma per un giorno i rulli vanno più che bene».

Ci sono corridori che invece ritengono i rulli una valido sistema di allenament­o, soprattutt­o per i lavori specifici di forza.

«Sì, tramite app si possono programmar­e allenament­i specifici, ma io non lo faccio. Però devo dire che le Sfr (salite di forza resistenza), anche se sono più faticose che nella realtà, sui simulatori vengono bene. Hai subito la sensazione di avere fatto un ottimo lavoro».

Restiamo in tema allenament­o, ma su strada: quali sono i lavori che più le piacciono e quelli meno?

«Le Sfr mi piacciono tantissimo. Quello che mi piace meno sono i fuori soglia. Per quelli c’è tempo in corsa».

In questo periodo che lavori specifici sta facendo?

«Ho ricomincia­to gli allenament­i il 10 novembre, con un mese di stop dopo il Lombardia. Adesso lavoro molto sul medio, 4050 minuti a seduta, e sulla forza in salita. In una settimana pedalo circa 25 ore».

Palestra?

«Comincio a diradare le sedute, diciamo una volta la settimana: pressa, leg extension e squat con pesi leggeri puntando sulla resistenza e senza mettere massa. Poi esercizi a corpo libero dove noi ciclisti facciamo sempre una fatica boia».

Piccolo salto indietro: come ha passato questi giorni di Natale?

«Il 23, 24 e 25 sono stato a Trana, in Piemonte, a casa di Valentina. Alla vigilia ho fatto il “Giro del Sestriere”: 6 ore di bici, 180 km e 2.200 metri di dislivello. Un po’ un azzardo vista la stagione, ma è stato bellissimo. Domani (oggi, ndr), vado a casa in Sardegna, per una settimana. Poi mi regolo anche in base al meteo».

Le vacanze di Natale sono anche un pericolo per la dieta. Lei come si comporta?

«Ci si toglie degli sfizi, non ci si tira troppo indietro, anche se con attenzione. Magari si pranza saltando colazione e cena. Però io tomini, peperoni con la bagna cauda e il panettone li ho mangiati. Se non li mangi in questi giorni, quando li mangi? Siamo atleti, esseri umani».

Da gennaio, in sella, si comincia a stringere i denti, a dare gas.

«Sì, dal 20 andrò un paio di settimane sul Teide (alle Canarie, ndr). E’ la prima volta che vado a gennaio».

Confermato il debutto stagionale ad Abu Dhabi?

«Sì. Poi farò la Tirreno-Adriatico e probabilme­nte la Liegi prima del Giro. Il resto del programma non è ancora stabilito».

C’è curiosità per la sua nuova maglia tricolore: come sarà?

«Aspettate il 1° gennaio e la vedrete. Però vi posso anticipare che sarà simile a quella di Nibali in Astana, cioè con la fascia orizzontal­e tricolore. È davvero una bella maglia».

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Vince al Tour a La Planche des Belles Filles
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BETTINI 1. Fabio Aru, 27 anni, al lavoro in palestra sulla leg-extension: nel 2017, Tricolore e tappa al Tour (5° in generale) 2. Un’immagine di Sestriere, postata su twitter dal sardo durante l’allenament­o alla vigilia di Natale 3. La sua Uae-Emirates durante il ritiro a Siracusa a dicembre
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