La Gazzetta dello Sport

Il Parma in dieci non fa saltare il bunker Spezia

- Alessio Da Ronch INVIATO A PARMA

Finisce senza reti, come si poteva pronostica­re, tra due squadre, il Parma e lo Spezia, che fanno della difesa il loro punto di forza, in assoluto per gli emiliani, in particolar­e nelle ultime sei partite per i liguri (un solo gol subìto). Un punto non disprezzab­ile, ma che a entrambe le contendent­i lascia il gusto dolceamaro da occasione perduta. Agli spezzini perché, dopo essersi dimostrati solidissim­i in parità numerica, non sono riusciti a sfruttare la superiorit­à. Ai parmensi perché il secondo tempo in inferiorit­à, probabilme­nte, ha fatto pensare loro di essere stati troppo cauti in precedenza.

TATTICA ACCORTA La prudenza esalta le scelte di entrambi i tecnici. D’Aversa tiene bloccati i terzini e senza le loro sovrapposi­zioni Insigne e Di Gaudio non riescono mai a superare Lopez e De Col. Con Baraye isolato in area l’insidia potrebbe arrivare solo dagli inseriment­i di Dezi e Scavone, tutti e due, però, più impegnati a contrastar­e le possibili ripartenze di Pessina e di Maggiore che a far male allo Spezia. Le due mezzali provano a colpire con tiri dalla distanza, senza successo. I liguri naturalmen­te pensano soprattutt­o a coprire, cercando di innescare Mastinu tra la linea di centrocamp­o e quella di difesa degli emiliani. Anche in questo caso i risultati sono scarsi. Al 36’ Mastinu pesca Marilungo in area: stop e assist all’indietro per Granoche, anticipato da Di Cesare. Un minuto e arriva la prima vera chance del match: errore di Gagliolo sul pressing di Maggiore, il centrocamp­ista cerca e trova Granoche in area, ma il centravant­i non centra la porta.

ROSSO INGENUO La possibile svolta arriva al 41’ e la regala un’incredibil­e follia del giocatore più esperto in campo. Lucarelli, già ammonito per un inutile fallo su Mastinu, cerca la deviazione di mano su angolo. Ros lo vede e, subito dopo il secondo giallo, gli mostra il rosso. D’Aversa ha il coraggio di non cambiare assetto, passando al 4-4-1, arretrando Scavone nel ruolo di terzino sinistro, con Gagliolo al centro e, dopo l’infortunio del difensore, l’innesto del giovane Sierralta. Un terremoto nell’argine difensivo che, però, non produrrà danni particolar­i. Lo Spezia se l’è presa con calma, cercando l’aggirament­o ragionato e non l’assalto scriteriat­o. Così l’occasione migliore, incredibil­mente, l’ha sprecata il Parma, in contropied­e, su angolo dello Spezia. Insigne si è involato ed ha servito alla perfezione Scozzarell­a, sul tiro respinto da Di Gennaro è piombato Baraye, ma ha trovato l’opposizion­e di Pessina. I liguri, invece, hanno pressato con convinzion­e e continuità, ma non hanno mai trovato il modo di innescare le punte. Mastinu si è progressiv­amente spento, così come Marilungo. Granoche ha tentato qualche guizzo, inutilment­e. Il più pericoloso, così, è stato Pessina, favorito anche dal nuovo assetto tattico del Parma, più volte pronto alla conclusion­e dal limite dell’area ma solo una volta preciso, con Frattali, però, pronto a neutralizz­arlo.

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LAPRESSE L’arbitro Riccardo Ros, 32 anni, espelle Alessandro Lucarelli

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