L’epica di Bottecchia Gregori regala un gioiello
(p. ber.) Ottavio Bottecchia come non lo avete mai letto... Claudio Gregori, storica firma della Gazzetta, non è nuovo a questi «viaggi» nella storia dei Giganti. Dopo averci raccontato in maniera esemplare Eddy Merckx, si è impegnato (sempre per l’editore 66thand2nd) con Bottecchia e siamo convinti che «Il corno di Orlando. Vita, morte e misteri di Ottavio Bottecchia» sia il libro più completo e più godibile sul fuoriclasse che fu il primo italiano a conquistare il Tour de France. E lo vinse per due volte, nel 1924 e nel 1925, aprendo la strada poi percorsa da Bartali e Coppi. Claudio Gregori, 72 anni, è molto più di un giornalista scrittore. E’ uno storico di ciclismo che da anni scava negli archivi, legge tutto quello che è già stato scritto su un personaggio o su un avvenimento, e poi dà vita a libri che diventano pietre miliari per la cultura sportiva. Gregori «sente» e ci fa rivivere l’epica di Bottecchia sui Pirenei, come quella di Orlando a Roncisvalle. Si mette nei panni dei narratori delle «Chanson de geste» per ripercorrere il percorso umano e atletico di un campione straordinario, mescolandolo a riferimenti storici, artistici e letterari. Sullo sfondo ci sono l’Italia d’inizio ‘900, la Grande Guerra e la vita quotidiana di Ottavio «Botescià», come lo chiamavano i francesi. Fino al giallo finale di quella morte improvvisa del giugno 1927, con le domande aperte sulla causa. Scommesse? Agguato politico? Delitto passionale? Per Gregori, Bottecchia è «come il Giorgione, veneto come lui e come lui misterioso. Sono due innovatori, tutti e due morti a 33 anni, l’età di Gesù...». Se amate il ciclismo e i suoi grandi personaggi. Se amate la letteratura sportiva, non perdetevi il «Bottecchia» di Gregori.