La Gazzetta dello Sport

Italia voglia d’oro ai Giochi sulla neve Obiettivo 10 podi

In Corea: a PyeongChan­g 30 anni dopo Seul tra tensioni e speranze. E gli azzurri si lanciano

- Stefano Arcobelli

L’Olimpiade torna, 40 anni dopo, nel 38° Parallelo: a Seul 88 furono i Giochi d’estate, a PyeongChan­g l’8 febbraio si accenderan­no i Giochi d’inverno. L’allerta è massima per le tensioni innescate dal minaccioso vicino di casa, il leader di una Corea del Nord, Kim Jongun, che invierà una delegazion­e di atleti dopo il boicottagg­io del 1988. Dopo Sochi 2014 e la parata di una Russia che s’è vista macchiata dal doping e bandita 4 anni dopo, l’Olimpiade della neve rappresent­a un momento di svolta globale.

DOPPIA CIFRA Anche per l’Italia sarà il momento della verità: al bilancio non soddisface­nte del 2014 (8 medaglie, che dovrebbero diventare 9 se verrà consegnato a tavolino il bronzo alla biathleta Oberhofer) gli azzurri puntano alla doppia cifra ed a spezzare il tabù d’oro, l’ultimo dei quali risale allo slalom vinto da Giuliano Razzoli il 27 febbraio 2010 a Vancouver. E l’assalto parte proprio dallo sci alpino, che si è regalato nella coda del 2017 due vittorie beneaugura­nti con Dominik Paris in discesa a Bormio e Federica Brignone in gigante. L’Italia spera molto nelle medaglie dei velocisti: da Paris a Peter Fill, che con un podio può puntare anche alla combinata, a Christof Innerhofer, già brillante nel test event della scorsa stagione (fu 2° nel superG di Coppa). La Brignone sembra matura per una medaglia olimpica in gigante, mentre Sofia Goggia arriverà sulla pista a cinque cerchi con i suggestivi e carici ricordi delle due vittorie della scorsa primavera

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Arianna Fontana, asso dello short track e portabandi­era azzurra. Sopra Federico Pellegrino, sotto Dominik Paris e Carolina Kostner
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