Juve con più Joya Allegri lo pungola Dybala torna killer
In allenamento Max gli aveva chiesto più carattere: «Dopo la doppietta l’ho visto diverso: la testa fa tutto»
«Se vogliamo vincere qualcosa, soprattutto in Champions, possiamo riuscirci solo con un grande Dybala». La profezia è di Medhi Benatia subito dopo la doppietta di Verona. Paulo Dybala ha usato il destro, l’arnese debole di cui cerca di aumentare la sensibilità esercitandosi a scrivere il suo nome con una matita tra l’alluce e il secondo dito, per darsi una vigorosa spinta verso l’alto.
PAULO DOVE LO METTO «Stavolta dopo che ha segnato l’ho visto diverso. Si è liberato. Perché la testa fa tutto», ha detto Massimiliano Allegri, aggiungendo poi: «Me ne sono accorto quando, dopo il secondo gol, l’ho visto tornare a battere una punizione dal limite come faceva prima». Ecco, la testa, perché quando l’interruttore è accesso e Dybala si sente in fiducia può riuscirgli qualsiasi cosa, anche un evento inedito come una doppietta col piede sbagliato. Dybala ha iniziato da sei in pagella nel 4-3-2-1, ha giocato male nei primi 30’ della ripresa, quando Allegri ha tolto un centrocampista e aggiunto un esterno offensivo, e ha trovato i gol prima del ritorno a tre in mezzo. Probabilmente il pentastellato 4-2-3-1 che ha fatto le fortune della Juventus 2016-17 è l’abito con cui si sente più a suo agio (perché entra più in area), ma se l’ennesima rivoluzione tattica del tecnico diverrà permanente, dovrà riabituarsi al centrocampo più folto. Di sicuro il tecnico dovrà trovare una variante al tridente classico, dove il diez può fare solo il centravanti (Allegri dixit) e quindi il vice Higuain.
LE STRIGLIATE DI MAX «Ora che si è sbloccato, sono convinto che oltre al gol arriverà la prestazione», l’ha pungolato l’allenatore, che al Bentegodi è partito con l’albero di Natale e Dybala rifinitore accanto a Mandzukic. L’alternativa è Paulo trequartista unico con due attaccanti davanti. L’importante è che ci metta la testa, altrimenti la panchina è sempre in agguato. «Sappiamo come funziona con Allegri: guarda l’allenamento, valuta l’intensità e l’atteggiamento e poi sceglie i titolari. Così c’è più competitività e voglia di guadagnarsi il posto», ha raccontato Benatia. Nell’ultimo periodo a Max è capitato spesso di non trovare negli occhi della Joya l’istinto killer che lo aveva conquistato, tanto che durante una seduta, prima della gara con la Roma, aveva provato a stimolarlo chiedendogli di metterci più carattere. Obiettivo raggiunto, visto che gli allenamenti pre Verona di Dybala sono stati più convincenti.
SCARPE D’ORO Dybala ha segnato 14 gol in campionato, 5 in casa e 9 fuori. La maglia gialla da trasferta gli porta bene e a Verona faceva pendant con le scarpe oro griffate Adidas. L’argentino ha giocato a lungo con le scarpe dipinte di nero per oscurare l’ex sponsor (Nike) dopo la scadenza del contratto. In realtà c’è un nuovo accordo, sottoscritto in estate dall’ex agente con la Puma, ma mai riconosciuto da Dybala e il fratello Mariano, nuovo procuratore. Salvo sorprese, si risolverà con una causa. Finché c’è in ballo il contenzioso non può firmare con altri, però sabato (quando Marotta aveva confermato la volontà del club di aiutarlo a risolvere le grane extracalcio) ha scelto per la prima volta lo sponsor tecnico della Juve. Un messaggio (alla Puma) più che un’indicazione per il futuro. Intanto Dybala domani punta al bis da titolare nel derby. Chissà se le scarpe, visto il risultato, saranno confermate.