Roma, tentazione 4-2-4 Con Schick e Dzeko si può
Francesco studia soluzioni per far giocare insieme le due punte Il nodo è l’equilibrio, potrebbe darlo Florenzi da esterno d’attacco
Se è vero che tre indizi fanno una prova, allora ecco spiegato perché Eusebio Di Francesco ci sta pensando su. Magari non subito, magari non adesso, ma di certo è una soluzione in più. Perché poi, nel momento della difficoltà, con Cagliari, Torino e Juventus ha sempre cambiato così, passando dal 4-3-3 al 4-2-4, con l’inserimento di una punta in più al posto di un centrocampista e l’accentramento di Schick al fianco di Dzeko. Che poi il problema è proprio lì, come far giocare insieme i due centravanti della Roma, Dzeko e Schick. proprio
IL SISTEMA In tutte e tre le occasioni, con il cambio in corsa, la Roma ha trovato pericolosità, occasioni e peso offensivo. Forse anche perché c’era un misto di componenti (il furore agonistico a caccia del risultato e la stanchezza sulle gambe degli avversari, visto che si era sempre nella parte finale della partita), è vero. Ma è innegabile che se con il 4-3-3 la Roma dell’ultimo mese sembra un pochino impantanata, con il 4-2-4 ha una fluidità di manovra migliore. Il problema, ovviamente, è però l’equilibrio, nel senso che giocare dal via con il 4-2-4 comporta uno stress fisico e mentale altissimo (oltre a dover rinunciare a un centrocampista). Servono sincronismi ed automatismi quasi perfetti, proprio per evitare sbilanciamenti e il rischio di continue ripartenze. Decisivi, ovviamente, gli esterni. Finora ci ha giocato Perotti a sinistra, El Shaarawy ed Under a destra. Sono loro, però, che devono garantire l’equilibrio con i ripiegamenti, facendo sì che il 4-2-4 diventi 4-4-2 in fase difensiva.
IL RUOLO DI FLORENZI Ecco perché il giocatore ideale per scegliere questa strada fino in fondo sembra essere Alessandro Florenzi. Alto, però, da esterno destro d’attacco. Perché la sua resistenza, le sue fibre muscolari e il so dinamismo sono perfetti per il ruolo e per quello schema lì. Il problema, però, è che con l’infortunio di Karsdorp la soluzione di Florenzi alto è andata definitivamente in soffitta, visto che Bruno Peres non ha mai dato garanzie assolute, né alla piazza né – tantomeno – a Di Francesco. Diverso il discorso se dovesse arrivare un nuovo esterno difensivo, anche se poi bisognerebbe fare i conti in primavera con il ritorno di Karsdorp.
LE DUE PUNTE Ed allora il problema, però, resta. Come far giocare insieme Dzeko e Schick? L’impressione è che anche con il Sassuolo si andrà avanti con il 4-3-3, virando eventualmente sul 4-2-4 solo in corsa, in caso di necessità. Schick così partirà ancora largo a destra, anche se istintivamente gli capita spesso di accentrarsi ed andare a giocare a ridosso di Dzeko. La cosa di per sé non va bene, almeno non in assoluto. Nel senso che poi si tolgono campo per giocare, a volte pestandosi i piedi. Diverso, eventualmente, il discorso con il 42-4, che di per sé «scarica» una marcatura per il centravanti e costringe i terzini avversari a spaziature diverse. Di Francesco ci sta pensando su. Per ora, però, solo in corsa.