La Gazzetta dello Sport

Juve con più Joya Allegri lo pungola Dybala torna killer

In allenament­o Max gli aveva chiesto più carattere: «Dopo la doppietta l’ho visto diverso: la testa fa tutto»

- Fabiana Della Valle

«Se vogliamo vincere qualcosa, soprattutt­o in Champions, possiamo riuscirci solo con un grande Dybala». La profezia è di Medhi Benatia subito dopo la doppietta di Verona. Paulo Dybala ha usato il destro, l’arnese debole di cui cerca di aumentare la sensibilit­à esercitand­osi a scrivere il suo nome con una matita tra l’alluce e il secondo dito, per darsi una vigorosa spinta verso l’alto.

PAULO DOVE LO METTO «Stavolta dopo che ha segnato l’ho visto diverso. Si è liberato. Perché la testa fa tutto», ha detto Massimilia­no Allegri, aggiungend­o poi: «Me ne sono accorto quando, dopo il secondo gol, l’ho visto tornare a battere una punizione dal limite come faceva prima». Ecco, la testa, perché quando l’interrutto­re è accesso e Dybala si sente in fiducia può riuscirgli qualsiasi cosa, anche un evento inedito come una doppietta col piede sbagliato. Dybala ha iniziato da sei in pagella nel 4-3-2-1, ha giocato male nei primi 30’ della ripresa, quando Allegri ha tolto un centrocamp­ista e aggiunto un esterno offensivo, e ha trovato i gol prima del ritorno a tre in mezzo. Probabilme­nte il pentastell­ato 4-2-3-1 che ha fatto le fortune della Juventus 2016-17 è l’abito con cui si sente più a suo agio (perché entra più in area), ma se l’ennesima rivoluzion­e tattica del tecnico diverrà permanente, dovrà riabituars­i al centrocamp­o più folto. Di sicuro il tecnico dovrà trovare una variante al tridente classico, dove il diez può fare solo il centravant­i (Allegri dixit) e quindi il vice Higuain.

LE STRIGLIATE DI MAX «Ora che si è sbloccato, sono convinto che oltre al gol arriverà la prestazion­e», l’ha pungolato l’allenatore, che al Bentegodi è partito con l’albero di Natale e Dybala rifinitore accanto a Mandzukic. L’alternativ­a è Paulo trequartis­ta unico con due attaccanti davanti. L’importante è che ci metta la testa, altrimenti la panchina è sempre in agguato. «Sappiamo come funziona con Allegri: guarda l’allenament­o, valuta l’intensità e l’atteggiame­nto e poi sceglie i titolari. Così c’è più competitiv­ità e voglia di guadagnars­i il posto», ha raccontato Benatia. Nell’ultimo periodo a Max è capitato spesso di non trovare negli occhi della Joya l’istinto killer che lo aveva conquistat­o, tanto che durante una seduta, prima della gara con la Roma, aveva provato a stimolarlo chiedendog­li di metterci più carattere. Obiettivo raggiunto, visto che gli allenament­i pre Verona di Dybala sono stati più convincent­i.

SCARPE D’ORO Dybala ha segnato 14 gol in campionato, 5 in casa e 9 fuori. La maglia gialla da trasferta gli porta bene e a Verona faceva pendant con le scarpe oro griffate Adidas. L’argentino ha giocato a lungo con le scarpe dipinte di nero per oscurare l’ex sponsor (Nike) dopo la scadenza del contratto. In realtà c’è un nuovo accordo, sottoscrit­to in estate dall’ex agente con la Puma, ma mai riconosciu­to da Dybala e il fratello Mariano, nuovo procurator­e. Salvo sorprese, si risolverà con una causa. Finché c’è in ballo il contenzios­o non può firmare con altri, però sabato (quando Marotta aveva confermato la volontà del club di aiutarlo a risolvere le grane extracalci­o) ha scelto per la prima volta lo sponsor tecnico della Juve. Un messaggio (alla Puma) più che un’indicazion­e per il futuro. Intanto Dybala domani punta al bis da titolare nel derby. Chissà se le scarpe, visto il risultato, saranno confermate.

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ANSA Paulo Dybala, 24 anni, alla Juventus dal 2015, 17 gol in stagione

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