La Gazzetta dello Sport

Fill si scuote «Basta sassi A Bormio so essere veloce»

Dopo lo sci rovinato in Val Gardena, ieri in prova è stato il migliore «Pista non durissima ma resta splendida». Per domani previsto vento

- Simone Battaggia

Lo avevamo lasciato al parterre della discesa della Val Gardena, arrabbiato così tanto da prendere gli sci e da scagliarli a terra per via di un sasso che aveva rovinato lamina e gara, ultimo rovescio della sorte nella sua storia con la pista di casa. Ritroviamo Peter Fill a Bormio, poche ore dopo aver siglato il miglior tempo in una prima prova anticipata per metterla in cascina, in vista di una perturbazi­one che pone a forte rischio sia il test di oggi — sono previste abbondanti nevicate —, sia la gara di domani, che invece dovrebbe essere segnata dalla raffiche di vento in quota. Alle sue spalle si è piazzato Innerhofer, che a Bormio vinse nel 2008 e fu terzo nel 2010, mentre ha registrato il 5° tempo Dominik Paris, vincitore a pari merito con Reichelt nel 2012.

Dopo quattro anni di lavori e di polemiche si ritorna sulla Stelvio, una pista bella ed esigentiss­ima per gli atleti, tra le più faticose. Il due volte detentore della coppa del Mondo di specialità, quest’anno quarto nella discesa di Lake Louise, apprezza il ritorno di Bormio nel circo bianco. «Sono contentiss­imo di essere di nuovo qui, è una delle piste più belle di Coppa del Mondo. Mi è sempre piaciuta, anche se nella prima prova il fondo non era duro come lo avevamo trovato altre volte in passato, quindi mi è sembrata meno stancante. Credo di aver affrontato la pista come volevo, con le linee giuste, anche se sulla Stelvio è difficile fare tutto alla perfezione. Mi rimane qualche passaggio da migliorare, anche per i miei avversari sarà così. Sassi? No, questa volta non ne ho presi. Ne ho visto qualcuno in giro, mi sembra che ce ne siano di più rispetto alla Val Gardena, anche se non in pista. Almeno, non si vedono».

Fill ha un rapporto particolar­e con la Stelvio. Dal 2002 al 2013 ha gareggiato 12 volte, salendo una volta sul podio — era 2006, anno in cui in Valtellina si svolsero due discese: lui nella seconda venne battuto solo dall’austriaco Walchhofer — e finendo sempre oltre il decimo posto nelle restanti gare. Nell’ultima edizione, quella vinta da Svindal nel 2013, fu 15°: tra gli azzurri, meglio di lui fecero Innerhofer (sesto) e Varettoni (nono). «Ricordo che nel 2006 feci molto bene le linee della parte finale — spiega Fill —. Scelsi traiettori­e diverse a quelle dei miei avversari e recuperai molto. Negli altri anni invece feci sempre dei pezzi buoni, ma mai una discesa intera».

Fill ricorda bene le caratteris­tiche della Stelvio, compresa quella sensazione di dolore alle gambe che gli atleti lamentano dopo aver chiuso la gara. «Negli ultimi anni sì, ricordo di aver sentito un male cane. Oggi (ieri, ndr) no, sono arrivato giù stanco ma niente di che. Mi sembra che la pista sia stata preparata diversamen­te rispetto a quanto fatto in passato. Il motivo non lo so, bisogna chiederlo agli organizzat­ori. Forse non hanno voluto ghiacciarl­a troppo per via dei turisti, ma è anche vero che se un turista scendesse oggi, un fondo del genere sarebbe comunque troppo duro. A ogni modo è una pista bella anche così».

Intanto ieri durante la prima prova si sono verificati alcuni incidenti. Al cileno Henrik Van Appen, caduto nella zona di Fontana Lunga, è stata riscontrat­a una profonda lesione all’avambracci­o sinistro con problemi di natura vascolare che potrebbero rendere necessario un intervento chirurgico; scongiurat­a invece la prima ipotesi di una frattura a tibia e perone. Il giovane azzurro Matteo De Vettori, caduto sul salto della Rocca, ha riportato un taglio a un braccio ma è stato dimesso ieri sera dall’ospedale di Sondalo dopo che tutti i controlli avevano dato esito negativo. L’austriaco Johannes Kroell, arrivato sugli sci al traguardo dopo essere caduto, ha chiesto invece ai sanitari di essere trasportat­o direttamen­te al suo albergo.

NEL 2006 FUI 2° INVENTANDO­MI UNA LINEA DIVERSA NELLA PARTE FINALE

QUI AL TRAGUARDO SENTI SEMPRE LE GAMBE CHE BRUCIANO

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AFP Peter Fill, 35 anni. Nel 2016-17 ha vinto a Kitzbuehel e ha conquistat­o la coppa di discesa

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