La Gazzetta dello Sport

SOGNI DA GRANDEA

Dopo l’impresa di Napoli una città impazzita di gioia. In semifinale Gasperini troverà la Juve

- Andrea Schianchi

Squadra fondata sul lavoro, città impazzita di gioia fino all’alba, la prossima sfida ai campioniss­imi: tutti i segreti dell’Atalanta

Se esistesse una parola per descrivere una città, una sola parola, quella da abbinare a Bergamo sarebbe senza alcun dubbio «lavoro». Tutte le gioie, tutti i successi, tutte le imprese, in qualsiasi campo, imprendito­riale, finanziari­o, culturale o sportivo che sia, qui sono figli del lavoro. Quello vero, duro, s’intende. Quello che fa venire i calli alle mani, il sudore sulla fronte, il male alla schiena. E anche la vittoria dell’Atalanta al San Paolo di Napoli, e in generale questo periodo d’oro della squadra di Gasperini, nasce come diretta conseguenz­a della fatica, di un’etica del sacrificio che, ad altre latitudini, non conoscono. Chi parla di miracolo a proposito dei nerazzurri sbaglia, e non di poco: il miracolo appartiene alla sfera del mistero, a qualcosa che non è spiegabile attraverso la logica. Nell’Atalanta, in questa Atalanta, c’è invece molta logica, c’è un progetto che, una volta pensato e disegnato, viene partita dopo partita riproposto sul campo. Provate a seguirli per novanta minuti, i giocatori del Gasp: si muovono con perfetta sincronia, sanno quello che devono (e non devono) fare, si aiutano, corrono, pressano. In poche parole: fanno fatica. E, nel farla, si divertono. Questo è il segreto per arrivare a stupire.

PENSIERI Ovvio che adesso si spinga il piede sull’accelerato­re e si vada oltre, si cominci a sognare. E ci mancherebb­e altro: se batti il Napoli capolista in casa sua e ti guadagni la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, se sei già ai sedicesimi di Europa League (senza aver mai perso una partita), perché mai ci si dovrebbe fermare? Perché si dovrebbero imprigiona­re i sogni di quei cinquecent­o che, martedì notte, sono corsi all’aeroporto ad accogliere gli eroi che tornavano da Napoli? Se i più giovani si aggrappano alle invenzioni del Papu Gomez e s’infiammano alle giocate di Cristante o alle galoppate di Cornelius, i più anziani pescano nella valigia dei ricordi e ci trovano emozioni e immagini che hanno trasformat­o Bergamo in una piccola capitale del calcio. In finale di Coppa Italia l’Atalanta ci è arrivata per tre volte: nell’86-87 l’ha persa proprio contro il Napoli, nel ‘95-96 è stata sconfitta dalla Fiorentina, ma chi ha i capelli bianchi (e perlomeno grigi) come può dimenticar­e l’impresa del 1963, quando quel funambolo di Angelo «Domingo» Domenghini segnò una tripletta contro il Torino e regalò a Bergamo l’unico trofeo della storia?

SACRIFICIO Un errore, tuttavia, i bergamasch­i non lo commettera­nno. Si lasceranno sì cullare dai sogni (perché è logico e legittimo), ma non se ne faranno travolgere. Il prossimo 2 giugno saranno passati 55 anni dall’unico trionfo. Dopo le celebrazio­ni si torna al lavoro, senza un attimo di pausa, con la stessa voglia di faticare e con lo stesso spirito di sacrificio. Gasperini, da perfetto capo-officina, sorveglia: basta una distrazion­e, un semplice e banale dettaglio non curato con la necessaria attenzione, a rovinare ciò che è stato fatto finora. Il rischio di cadere in tentazione c’è, ma a Bergamo sanno come tenere a bada il diavolo e sanno, soprattutt­o, che non esistono successi se non arrivano attraverso l’impegno e la fatica.

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Un’accoglienz­a da eroi La squadra dell’Atalanta all’arrivo all’aeroporto di Orio dopo il trionfo di Napoli
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 ??  ?? G 1 L’arrivo all’aeroporto di Orio al Serio dell’Atalanta, martedì notte: in primo piano Gian Piero Gasperini, 59 anni, seconda stagione a Bergamo, e il Papu Gomez, 29 G 2 La festa nello spogliatoi­o del San Paolo TWITTER G 3/4 Altre immagini...
G 1 L’arrivo all’aeroporto di Orio al Serio dell’Atalanta, martedì notte: in primo piano Gian Piero Gasperini, 59 anni, seconda stagione a Bergamo, e il Papu Gomez, 29 G 2 La festa nello spogliatoi­o del San Paolo TWITTER G 3/4 Altre immagini...
 ??  ?? DOMENGHINI E LA TRIPLETTA L’Atalanta ha vinto la Coppa Italia 1963: il simbolo è Angelo Domenghini, 76 anni, che segnò una tripletta al Torino in finale
DOMENGHINI E LA TRIPLETTA L’Atalanta ha vinto la Coppa Italia 1963: il simbolo è Angelo Domenghini, 76 anni, che segnò una tripletta al Torino in finale
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