Il Parma in dieci non fa saltare il bunker Spezia
Finisce senza reti, come si poteva pronosticare, tra due squadre, il Parma e lo Spezia, che fanno della difesa il loro punto di forza, in assoluto per gli emiliani, in particolare nelle ultime sei partite per i liguri (un solo gol subìto). Un punto non disprezzabile, ma che a entrambe le contendenti lascia il gusto dolceamaro da occasione perduta. Agli spezzini perché, dopo essersi dimostrati solidissimi in parità numerica, non sono riusciti a sfruttare la superiorità. Ai parmensi perché il secondo tempo in inferiorità, probabilmente, ha fatto pensare loro di essere stati troppo cauti in precedenza.
TATTICA ACCORTA La prudenza esalta le scelte di entrambi i tecnici. D’Aversa tiene bloccati i terzini e senza le loro sovrapposizioni Insigne e Di Gaudio non riescono mai a superare Lopez e De Col. Con Baraye isolato in area l’insidia potrebbe arrivare solo dagli inserimenti di Dezi e Scavone, tutti e due, però, più impegnati a contrastare le possibili ripartenze di Pessina e di Maggiore che a far male allo Spezia. Le due mezzali provano a colpire con tiri dalla distanza, senza successo. I liguri naturalmente pensano soprattutto a coprire, cercando di innescare Mastinu tra la linea di centrocampo e quella di difesa degli emiliani. Anche in questo caso i risultati sono scarsi. Al 36’ Mastinu pesca Marilungo in area: stop e assist all’indietro per Granoche, anticipato da Di Cesare. Un minuto e arriva la prima vera chance del match: errore di Gagliolo sul pressing di Maggiore, il centrocampista cerca e trova Granoche in area, ma il centravanti non centra la porta.
ROSSO INGENUO La possibile svolta arriva al 41’ e la regala un’incredibile follia del giocatore più esperto in campo. Lucarelli, già ammonito per un inutile fallo su Mastinu, cerca la deviazione di mano su angolo. Ros lo vede e, subito dopo il secondo giallo, gli mostra il rosso. D’Aversa ha il coraggio di non cambiare assetto, passando al 4-4-1, arretrando Scavone nel ruolo di terzino sinistro, con Gagliolo al centro e, dopo l’infortunio del difensore, l’innesto del giovane Sierralta. Un terremoto nell’argine difensivo che, però, non produrrà danni particolari. Lo Spezia se l’è presa con calma, cercando l’aggiramento ragionato e non l’assalto scriteriato. Così l’occasione migliore, incredibilmente, l’ha sprecata il Parma, in contropiede, su angolo dello Spezia. Insigne si è involato ed ha servito alla perfezione Scozzarella, sul tiro respinto da Di Gennaro è piombato Baraye, ma ha trovato l’opposizione di Pessina. I liguri, invece, hanno pressato con convinzione e continuità, ma non hanno mai trovato il modo di innescare le punte. Mastinu si è progressivamente spento, così come Marilungo. Granoche ha tentato qualche guizzo, inutilmente. Il più pericoloso, così, è stato Pessina, favorito anche dal nuovo assetto tattico del Parma, più volte pronto alla conclusione dal limite dell’area ma solo una volta preciso, con Frattali, però, pronto a neutralizzarlo.