La Gazzetta dello Sport

A Dubai Gandini rilancia: «Restiamo da scudetto»

Gialloross­o «La Juve ci ha detto che ce la giochiamo Salah? È voluto andar via lui»

- Carlo Laudisa INVIATO A DUBAI @carlolaudi­sa

Nella sera degli Awards a Cristiano Ronaldo e Zidane a Dubai brilla anche la stella di Francesco Totti. Il capitano gialloross­o ritirerà il Globe Soccer alla carriera insieme al suo c.t. del Mondiale: Marcello Lippi. Qui avrebbe potuto chiudere la carriera, abbondano i suoi fan negli Emirati. E di buon’ora insieme al «rivale» Puyol il mito romanista parlerà delle sue sfide future.

TRA CITY E MONACO Già ieri, però, la vetrina dello Sport Council di Dubai ha dato spazio alla Roma. L’a.d. Umberto Gandini si è confrontat­o sul palco con due big europei: Ferran Soriano, ceo del Manchester City e Vadim Vasyliev, vicepresid­ente del Monaco. Il manager catalano ha esposto i piani del club dello sceicco di Abu Dhabi, Mansour: «La nostra sfida è globale. Abbiamo investito nei vari continenti in differenti club. Non è semplice, ma siamo convinti che sia la strada giusta. Certo, la Premier è il top: lì i ricavi sono tanti e la concorrenz­a è durissima». Invece la mente del Monaco spiega com’è cambiata nel tempo la strategia: «Dal 2011 in poi abbiamo investito tanto, ma a Montecarlo i ricavi sono relativi. Così dopo aver riportato in alto il club, nel 2014 è iniziata l’era delle vendite. Quell’estate portammo a casa 200 milioni di euro con James Rodriguez, Martial e Kondogbia. Poi l’estate scorsa è toccato a Mbappé e altri giovani di qualità. L’intento è quello di esser competitiv­i in Francia, in un campionato che stenta a digerire i cambiament­i».

L’A.D. A questo punto Umberto Gandini, che parte dallo stadio di Tor di Valle: «Dopo 5 anni di duro lavoro vediamo la meta. Non è stato semplice, ma con l’appoggio del Comune e del Governo siamo fiduciosi di iniziare i lavori in primavera. In modo da inaugurare il nuovo stadio nel 2020-21. È un investimen­to da un miliardo di euro, con la creazione di un Business Park che potrà ospitare fino a 7.000 persone. I benefici di questa iniziativa saranno per tutta la città». Si sofferma anche sulla filosofia urbanistic­a della scelta: «Sarà a 20 minuti dalla foce del Tevere, facilmente raggiungib­ile. Ma soprattutt­o guarderà all’hinterland della Capitale per aprirsi il più possibile ai tifosi. Scelte simili sono state fatte anche a Manchester e a Torino per lo stadio della Juve, con ottimi risultati». Gli chiedono delle proprietà straniere in Italia: «È positivo portare esperienze e visioni nuove in una gestione tradiziona­le come quella italiana. Bisogna rimboccars­i le maniche, servono le riforme senza perdere più tempo». La chiusura sui temi di campo: «La partita con la Juve ci ha dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti. La Roma è da scudetto, abbiamo due titolari per ruolo. E in Champions lo Shakthar è da prendere con le molle, ma siamo favoriti. Se ci manca Salah? Momo è voluto tornare in Premier. Alla fine si è creata una situazione che ha reso tutti soddisfatt­i».

PROGRAMMA Oggi i lavori verranno aperti dal dibattito tra il guru degli arbitri Pierluigi Collina, il numero uno tedesco Felix Brych e Marcello Lippi: tema, le novità arbitrali. A chiudere Globe Soccer l’atteso intervento del presidente della Fifa Gianni Infantino che illustrerà i progetti del calcio mondiale. In serata il Gala con gli Awards. Tra i premi più attesi quello per il miglior procurator­e: in lizza Jorge Mendes, Mino Raiola e Alessandro Lucci.

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ANSA Umberto Gandini, 57 anni

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