Prestito Deulofeu con Aleix Vidal dal Barcellona Idea nerazzurra
L’ex milanista e il laterale hanno poco spazio in blaugrana. E col fair play...
La storia era iniziata a luglio scorso, in campo internazionale. Un gol al Lugano nel debutto del nuovo Milan e una doppietta contro il Bayern Monaco: va bene il calcio d’estate, ma era chiaro che quello fosse un segnale buono anche per l’autunno e l’inverno. Ieri contro l’Inter(nazionale) si è chiuso il cerchio: è del solito Cutrone il gol che ha portato il Milan in semifinale di Coppa Italia. Patrick si è conquistato tutta una serie di aggettivi: «tarantolato» per come l’ha descritto Gattuso, «duttile» per come l’ha raccontato il campo: uomo d’area all’occorrenza allargato in fascia. Poi, appunto ecco il «solito» Cutrone: con nove gol stagionali il centravanti è il cannoniere della squadra e non è la prima volta che una zampata a tarda sera fa esultare la Sud, la tribuna rossonera, la panchina e tutti i suoi. Ieri in mezzo c’era Patrick a petto nudo a prendersi l’abbraccio dei compagni e l’applauso della curva. Lui ha ricambiato allargando le braccia e poi mimando una specie di airone. Alla Rai l’ha raccontato così: «Ieri ero in Primavera, giocavo i derby ed esultavo così ma farlo a San Siro è qualcosa di incredibile. È il gol più bello della mia vita. Questa vittoria ci voleva per il morale, il derby non è una partita normale. Amo il Milan e voglio restare, i miei movimenti sono determinati dalla cattiveria e dalla voglia di far gol. Dedico questa rete ATTACCANTE MILAN