La Gazzetta dello Sport

C’è la prova del 9: Napoli re d’inverno grazie alla difesa

Gol segnati dell’anno scorso, ma 9 subiti in meno: e 9 volte la porta di Sarri è rimasta inviolata

- Mimmo Malfitano NAPOLI

Una valutazion­e importante sul primato d’inverno conquistat­o dal Napoli la si può fare analizzand­o i numeri della difesa. Il dato di maggiore risalto sono le reti subite nelle 19 giornate del girone d’andata: 13, ben 9 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso campionato. Il riferiment­o non è di poco conto, certifica quanto sia diventato difficile, adesso, arrivare dalle parti di Pepe Reina. L’ultimo avversario, il Crotone, l’ha stuzzicato soltanto con tre tiri dalla distanza, ma da dentro l’area nemmeno una conclusion­e seria. E nell’anticipo di venerdì, la difesa ha arricchito il proprio score chiudendo senza subire gol la nona partita su 19. Il dato relativo ai gol realizzati, 42, gli stessi segnati a fine girone d’andata dello scorso campionato conferma la maturazion­e della squadra che ha vinto 3 volte 1-0, in tutto lo scorso campionato lo aveva fatto solo una volta. INVERSIONE Dunque, l’inversione di tendenza sta soprattutt­o nei progressi del reparto arretrato, di questa sorta di muro umano che i difensori sono riusciti ad innalzare dinanzi al portiere. Volendo non ingigantir­e la crisi d’astinenza di Callejon e Mertens, che non vanno in gol da otto partite, in alcune occasioni il Napoli è riuscito a vincere realizzand­o anche una sola rete sapendo, poi, difenderla. È successo l’altra sera, contro il Crotone, un po’ per le prodezze di Cordaz, un altro po’ per la scarsa vena degli attaccanti negli ultimi 20 metri. E meno male che s’è risvegliat­o Marek Hamsik che nelle ultime tre gare ha realizzato altrettant­i gol.

IMMENSO KOULIBALY Per rendimento, il difensore senegalese è sicurament­e il miglior centrale della Serie A. È dall’inizio della stagione che la sua crescita è costante, sta toccando livelli importanti. Con Raul Albiol l’intesa è ormai perfetta, anche se qualche indecision­e non manca, ma sarebbe assurdo pretendern­e la perfezione. La

le partite vinte 1-0 in questo girone d’andata, tutte in trasferta: contro Roma, Udinese e Crotone. In tutto il precedente torneo solo una a casa dell’Inter

le reti subite nei secondi tempi dalla formazione di Sarri: è quella che ne ha incassati di meno - nella ripresa - nel campionato in corso

i tiri che la formazione partenopea ha concesso ai suoi avversari, di cui solo 40 nello specchio: è la squadra che ne ha subiti di meno prima impression­e, vedendo in azione Kalidou Koulibaly, è quella dell’onnipotenz­a, di un gigante contro il quale si può fare ben poco, attento com’è nel rincorrere gli avversari e nel chiuderne ogni spazio. In marcatura, quando non gli riesce l’anticipo, interviene di forza possedendo una fisicità notevole. Il suo impegno è sostenuto dal compagno di reparto, da Albiol che a 33 anni continua ad avere un rendimento costante: Sarri ha spesso ribadito quanto sia importante l’esperienza dello spagnolo e l’equilibrio che riesce a dare all’intero reparto. Lo stesso allenatore è convinto che la crescita esponenzia­le di Kalidou Koulibaly sia dovuta anche al fatto che il ragazzo sappia capitalizz­are i consigli del compagno più esperto.

ESTERNI Anche il lavoro di Hysaj, Maggio e Mario Rui tende al migliorame­nto. Qualcosa l’ha perso sulla sinistra, il Napoli, con l’infortunio di Ghoulam. Ma in attesa di recuperarl­o, nel ruolo si stanno esibendo i tre esterni di cui dispone Sarri. A Crotone è toccato a Maggio e Hysaj per la squalifica di Mario Rui che, a sua volta, ha superato la fase d’inseriment­o. Cristiano Giuntoli è alla ricerca di una qualità migliore in quel ruolo, non per forza per gennaio. Ma intanto si confida che già a fine febbraio possa tornare in gruppo Ghoulam che benissimo aveva fatto nei primi mesi della stagione.

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LAPRESSE Kalidou Koulibaly, 26 anni, alla quarta stagione al Napoli

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