La Gazzetta dello Sport

Rossi, un motore più potente come regalo sotto l’albero

La Yamaha deve trovare la chiave per far lavorare meglio le gomme Ducati vuole aiutare Lorenzo e migliorare in curva. Honda già in fuga?

- Giovanni Zamagni GIOVEDÌ 28 DICEMBRE 2017

Valentino Rossi, 38 anni, in sella al prototipo 2018 della Yamaha M1 ai test di Valencia; Dovizioso, 31, sulla Ducati Marc Marquez, 24: la Honda pare più avanti

Il 2017 della MotoGP è stato, tecnicamen­te parlando, caratteriz­zato da due aspetti: 1) le gomme Michelin hanno influito in maniera determinan­te sulla competitiv­ità delle moto; 2) Honda e Ducati sono riuscite a gestire meglio i controlli elettronic­i, in particolar­e nella seconda parte di stagione, facendo la differenza soprattutt­o rispetto alla Yamaha, che pareva la moto più equilibrat­a. Pneumatici ed elettronic­a determiner­anno anche lo sviluppo dei prototipi 2018, in via di allestimen­to nei reparti corse. Per regolament­o, i test sono vietati dall’1 dicembre a fine gennaio, quando si tornerà in pista a Sepang per i primi tre giorni di collaudi. Il grosso del lavoro è già stato fatto. In questo periodo si fa il bilancio delle ultime prove, si verificano i commenti di tecnici e piloti per capire se i nuovi pezzi risolvono i problemi emersi nell’anno. Poi si mandano gli ordini ai fornitori che costruisco­no i pezzi di telaio e motore. C’è però ancora tempo, ma non troppo, per correre ai ripari perché sbagliare ora può compromett­ere il 2018. Proviamo a fare il punto Casa

per Casa, in base anche agli ultimi test del 2017.

HONDA E’ quella che, a novembre, era più avanti nello sviluppo: il prototipo, visto a Valencia, era già definito negli aspetti principali, sia nel motore sia nella ciclistica. Dopo un avvio complicato, nel 2017 la RC213V è cresciuta costanteme­nte e il passo in avanti nella gestione elettronic­a le ha permesso di vincere 3 degli ultimi 5 GP. Il nuovo prototipo ha confermato l’interasse contenuto e quote ciclistich­e studiate per favorire la maneggevol­ezza, mentre, a livello di motore, si è cercato di migliorare l’erogazione, intervenen­do anche sugli scarichi. Affinament­i, quindi, senza rivoluzion­i.

DUCATI Di base la Desmosedic­i ha un forcellone molto lungo, con la ruota posteriore piuttosto distante dal baricentro. In alcuni GP si è visto come Lorenzo cercasse molto carico sull’anteriore, in maniera molto più marcata rispetto a Dovizioso: questa differenza potrebbe diventare complicata da gestire per gli uomini dell’ingegnere Gigi Dall’Igna, che dovrà cercare di confermare le buonissime prestazion­i con Andrea, dimostrand­o però di essere Andrea

in grado di supportare lo stile di Jorge, maestro della percorrenz­a in curva. In Ducati proveranno a rifare lo «zero» delle quote ciclistich­e, tenendo in consideraz­ione le esigenze dei due, cercando la soluzione per far curvare meglio la moto.

YAMAHA È forse il reparto corse più in fermento nel cercare la giusta strada per sfruttare le gomme, vero limite del 2017 quando, dopo l’iniziale dominio di Viñales, sono stati fatti sviluppi ciclistici senza risolvere i problemi. In Yamaha, durante la scorsa stagione, hanno avuto troppa fretta nel seguire i suggerimen­ti dello spagnolo per lo sviluppo della moto e, successiva­mente, troppa fretta a dare retta a Rossi per sistemare la M1, con interventi difficilis­simi da verificare in un GP. Da quanto è emerso dopo gli ultimi test, il motore 2018 ha fatto un altro passo in avanti e si continua a lavorare sulla ciclistica alla ricerca del giusto bilanciame­nto per far lavorare le Michelin, dalla carcassa troppo morbida per le caratteris­tiche della M1.

SUZUKI Anche la Suzuki ha effettuato gli ultimi test con un prototipo molto avanzato nello sviluppo: rispetto alla moto dell’ultima stagione, è stato modificato il motore (il limite più grande) ed è stata affinata la ciclistica, per dare più stabilità sull’anteriore in frenata. Nel 2018, è giusto ricordarlo, la Suzuki potrà sfruttare il vantaggio regolament­are di avere a disposizio­ne 9 motori (invece di 7) e, soprattutt­o, di poterli sviluppare durante la stagione, come Aprilia e Ktm.

APRILIA La Casa di Noale deve fare i conti con risorse economiche inferiori alle rivali: un grosso limite in MotoGP. Il punto fermo è il telaio, mentre il motore deve essere potenziato: mancano cavalli per infastidir­e i colossi della categoria.

KTM Dopo una inevitabil­e stagione di apprendist­ato, è pronta al salto di qualità. Modificato radicalmen­te il motore durante il 2017 — è stato cambiato l’ordine degli scoppi —, in Austria si lavora soprattutt­o sulla ciclistica, alla ricerca di maggiore maneggevol­ezza e precisione in inseriment­o. I soldi non mancano: può diventare molto pericolosa.

 ??  ?? 1. 3. 2. 1
1. 3. 2. 1
 ?? EPA ?? Andrea Iannone, 28 anni, impenna con la Suzuki con la quale ha corso quest’anno chiudendo al 13° posto
EPA Andrea Iannone, 28 anni, impenna con la Suzuki con la quale ha corso quest’anno chiudendo al 13° posto
 ??  ?? 2 3
2 3
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy