Wild Oats, vittoria e record a rischio
Vantaggio di più di 4 ore sul primato, ma c’è una protesta di Comanche secondo: «Evitato lo scontro»
«Ècome in strada. Chi arriva col vento da destra ha la precedenza. E se l’altro non gliela dà: a casa!». Per Franco «Ciccio» Manzoli, tre partecipazioni (e una vittoria) alla regata in solitario dall’Inghilterra agli Stati Uniti, ma anche moltissime altre regate e pure le vittorie nel 2016 a due classicissime del Mediterraneo, la Giraglia e la Palermo-Montecarlo, non ci sono dubbi. Il supermaxi di 100 piedi (30 metri) australiano Wild Oats XI, che ieri ha tagliato per primo il traguardo della 73a Rolex Sydney Hobart Race, la Regata di Natale, ha torto. E perderà la vittoria a favore del secondo arrivato, l’altro 100 piedi australiano LDV Comanche.
PRECEDENZA Prima della partenza, in un incrocio, Wild Oats XI ha costretto l’altra barca, che aveva la precedenza, a manovrare per evitare uno scontro. «Ho rischiato di agganciare con la prua uno dei cavi che reggono il suo albero» ha dichiarato Jim Cooney, proprietario e skipper di Comanche una volta arrivato a terra. Insomma, poteva finire male per entrambi. Non della stessa idea lo skipper di Wild Oats XI, l’australiano Marck Richards alla 16a Regata di Natale, che dopo l’incrocio ha tirato dritto. Poteva ammettere l’errore e riparare compiendo con la barca due giri (in gergo un 720) ma non l’ha fatto e ora rischia molto. Tutto questo è avvenuto poco dopo le 13.00, ora locale di Sydney, del giorno di Santo Stefano quando 105 barche erano partite per affrontare le 628 miglia del percorso lungo la costa Est dell’Australia e poi attraverso lo Stretto di Bass, raggiungere la Tasmania e il traguardo di Hobart. Una cavalcata favorita da venti forti in poppa e con LDV Comanche subito al comando. Staccato di una manciata di miglia Wild Oats XI. Una corsa a due con le barche che hanno raggiunto punte di 25 nodi (oltre 46 km/ h) e presto in vantaggio sul record della regata stabilito lo scorso anno da un altro 30 metri, Perpetual Loyal, con 37 ore, 32 minuti e 20 secondi. Soprattutto con Wild Oats XI sempre all’attacco del battistrada. Fino al sorpasso, quando ormai il traguardo era a pochissime miglia. Nelle ariette della foce del fiume Dewender dove si trova Hobart, Marck Richards è riuscito a ribaltare un risultato che sembrava scritto e a tagliare la linea primo con il tempo di 32 ore, 48 minuti e 50 secondi. Secondo, 26 minuti dopo, LDV Comanche. Anche per lui quindi un tempo da record ma anche la possibilità di ribaltare il risultato. LDV Comanche concludeva infatti la regata issando la bandierina rossa che, da subito dopo il fattaccio, indicava la volontà di sollevare protesta per quell’incrocio a Sydney.
ESAME Ora la giuria ha due giorni per esaminare la protesta e prendere la sua decisione, ma, anche se nella vela non esiste la moviola in campo, le riprese dagli elicotteri che hanno fortunatamente registrato l’incrocio, lasciano pochi dubbi. Le feste che hanno accolto a terra l’equipaggio di Wild Oats XI quasi sicuramente avranno un seguito amaro con la vittoria assegnata a LDV Comanche che, oltre a bissare la vittoria del 2015, stabilisce anche il nuovo record della Rolex Sydney Hobart Race con 33 ore, 15 minuti e 24 secondi. Un tempo inferiore di 4 ore e 15 minuti rispetto al vecchio primato. Per far festa, Jim Cooney dovrà aspettare tuttavia la decisione della giuria. Così come occorrerà aspettare che siamo arrivate tutte le barche per conoscere il vincitore in tempo compensato al quale va la Tattersails Cup. Un trofeo per il quale è in corsa Mascalzone Latino che, assente Vincenzo Onorato, è affidato allo skipper Matteo Savelli con Lorenzo Bressani e Flavio Favini. L’ unica barca italiana in regata mentre Wild Oats XI e LDV Comanche concludevano il loro duello, era al 10° posto assoluto e a 80 miglia dal traguardo. Il suo arrivo è previsto quando a Hobart sarà l’alba del 28 dicembre.